Bakayoko è già pronto: con Osimhen e Koulibaly è un Napoli sempre più africano

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Massimo Ugolini

Massimo Ugolini

Il francese di origini ivoriane si sta allenando al meglio e sarà subito a disposizione di Gattuso dopo la sosta: la sua fisicità è fondamentale per sostenere il 4-2-3-1 dell'allenatore. Formazione in cui ci sono anche il nigeriano Osimhen e il senegalese Koulibaly, per un Napoli sempre più africano

Al Napoli qualcosa è cambiato, nella forma e nella sostanza, cioè nel sistema di gioco -il 4231- e nei centimetri e muscoli indispensabili per sostenerlo. La fisicità di Osimhen e Bakayoko unita a quella di Koulibaly, la nuova dorsale azzurra che rompe gli schemi consolidati negli ultimi anni. Nuovi interpreti per declinare la filosofia di Gattuso, non necessariamente imbrigliata negli standard che hanno caratterizzato le recenti stagioni, la struttura di un centrocampo dai piedi buoni e votato al palleggio ora integrato dalla forza fisica di Bakayoko, il francese di origini ivoriane, sostituto del brasiliano Allan, fondamentale per sostenere la mediana a due, e per offrire spazio alle accelerazioni di Osimhen, il nigeriano approdato a Napoli con l'obiettivo di sostituire i grandi attaccanti sudamericani che hanno infiammato il San Paolo. Lavezzi, Cavani e Higuain. Una nuova corrente, anche di pensiero, spinta nella direzione giusta da un altro calciatore africano, Kalidou Koulibaly, la sua conferma forse il miglior acquisto del mercato. Un nuovo inizio per lui, una garanzia per tutti, la sponda migliore per Bakayoko e Osimhen.