Dopo il 3-3 in casa contro la Roma, l'allenatore del Milan è soddisfatto della prestazione: "Rimpianti? Sì, perché ci abbiamo provato fino alla fine, ma questa è la strada giusta". Su Leao: "Gli avevo parlato in settimana spiegandogli esattamente cosa voglio da lui: sono soddisfatto"
Tre volte avanti, per tre volte ripreso: a San Siro, contro la Roma, finisce 3-3 e al Milan non riesce la fuga, fermato sul pari dopo 4 vittorie di fila. Un pensiero che non fa perdere il sorriso a Stefano Pioli, "assolutamente soddisfatto della prestazione", come sottolinea al termine della partita ai microfoni di Sky. Anche se, "ovviamente i giocatori non erano contenti perché quando vai in vantaggio 3 volte il rimpianto c’è".
"Palle inattive decisive"
"Non è questo il momento di guardare la classifica. Rimpianti? Sì, perché ci abbiamo provato fino alla fine, vedi l’occasione di Romagnoli all’ultimo. Ma questa è la strada giusta e questa prestazione ce lo conferma. Purtroppo la Roma ha sfruttato meglio le palle inattive, nonostante entrambe le squadre siano state pericolose in queste occasioni".
Leao? Ha fatto ciò che gli ho chiesto
Ha pesato, sicuramente, l’assenza di Donnarumma, positivo al Covid, soprattutto alla luce dell’errore di Tatarusanu, decisivo in occasione del gol di Dzeko. “Gli errori fanno parte del calcio, ha sbagliato i tempi di uscita e può aver pagato qualcosa al debutto”, dice Pioli, “ma preferisco non soffermarmi sui singoli ed esaltare la bella prestazione di squadra. Un commento su arbitro e Var? No…”.
Analizzando la gara, Pioli trova poi un punto su cui il suo Milan dovrà lavorare: “Abbiamo avuto troppa fretta in alcune fasi della partita, soprattutto nel primo tempo nonostante la pressione dei nostri avversari non fosse fortissima. In alcune occasioni siamo stati poco lucidi, con qualche scelta sbagliata e qualche lancio lungo di troppo. Stiamo crescendo molto, soprattutto con alcuni giocatori. Ed è importante perché vogliamo andare avanti in tutte le competizioni, viste le qualità che abbiamo. Leao? In settimana gli avevo parlato, spiegandogli cosa voglio da lui e dopo la partita di questa sera sono molto contento della sua risposta".
Kjaer, consiglio ai "cugini" su Eriksen
"Peccato non aver vinto, ma cresciamo di partita in partita e la fiducia cresce vincendo le partite", commenta Simon Kjaer, anche contro la Roma tra i migliori (anche un palo colpito, per lui). "Dobbiamo sempre alzare l’asticella, per alzare il livello. Tutti dicono che stiamo crescendo ma dobbiamo ricordare che ci vuole poco a tornare indietro e bisogna tenere i piedi per terra. La nostra mentalità è questa: c’è sempre qualcosa da migliorare e tutti sono sempre pronti a dare una mano per il compagno. Il mio gran momento? Uno dei segreti è la voglia di divertirsi: il giorno che non mi diverto più smetto di giocare a calcio. Venire al Milan è sempre stato un sogno per me, San Siro è sempre San Siro".
Poi anche un pensiero, espresso in modo pacato ma molto chiaro, sul momento del suo connazionale Eriksen, che a Milano, sponda Inter, attraversa una fase opposta alla sua: “Ci sentiamo, ne abbiamo parlato. Secondo me, per come lo vedo io e per come lo conosco in nazionale, è il migliore del mondo nel suo ruolo, ma va fatto giocare nel suo ruolo. Purtroppo non decido né io né lui, ma spero per lui e per l’Inter che stia bene".