Serie A, le migliori giocate della 6^ giornata

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Redazione Ultimo Uomo

Una finta di Rogerio, il tacco di Scamacca e altre grandi giocate dall'ultima giornata di campionato

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La sesta giornata di Serie A ha visto il Milan confermarsi al primo posto con una vittoria contro l’Udinese acciuffata nei minuti finali, grazie a una finalizzazione unica del suo giocatore più unico, Zlatan Ibrahimovic. Alle spalle resiste il Sassuolo autore di una convincente vittoria contro il Napoli, giocando un calcio spettacolare dall’altissimo tasso tecnico, ma sapendo anche difendersi. Per il resto la situazione rimane ancora fluida e bisognerà aspettare ancora per capire le tendenze delle varie squadre. In campo però continuano a vedersi grandi giocate, oltre che tantissimi gol, spesso spettacolari. Ecco le migliori della settimana.

 

Il doppio tunnel di Kucka

Kucka è una presenza nota in Serie A da quasi 10 anni. A un certo punto se ne era andato in Turchia, ma non poteva rimanere lontano troppo a lungo. Due anni fa il Parma lo ha riportato in Italia e da quel momento è tornato tutto come prima. Kucka è un centrocampista fisico - i suoi soprannomi sono "Il Panzer" e "Il carroarmato" - ma è in grado di giocate di una raffinatezza unica. Il primo tunnel su Eriksen è casuale, frutto di un rimpallo, quello successivo è invece frutto di un pensiero veloce, col corpo girato e il pallone che gli sta scivolando lontano si vede arrivare Barella contro come un treno e con l’esterno del piede destro accarezza il pallone per farglielo passare in mezzo le gambe e mandarlo a vuoto.  

 

La giravolta di Castrovilli 

Anche in una partita negativa, con la Fiorentina annullata dall’avversario, e in una prestazione non proprio scintillante, durata appena un tempo per evitare di essere espulso, Gaetano Castrovilli è riuscito a lasciare una gemma - una delle pochissime pepite d’oro rimaste sul setaccio di Iachini una volta colata tutta la melma raccolta sul fondo del fiume. Un movimento che sembra uscito da un incontro di scherma per girare intorno a Pellegrini e poi una palla tesa al centro dell’area piccola che Callejon non riesce a trasformare in gol. Appena tre tocchi, ma di una bellezza accecante. Il numero 10 della Fiorentina non è ancora quel tipo di giocatore che sa riempire la partita con continuità, ma basta un attimo perché il suo talento si accenda. E quando succede non si può non fermarsi ad ammirarlo. 

 

La finta di corpo di Rogerio

Dopo la partita, De Zerbi sottolineato l’identità della sua squadra, l’idea secondo cui «Se la perdiamo, la perdiamo giocando». Ieri contro il Napoli i giocatori del Sassuolo hanno sempre provato a giocare la palla, a fare la scelta non più conservativa ma più in linea con l’idea di gioco del loro allenatore, a partire dai difensori mai banali nelle loro giocate.

 

In questa giocata Rogerio, terzino brasiliano che in quanto tale non sa difendere, dimostra di aver interiorizzato il mito dei giocatori del suo paese che saltano gli avversari senza toccare il pallone, l’arte della finzione. Rimasto incastrato accanto alla bandierina da un lancio troppo lungo, non prova a colpire Di Lorenzo per guadagnarsi un angolo, ma con il corpo balla: fa un salto a piedi pari sopra il pallone, ondeggia le anche verso destra in attesa del movimento a seguire dell’avversario, come in un ballo di coppia, per poi andare dritto, dove non c’è più Di Lorenzo, ma la strada più semplice verso la porta.
 

 L’assist di tacco di Scamacca

Alla prima partita da titolare in Serie A, Gianluca Scamacca ha danzato sul campo scivoloso del Ferraris e tra l’intensità fuori controllo del Derby della Lanterna con l’elasticità del pugile. Non ha toccato molti palloni, è vero, (appena 28, cioè 15 in meno rispetto a Perin) ma quando l’ha fatto sembrava sempre poter creare un pericolo. La cosa che stupisce dell’attaccante romano, però, è più che altro il come crea questi pericoli ovvero l’ambizione quasi narcisistica delle sue idee. Nonostante il metro e novanta, infatti, Scamacca non è un attaccante da area di rigore, anzi, ama venire a ricamare sulla trequarti con una grande tecnica di base e una creatività da artista. Questo passaggio chiave per Pandev (uno dei tre della sua partita) è un esempio molto luminoso del suo talento, in questo senso: Badelj rilancia un po’ a caso verso il fronte offensivo e Scamacca, invece di provare a controllare Tonali alle spalle che sta per anticiparlo, gli mette il piede davanti con un colpo da kung-fu, toccando il pallone appena con l’esterno per servire in maniera perfetta Pandev fronte alla porta. Si poteva trarre di più da una situazione simile?

 

I riflessi di Consigli

Consigli è uno dei portieri della Serie A più stimolati con i piedi. In alcuni momenti funge proprio da terzo centrale in fase di costruzione salendo fino alla propria trequarti senza paura di cosa può succedere. Ovviamente più volte si prova a giocare il pallone con i piedi, più è possibile sbagliare. Qui il suo passaggio verso Chiriches è sciatto, fatto male, facile preda di Osimhen. Il senso di sbagliare, però, è anche recuperare ai propri errori. Consigli è rapidissimo nel tornare verso la porta e anticipare le intenzioni dell’attaccante del Napoli, tuffandosi verso la possibile linea di tiro e riuscendo a intervenire. Consigli farà un’altra grandissima parata su Osimhen nel recupero, deviando il suo colpo di testa sulla traversa, ma verrà strozzata da un fuorigioco. La dimostrazione comunque del grande momento del Sassuolo.