Parma, Pellè: "Torno per riprendere un lavoro lasciato a metà. Ora sono più completo"

Serie A

L'attaccante ritorna in gialloblù dopo nove anni, le sue prime parole: "Sono arrivato in un momento particolare, ma non dobbiamo piangerci addosso. Sento di aver lasciato un lavoro a metà e ora devo dare qualcosa in più a questa piazza". E sulle sue condizioni fisiche: "In Cina mi sono sempre allenato bene e rispetto a nove anni fa sono un giocatore più completo"

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Una storia interrotta nove anni fa e che oggi può ufficialmente riprendere. In mezzo tante esperienze, dall'Olanda all'Inghilterra fino ad arrivare al campionato cinese, concluso un paio di mesi fa. Il personale giro del Mondo di Graziano Pellè può adesso considerarsi concluso, con Parma che lo ha riaccolto per provare a centrare la salvezza insieme. E' questo l'obiettivo del neo attaccante gialloblù, che ha raccontato le sue prime sensazioni in conferenza stampa: "Sono arrivato in un momento particolare ma ne ero ben cosciente. Siamo in una situazione negativa, ma non dobbiamo piangerci addosso, possiamo solo svoltare in positivo". E sulla scelta di Parma, Pellè non ha avuto dubbi nel voler ritornare in quella che è stata la sua ultima squadra di club in Italia: "Subito dopo l'ultima partita ho avuto una serie di chiamate per ripartire. Ho aspettato un po' per prendere la scelta giusta. Il Parma mi ha mostrato più voglia, non bisogno. A Parma sono stato tempo fa, ho lasciato metà lavoro fatto e io sono orgoglioso di essere qua, voglio dare alle persone ciò che loro trasmettono. Penso di dovere dare di più a questa piazza".

"In Cina mi sono sempre allenato bene, ora sono più completo"

Pellè ha proseguito parlando anche della sua condizione fisica, visto che la sua ultima partita ufficiale risale a fine 2020: "Nonostante abbia terminato la stagione a fine anno ho lavorato e mi sono tenuto pronto. Per quanto riguarda la Cina, la scelta di andare lì era la migliore che poteva capitarmi e ho sempre dato il massimo, come un professionista deve fare. Gli allenamenti sono stati sempre intensi, con allenatori come Magath, una specie di Zeman, con cui dovevi correre e si lavorava. Ho sempre dato il massimo". E a proposito di campionato cinese, l'attaccante gialloblù è tornato sulle ragioni che lo hanno portato ad affermarsi all'estero e non in Serie A: "Subito dopo l'esperienza a Parma ho trovato l'equilibrio giusto. Mi impegnavo tanto, facevo abbastanza bene con Giovinco e ho raggiunto la maturità per capire che il calcio deve essere curato nei minimi dettagli. Ho avuto un exploit internazionale, ma non per colpa di altri, ma solo per un mio modo di approcciare questo lavoro. Rispetto a nove anni fa sono abbastanza cambiato, sono più completo".

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