Spadafora: "Serie A avanti, ma protocollo va rispettato. Ronaldo? Indagine in corso"

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A "Che tempo che fa" il ministro dello sport è tornato sulla questione del mancato rispetto del protocollo del fuoriclasse portoghese in occasione della trasferta con la sua Nazionale e ha chiesto un maggior rigore al mondo della Serie A per il rispetto delle norme anti Covid-19 che permettono al campionato di poter andare avanti: "Ho visto metodi discutibili. A volte non hanno funzionato perché non sempre sono state rispettate"

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Il campionato di calcio di Serie A continuerà. A spiegarlo alla trasmissione della Rai 'Che tempo che fa' è il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, a poche ore dall’entrata in vigore del Dpcm legato all’emergenza coronavirus che, nell’ambito sportivo, ha sospeso l’attività dillettantistica di base oltre a tutti gli eventi e le manifestazioni sportive non riconosciute dalle varie federazioni sportive. Ma non, per l’appunto, il calcio professionistico: "In questo momento non pensiamo di sospendere il campionato, la Serie A si è dotata di un protocollo che permette di tenere aperta la stagione. I tanti contagi riscontrati tra i calciatori sono dovuti al fatto che questo protocollo a volte non ha funzionato, ma solo perché non è stato rispettato a dovere con metodi decisamente discutibili. In altri campionati e in altri sport questo non è avvenuto. Il caso di Ronaldo? All'andata (nel viaggio verso il Portogallo dove ha raggiunto la sua Nazionale) non ha rispettato il protocollo. C'è un'indagine della Procura Federale a dimostrarlo". 

Nuovo Dpcm, chiuse le scuole calcio

Per disposizione del nuovo Dpcm, oltre alla chiusura di palestre e piscine, verranno sospese anche le attività delle scuole calcio: “Non sarà possibile allenarsi a giocare” - ha spiegato Spadafora - “ma i bambini e i ragazzi potranno frequentarle per fare allenamenti individuali, col distanziamento. Diciamo che diventa un modo per evitare che tutti i ragazzi siano costretti ad andare nei parchi all'aperto per svolgere un po' di attività fisica".

Precauzioni contro il coronmavirus in una palestra di Roma, 6 marzo 2020. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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Infine una delle questioni forse più delicate, quella relativa agli aiuti economici da diffondere a chi rimarrà colpito dagli effetti del Dpcm, chiesti a gran voce anche dall’intero sistema calcio con una lettera firmata Lega e Figc e indirizzata al governo: "C'è rabbia e disperazione, lo capisco. Ma per questo domani (oggi lunedì 26 ottobre, ndr) approveremo un decreto in consiglio dei Ministri che garantirà un sostegno economico, in tempi brevi, ai lavoratori sportivi e contributi a fondo perduto per le società. Faremo presto, perché molti non hanno più soldi neanche per pagare gli affitti e se i soldi arriveranno fra due mesi molta parte di quel mondo scomparirà. Questo mese che comincia sarà di enormi sacrifici, ma quel che abbiamo fatto è per cercare di evitarne altri a dicembre, un periodo molto importante per la collettività. Io mi auguro che quel po' di settori che sono rimasti aperti possono ancora esserlo, ma purtroppo questo dipende ancora dai dati che avremo nei prossimi giorni".

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