Serie A, le migliori giocate della settimana. VIDEO

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Daniele Manusia

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Zaniolo che ci ricorda che l'infortunio non gli ha tolto velocità e forza attraversando il campo palla al piede contro la Juventus, Lukaku che si mostra sensibile anche quando deve lanciare i compagni con l'esterno del piede sinistro e altre grandi giocate dalle ultime partite del campionato

SERIE A, LA CLASSIFICA FINALE E TUTTI I VERDETTI

Un’altra stagione di Serie A è finita, una delle più strane di sempre, interrotta da una pandemia e conclusa con una serie impressionante di partite concentrate in poco più di un mese. Con la retrocessione del Lecce è arrivato l’ultimo verdetto stagionale, ma in questo pezzo raccogliamo le migliori giocate offerte dalle ultime partite del campionato, in cui vengono esibite le qualità di giocatori che per motivi diversi hanno avuto una stagione difficile come Zaniolo e Koulibaly, quelle di un protagonista minore come Rafael Leao e di uno dei migliori giocatori della Serie A come Lukaku, e infine il grande livello raggiunto dal possesso del Sassuolo.

La sensibilità nell’esterno di Lukaku

Lukaku è grande e grosso e la più facile conclusione è che per il campo si muova impacciato come un attaccante grande e grosso, ma ormai dovremmo aver capito che non è così. Le sue corse sull’esterno, la qualità in rifinitura, Lukaku alla prima stagione di Inter ha mostrato a tutti i motivi per cui Conte lo ha così fortemente voluto nel suo 3-5-2.

 

Qui recupera un pallone vagante nella propria trequarti, spalle alla porta, con un controllo difficile e poco felice che lo costringe ad arretrare ancora. A quel punto il manuale dell’attaccante prevede di appoggiare dietro e far ripartire l’azione con calma, ma Lukaku sa che il Napoli è sbilanciato e c’è spazio dietro la sua difesa. Allora con la suola si porta il pallone alle sue spalle, si gira e, dopo un tocco di esterno sinistro, sempre con l’esterno sinistro trova una traccia in profondità per l’inserimento di Barella, mettendo due giocatori dell’Inter davanti alla porta. Come ha fatto a vedere il movimento del compagno? Come gli è venuto in mente di servirlo con quel lancio di esterno dall’esterno del campo? Sono domande a cui è difficile rispondere, ma che è bello farsi anche ad agosto, anche con questo caldo.

Il dribbling con il tacco di Leao

Per un momento il Milan si era illuso di potersi aggrappare a Rafael Leao per dare senso a una stagione difficile. Sarebbe stato strano però caricare di questo tipo di responsabilità un giocatore di 21 anni al primo anni in Italia. Dopo la pausa Pioli è riuscito a costruire la squadra intorno alla singolarità di Ibrahimovic e alla voracità di Rebic, usando il portoghese come un'arma a partita in corsa, una mossa intelligente in un calcio con 5 sostituzioni. Leao a partita in corsa è un giocatore fresco, che può accendere le sfide con la sua rapidità, saltando avversari e correndo in campo aperto anche con giocate complesse. 

 

Qui controlla con la punta un lancio di Kessié aggiustandosi il pallone per un corsa verso il centro, ma invece di continuare la sua corsa, Leao fa una scelta assolutamente controintuitiva ribaltando la sua giocata con il tacco destro. Così facendo costringe Yoshida a dover cambiare la direzione della sua corsa. A quel punto la differenza tra i due è incolmabile per il difensore della Sampdoria: Leao con tre potenti falcate lo supera, con il corpo resiste anche al tentativo disperato di Yoshida, che con la spalla prova a fermarlo, finendo solo per cadere a terra.

 

Djuricic e le connessioni del Sassuolo

Il 5-0 del Sassuolo sul Genoa poteva tranquillamente essere un 8-0, un 9-0. La fluidità della circolazione palla della squadra di De Zerbi nella fase post-lockdown ha toccato dei vertici di rarefazione quasi astratti. In quest’azione Locatelli fa uscire la palla dal basso con una verticalizzazione di prima; Caputo e Djuricic sono vicini tra loro per scambiarsi palla, e mentre loro combinano Hamed Traorè si è già buttato in area, infilandosi nello spazio che lui stesso ha creato venendo incontro a inizio azione. La difesa del Genoa, a quel punto, è completamente aperta, e Djuricic, dal centro della trequarti, fa passare la palla per mettere Traoré davanti a Perin. Il passaggio però non permette al centrocampista ivoriano di lasciarsi alle spalle Biraschi, e così Traoré sceglie di calciare di prima, invece di controllare la palla e avanzare. Il primo tiro viene respinto da Perin, sul secondo Traoré avrebbe la porta spalancata ma colpisce così male da spedire il pallone molto in alto sopra la traversa.



Il lancio di Koulibaly

Forse è vero che continuiamo a sottovalutare le abilità in impostazione di Kalidou Koulibaly. Celebriamo più facilmente la sua potenza nel duelli corpo a corpo, o la velocità con cui riesce a coprire la profondità. Anche col pallone, però, Koulibaly fa parte dell’élite dei difensori: gioca sempre con eleganza, a testa alta, e che sia in conduzione o con passaggi taglialinee, sa prendere sempre scelte rischiose. In questo caso il lancio per Ghoulam di prima, col piede debole, di 40 metri, quanti difensori della Serie A, o anche in Europa, sarebbero stati capaci di farlo? Si contano sulle dita di una mano.

 

Lo scatto e l’assist di Zaniolo

Zaniolo sta ripetendo questo scatto di 50 metri con una frequenza che rischia di farcelo apparire semplice. Di certo ormai è diventata la sua signature move: l’azione che ne riassume lo stile tecnico ed esplosivo. C’è un’immagine di quest’azione in cui Zaniolo corre con le braccia larghe per tenere a distanza Matuidi e Bernardeschi, ed è un’immagine con una carica quasi religiosa, o comunque dalla forte carica simbolica. Un ragazzo che si fa strada con forza, tecnica e determinazione. Nell’azione è bellissima la prima protezione del corpo su Matuidi, e poi la corsa è così fluida e rapida che lo porta a eseguire l’assist senza nessuna pressione.

Quando è tornato dall’infortunio al crociato si temeva avesse perso velocità, che il suo impatto fisico si forse normalizzato; ed è forse per tranquillizzarci che Zaniolo compie questo tipo di azioni ogni settimana.