Seconda sconfitta consecutiva per il Torino che cade contro la Lazio dopo essere passato in vantaggio. Da scongiurare il rischio retrocessione anche già da subito, con una prova di carattere nel derby, con un Belotti tornato continuo in zona gol e con Zaza recuperato
Soffrire insieme, resistere, lottare: nelle parole di Moreno Longo ora sono questi i principi che fanno appello allo spirito del Torino per affrontare il periodo più duro della stagione e cercare di guadagnare la salvezza contro il Brescia mercoledì 8 e poi nel rush finale. Dalla Lazio in poi, la classifica ha messo la squadra di fronte alle prime tre in classifica in 4 partite: peggiore il calendario, in questo momento, non poteva essere. La consapevolezza del rischio si è consolidata nel lungo periodo di interruzione del campionato, ma la realtà fa comunque tremare un po’ le gambe. 6 sconfitte in 8 gare sono il bilancio da brividi della gestione Longo. 0,57 la media punti contro l’1,29 di Mazzarri.
La buona prova contro la Lazio, il vantaggio mantenuto per oltre 40’, la compattezza e la speranza di recuperare al meglio Ansaldi e Zaza sono alcuni degli elementi che contribuiscono comunque a infondere fiducia. Ma soprattutto è la continuità ritrovata di Belotti a trainare gli animi. Solo due volte in carriera prima d’ora aveva trovato il gol in tre partite consecutive ed era accaduto in entrambi i casi nel corso della sua miglior annata: prima a dicembre 2016, poi nell’aprile del 2017. In tutto furono 26 le reti realizzate in Serie A. Ora è a 12, e dopo aver colpito contro Udinese, Cagliari e Lazio, è la Juventus il prossimo obbiettivo da centrare. L’ultimo gol contro la Juve risale a tre anni e mezzo fa e non aver segnato negli ultimi 6 derby di campionato potrebbe essere uno stimolo in più. E’ attorno a lui che si articola il patto stretto con la società, presente negli spogliatoi anche dopo la sconfitta contro la Lazio. Cairo e il ds Vagnati al fianco di Longo fino alla fine. Insieme per salvare il Torino.