Con i granata sotto 3-0 il capitano del Torino si rende protagonista di un bel gesto di fair-play: ammette davanti all'arbitro di essere caduto da solo e fa cancellare l'ammonizione a Romero. Applausi da parte di tutti gli avversari. E da lì in poi comincia la rimonta...
Piovono gol, a Bergamo, ma a meritare gli applausi è soprattutto il bel gesto di sportività di Andrea Belotti, che nel corso del primo tempo ammette davanti all’arbitro di non aver subito fallo, facendo cancellare così l’ammonizione a Romero. Succede al 33’ di Atalanta-Torino, con i nerazzurri avanti 3-0 dopo appena 21’ e un Toro che non riesce in alcun modo a fermare le folate degli uomini di Gasperini, con il rischio di subire un’imbarcata (un’altra, dopo il 7-0 dello scorso campionato).
Nonostante la piega presa dalla gara, però, Belotti non perde la testa e si rende protagonista del gesto più bello della giornata, con cui si “riscatta” anche dopo le polemiche di una settimana fa, quando “accentuando” un colpo preso da Milenkovic fece espellere il difensore della Fiorentina (reo comunque di aver avvicinato pericolosamente la sua fronte a quella del Gallo).
Contropiede granata, Belotti è lanciato e improvvisamente cade giù, con Romero che lo tallonava. Fourneau non ha dubbi ed estrae il giallo ammonendo il difensore atalantino, assegnando la punizione a Belotti che però, da subito, fa chiarezza. Butta fuori il pallone e va a spiegare all’arbitro di essere caduto da solo, versione confermata dagli assistenti dell’arbitro al video. Ammonizione “cancellata”, Romero che stringe la mano all’avversario e applausi dalla panchina dell’Atalanta rivolti al capitano avversario.
Che poi – forse il potere del karma? – poco dopo si procura il rigore con cui accorcia nonostante l’errore dal dischetto: Gollini respinge e il Gallo, in maniera non così semplice come potrebbe sembrare, scarica di sinistro al volo, dopo aver atteso la parabola discendente del pallone. Una manciata di minuti e il Torino fa addirittura 3-2, riaprendo totalmente una partita che pareva blindata, e nella ripresa arriva addirittura il gol del clamoroso 3-3. Ed è bello pensare che possa essere partito tutto da lì, da quel gesto da campione.