Parla l'attaccante argentino: "Papà mi ha detto di venire in Italia per migliorare, in Serie A ogni gol vale doppio. La Nazionale è un dono, un premio conquistato e ora devo dare tutto. Mio padre ha una passione fantastica, ti fa superare i tuoi limiti. Ma non vuole darmi consigli di tattica..."
Giovanni Simeone è al quinto anno in Italia e ha iniziato la sua seconda stagione al Cagliari, dopo quella vissuta al Genoa e le due alla Fiorentina. Il 'Cholito' ha iniziato il campionato con un gol nelle prime tre giornate, ricevendo anche la convocazione in Nazionale. E, a 25 anni, ha ancora tanta voglia di migliorare in Serie A: "Quando ero ragazzo, papà mi diceva che dovevo andare in Italia per imparare – ha dichiarato l'attaccante del Cagliari a La Nacion – Il calcio qui è molto difficile, un gol in Serie A vale il doppio rispetto agli altri campionati. Amo l'Italia, la cultura, la pasta, la pizza. E anche la mia ragazza è italiana".
"L'Argentina è un dono. Papà ti fa superare i tuoi limiti"
Scaloni lo ha convocato per le partite contro Ecuador e Bolivia: "Giocare per l'Argentina è unico – prosegue – Parlo con i miei amici e mi chiedono come ci si sente ad allenarsi tutti i giorni con certi giocatori. Ma per me non esiste solo il campo. C'è tutto, sentirmi un giocatore della Nazionale è un dono, un premio conquistato. Ora devo dare tutto". Fondamentali anche i consigli di papà Diego: "Ha una passione incredibile, ti fa superare i tuoi limiti. Non sei influenzato dal sacrificio e, soprattutto, non sei influenzato dal peso di quando le cose vanno male. Se parliamo di tattica? Mi dice: 'Vai a chiedere al tuo allenatore. Perché poi ti metto delle cose in testa, ma se il tuo allenatore vuole altro?'".