Roma, seconda giornata romana per i Friedkin. Ma il mercato non decolla

Serie A
Paolo Assogna

Paolo Assogna

Seconda giornata romana per il nuovo presidente della società giallorossa, trascorsa in compagnia del figlio a contatto con la squadra a Trigoria. I due stanno piano piano conoscendo sempre meglio il mondo della Roma, tra necessità di risanare il bilancio e le inevitabili difficoltà sul mercato

Imparare a conoscere un mondo di cui sanno poco. Dan Friedkin e il figlio Ryan hanno scelto di iniziare questo percorso di conoscenza con la frequentazione di Trigoria, epicentro dell’attività sportiva. A contatto con la squadra e lo staff tecnico, assistendo al lavoro sul campo con Fonseca come principale interlocutore. Vogliono sapere tutto quello che succede, l’ambizione, legittima, è quella di prendere il controllo del territorio. Anche sul mercato i nuovi proprietari dicono la loro, sollevando questioni che lasciano intendere un contatto con un interlocutore ancora sconosciuto ai media: un uomo di calcio che in qualche modo li sta introducendo alla parte tecnica.

Stanno scoprendo in tempo reale, i Friedkin, anche quanto sia complicato il raggiungimento dell’obiettivo caro a tutti i club del mondo, sfoltire le rose e abbassare i monte ingaggi sempre più insostenibili. Florenzi è andato, ma solo in prestito. Per il resto la pratica cessioni fatica a decollare, allontanando l’obiettivo dei 100 milioni di plusvalenza necessari a sistemare il bilancio senza costringerli a mettere le mani in tasca con una nuova ricapitalizzazione. In due giorni a Roma Dan e Ryan hanno mostrato di essere appassionati molto di privacy e meno di comunicazione, ma soprattutto vogliosi di stare a contatto con la squadra che considerano il cuore dell’azienda. Piccoli segnali in attesa della sostanza, ovvero gli investimenti necessari a riportare la Roma agli stessi livelli del 2018, tra le grandi d’Europa.