Atteso mercoledì dal recupero della 1^ giornata contro la Lazio (diretta mercoledì alle 20.45 su Sky Serie A e Sky Sport 251), l'allenatore nerazzurro ha introdotto la sfida all'Olimpico: "Match importante, vale come se fosse a fine campionato". Sulle ambizioni della Dea: "Cercheremo di fare il massimo, l'importante è che non vengano stravolti i miei concetti". A non convincere Gasperini restano i cinque cambi: "Preferisco tre come in Inghilterra"
Quattro gol all’esordio sul campo del Torino, match in linea con lo straordinario bilancio realizzativo dello scorso campionato. Non si smentisce l’Atalanta, terza al traguardo ad agosto e ripartita con il 4-2 sul campo dei granata. Ad attendere i nerazzurri c’è un altro impegno in trasferta, sfida all’Olimpico contro la Lazio che ha debuttato vincendo a Cagliari nello scorso weekend. E sul recupero della 1^ giornata, in programma mercoledì (diretta alle 20.45 su Sky Serie A e Sky Sport 251), ha parlato Gian Piero Gasperini: "È una partita attesa anche per quanto fatto negli ultimi anni, è un match di cartello. Vale come se fosse a fine campionato, sarà un incontro in cui tutte e due le squadre faranno il massimo per vincere. Ogni partita è diversa, quello che non cambierà è lo spirito di squadra. La Lazio è una squadra equilibrata in tutti i reparti, il valore aggiunto è dato dagli attaccanti come Immobile e Correa, ma anche Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Come abbiamo visto nelle partite precedenti ci sono stati molti gol: dobbiamo essere più bravi a limitare la loro efficacia offensiva".
"Papu Gomez è straordinario"
L’allenatore nerazzurro si è soffermato sullo stato di forma della Dea: "Le soluzioni sono abbastanza ridotte, abbiamo due attaccanti fuori e uno è appena arrivato. La squadra è quella che ha finito lo scorso anno, speriamo dopo la sosta di recuperare alcuni elementi. Le forze non si dosano, noi dobbiamo giocare sempre al meglio delle nostre possibilità per cercare di fare risultato contro chiunque". Sul Papu Gomez: "È sempre un giocatore straordinario, si sono spesi tutti gli aggettivi per lui. Ed è straordinaria la sua continuità". Una riflessione anche sul gruppo in materia tattica: "Facciamo molto bene la fase difensiva per lunghi tratti della partita, non subiamo molti tiri però concediamo occasioni evidenti che ci portano a prendere qualche gol in più. Questo è un aspetto che possiamo e dobbiamo migliorare perché ci potrebbe far fare il salto di qualità. Io sono molto contento dei miei ragazzi, perché sembra sempre che siano al top e invece mostrano sempre margini di crescita. E questa crescita parte molto dalla consapevolezza che hanno acquisito e dalla loro testa".
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Gasp & lo Scudetto
Questa Atalanta può lottare per il titolo? È uno dei temi d’attualità ai nastri di partenza della stagione, interrogativo al quale ha risposto lo stesso Gian Piero: "Io non discuto ciò che pensano gli altri, l'importante è che non vengano stravolti i miei concetti. Ad oggi solo Juve e Inter possono parlare giustamente di Scudetto, forse il Napoli. Cercheremo di fare il massimo, ma l'importante è che i concetti siano chiari". Non cambia il punto di vista di Gasperini sui cinque cambi: "Non li amo molto, però ho detto che mi hanno dato dei vantaggi. Io preferisco un calcio con tre sostituzioni, come in Inghilterra. Nelle partite dopo il lockdown questa regola mi ha avvantaggiato, ma preferisco tre cambi: dieci sostituzioni nel finale stravolgono la partita".
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"Coronavirus? Aumentiamo l'attenzione"
In merito al focolaio in casa Genoa, lui che è un ex allenatore rossoblù, Gasperini si è così espresso: "I contagi continuano ad esserci, non solo nel calcio. L'apprensione esiste: dobbiamo aumentare la soglia di attenzione. Nelle ultime 13 partite dello scorso campionato, in tre mesi, non c'erano stati casi: forse siamo stati bravi tutti quanti. L'impressione è che sia difficile trasmettere il virus tra avversari, ma che sia più facile negli spogliatoi e in genere negli spazi comuni. Per questo siamo sottoposti a controlli continui. Nei giocatori vedo una grandissima responsabilità, non ho bisogno di ricordar loro di mettere la mascherina. Non era mai successa una situazione come quella del Genoa. C’è da dire che le società hanno costi e organizzazione notevoli da reggere. Il calcio rispecchia la società anche nell'aumento di positivi. Certo, a marzo era tutt'altra cosa e noi qui l'abbiamo visto. Non so se dopo le vacanze estive ci sia stato un calo di attenzione".