Alla vigilia della partita contro la capolista, l'allenatore del Sassuolo non nasconde il proprio orgoglio: "Dopo tre anni di lavoro ci giochiamo una partita contro la prima che potrebbe portarci a 2 punti dalla vetta: vuol dire che qualcosa di buono abbiamo fatto. Ibra? Uno dei pochissimi campioni in Italia: meglio che non ci sia”
Non si nasconde Roberto De Zerbi e quando si fa i conti in vista della partita contro il Milan parla con un po' di orgoglio: “Dopo tre anni di lavoro ci giochiamo una partita contro la prima e vincendola ci porterebbe a 2 punti dalla vetta: vuol dire che qualcosa di buono abbiamo fatto”. E la classifica lo conferma: Sassuolo sesto con 23 punti ma a soli 5 punti dai rossoneri, a frequentare la stessa zona di Inter, Juve, Roma e Napoli.
Il pareggio contro la Fiorentina, nello scorso turno, appare così come un’occasione persa, che De Zerbi analizza però parlando di “un punto importante fatto contro una squadra che sta attraversando un momento particolare ma con giocatori di grande qualità”, ma importante soprattutto perché “ottenuto con la nostra identità”, punto su cui l’allenatore dei neroverdi batte sempre. “È tornato il Sassuolo che abbiamo conosciuto in questi anni, ci sono tante cose importanti che dovevamo ritrovare e ora si tratta di dare continuità”.
Ibra? Meglio che non ci sia
Identità precisa che ormai è anche un punto di forza del Milan, al quale mancherà ancora Ibrahimovic. “Un campione a 40 anni e lo ha dimostrato”, dice De Zerbi, “forse uno dei pochissimi che abbiamo in Italia, è meglio che non ci sia sicuramente. Ma il Milan ha altri giocatori forti, dal portiere fino all'attacco. Sono la seconda o terza miglior difesa, secondo miglior attacco: hanno tutto, però non è che vogliamo entrare per passare la domenica pomeriggio, vogliamo cercare di vincere giocando come a Firenze e per mantenere anche noi questa striscia positiva perché nel 2020 abbiamo perso poche volte, abbiamo fatto tanti punti, stiamo crescendo, stiamo rimettendo tutti i giocatori al centro dell'idea, del progetto, perché sono tutti protagonisti, anche domani giocheranno tanti che non hanno giocato a Firenze e anche noi arriviamo con entusiasmo alla gara di domani".
E sul “rispetto” con cui ora gli avversari affrontano il Sassuolo, De Zerbi dice che “dobbiamo essere contenti e dobbiamo capire che è un problema in più per noi: più l'avversario ti rispetta e più ci sono difficoltà”
Le ultime di formazione
Sulla formazione che affronterà il Milan, invece, “Schiappacasse si è fermato per un affaticamento, Ricci sta fuori. Gli altri stanno bene. Non faccio la formazione in previsione di Genova, non solo perché giochiamo con la prima della classe, perché è una cosa che avevo già iniziato con il Benevento. Faccio la formazione prendendo in considerazione la possibile gara che potrà venire fuori e in base alle caratteristiche dei giocatori. In tanti dei nostri ancora non possono fare 3 gare in 7 giorni, pochissimi elementi oggi hanno quel privilegio di poter giocare tutte e tre le gare al 100% e secondo questo pensiero penso di alternare, facendo meno danni possibili.
Locatelli? È molto importante per tante cose: per la qualità e per la personalità, per il giocatore che è diventato. È arrivato ad essere così, non era così quando è venuto a Sassuolo. Per portare più giocatori a diventare come Locatelli bisogna accettare l'assenza, cercare di sopperire con qualcuno che ancora non è così forte dal punto di vista mentale, dando fiducia. L'assenza di Locatelli la recepiamo con dispiacere ma anche con la voglia che qualcuno si prenda la responsabilità e quell'onere che ha Magnanelli, che Locatelli si è guadagnato”.