Milan, Ibrahimovic: "Il Milan mi mette il sorriso, mai sentito lontano. Darò il 200%"
Serie AL’attaccante svedese, che ha rinnovato il contratto col Milan anche per la prossima stagione, ha parlato così ai canali ufficiali del club: "Questa squadra mi ha dato il sorriso, che non ho mai perso. Mi sento a casa. Ora continuiamo a lavorare come abbiamo fatto negli ultimi sei mesi"
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Zlatan Ibrahimovic sarà un giocatore del Milan anche per la prossima stagione. Con qualche giorno di ritardo rispetto all'inizio del raduno rossonero di Milanello, causa alcuni dettagli da limare, l’accordo tra le parti alla fine è stato raggiunto e nella serata di lunedì 31 agosto, dopo la sua prima giornata di allenamento, il club rossonero ha dato l'annuncio ufficiale. Corredato, come spesso capita, dalle prime parole: "Sento di esser sempre stato col Milan, anche quando giocavo con altre squadre perché qui sono sempre stato trattato bene fin da subito. Quando sono arrivato la prima volta non sorridevo quando lavoravo, invece il Milan mi ha cambiato: da quel giorno fino ad ora il sorriso è sempre lì. Mi sento a casa, non sento di essere mai andato via" ha detto il giocatore ai canali ufficiali del club. Indosserà il numero 11: "I tifosi del Milan mi conoscono con questo numero e volevo riprenderlo. Il 21 non lo sentivo come quello di Ibra al Milan, quindi ho chiesto di cambiarlo".
Ringraziamenti e obiettivi
"Vorrei ringraziare il club e l'allenatore – ha proseguito Ibrahimovic – per la fiducia che hanno riposto in me. Hanno fatto di tutto per tenermi nel Milan, negli ultimi sei mesi ho dimostrato che l'età non c'entra nulla e sono ancora qui. Quando ero in vacanza ho parlato molto con allenatore, società e compagni e ho visto il futuro con la maglia del Milan. Penso solo al calcio e a ciò che devo fare per essere in forma e aiutare i compagni e soddisfare i tifosi". Lo svedese vuole permettere alla squadra di lottare di nuovo ai vertici: "Sono venuto qui per riportare il Milan dove deve essere, faccio di tutto per arrivare all'obiettivo. Bisogna lavorare, negli ultimi sei mesi tutti hanno capito di cosa c'è bisogno. Non dimentichiamo che non abbiamo vinto nulla, mentre nella mia testa l'obiettivo è sempre vincere qualcosa".
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La stagione che verrà
La ripresa del campionato, dopo il lockdown, ha visto il Milan grande protagonista, con una serie di prestazioni e risultati di altissimo livello. "Dobbiamo continuare come abbiamo finito la stagione con fiducia e con l'orgoglio di essere il Milan. Quando si indossa questa maglia è qualcosa di incredibile ma allo stesso tempo ti trasmette pressione per portare risultati. Serve lavoro, sacrificio, fiducia, mentalità vincente. Anche quando le cose non vanno bene, perché con la testa giusta si arriva agli obiettivi. Questo è qualcosa che voglio portare alla squadra, metto pressione a me e agli altri per dare il 200% in allenamento e in partita. Tutti hanno fatto bene nella seconda parte di stagione e ora è chiaro ciò che serve per arrivare in alto. Bisogna lavorare dal primo giorno e cominciare bene. Con i tifosi saremmo stati più forti, spero che possano tornare quanto prima allo stadio perché è un'avventura da fare insieme".
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Da Pirlo a Calhanoglu
Andrea Pirlo è diventato il nuovo allenatore della Juventus. "Sono contento per lui, quando era calciatore si vedeva che sapeva pensare in modo differente e per come parlava del calcio, come fosse già un allenatore. Sarà l'allenatore del futuro. Sono contento che abbia la possibilità di allenare un grande club come la Juve, sarà una grande chance per lui" ha detto Ibrahimovic. Che poi ha dedicato un pensiero all’amico e compagno di squadra Calhanoglu: "Quando l’ho conosciuto sapevo chi fosse, gli dissi che avere il numero 10 del Milan sulle spalle è una gran cosa, perché tutti i giocatori che l'hanno indossato sono stati grandi. Si ha una pressione e una responsabilità enorme, ma se si lavora duro ce la si può fare e lui ci è riuscito, deve continuare così: non è mai abbastanza, la mentalità giusta è non essere mai soddisfatti. Spero che continui così, perché può fare grandi cose".