Lazio-Bologna, Mihajlovic: "Sarà uno shock tornare a giocare negli stadi pieni"

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L'allenatore del Bologna alla vigilia della sfida contro la Lazio: "Se giochiamo come sappiamo e con un po' di fortuna chissà cosa può succedere. Mi aspetto che la mia squadra parta forte". Bologna-Lazio sabato alle 18.00 in diretta su Sky Sport Serie A

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Il pareggio di Reggio Emilia con il Sassuolo ha lasciato il segno in casa Bologna: squalificato Hickey, Tomiyasu ai box per un affaticamento muscolare, mentre Dijks è rientrato in gruppo solo ieri. "Dietro abbiamo dei problemi", conferma Sinisa Mihajlovic, alla vigilia della sua sfida, ovvero quella con la Lazio di cui è stato e resta una bandiera.

 

"Se Tomiyasu le ha giocate tutte un motivo ci sarà, senza di lui perdiamo tanto. A forza di dire e scrivere che è l'uomo piu' impiegato del campionato alla fine si è fatto male". Ma non sta bene neppure la Lazio, reduce dal pesante ko in Champions con il Bayern Monaco: "Quando perdi così qualche certezza si incrina. Dovremo essere bravi ad aggredirli e a non far ritrovare al nostro avversario certezze. Sarà una partita aperta. Proveremo a fare una partita simile a quella dell'andata, in cui avemmo più possesso palla e più occasioni. Alla fine perdemmo: speriamo che questa volta cambi il risultato".

 

All'andata fu sconfitta per il Bologna, con recriminazioni per un errore del Var, che tolse un gol a Svanberg. E il Var è stato oggetto di discussione anche con il Sassuolo (per espulsione di Hickey), oltre che in settimana, per i torti subiti da Lazio e Atalanta in Europa: "Purtroppo succede a tutti. I capi del Var sono uno di Bologna e l'altro italiano. Non vorrei che per non favorire il Bologna e le italiane a volte magari andassero troppo dall'altra parte. Ma quello che dovevo dire l'ho già detto. Quando ci sono episodi mi arrabbio, ma finisce lì, non c'è e non vedo malafede. Credo solo che debba cambiare il rapporto con gli arbitri: li vorrei meno intoccabili, più portati al dialogo e a spiegare, come fa Orsato".
 

Chiede anche a Skov Olsen e Orsolini un salto in avanti, Mihajlovic, perché la fascia destra del suo attacco fatica a trovare un padrone: "Uno, Orsolini, è più sfrontato e incosciente: davanti è più pericoloso, ma pure più disattento in fase difensiva. L'altro, Skov, è più applicato e concentrato, ma non è sfrontato in fase offensiva. Mettendo insieme le qualità migliori di entrambi ne verrebbe un giocatore fortissimo. Dobbiamo farli diventare forti entrambi". 

 

Il 29 febbraio 2020 Lazio-Bologna, all'epoca giocata all'Olimpico, fu una delle ultime gare giocate davanti al pubblico. Il Covid avrebbe imposto di lì a poco il lockdown e lo stop del campionato, prima della ripresa estive a porte chiuse: "L'uomo è un animale che si abitua a tutto. Ci siamo abituati anche a giocare senza pubblico: all'inizio è stato uno shock, ora è normale. Sarà uno shock anche ricominciare a giocare in uno stadio pieno, per i giocatori".

 

Sarà uno shock bellissimo, che significherà ritorno alla normalità. E l'allenatore rossoblù non teme che la pandemia e il cambio di abitudini possano sottrarre spettatori al calcio: "Quando le Regioni sono gialle, chi è abituato ad andare al ristorante, a pranzo fuori ci è andato. Penso sarà lo stesso per il calcio. Quando ti vietano qualcosa, non vedi l'ora di tornare a farla: quando sarà passata la pandemia, la gente tornerà allo stadio. Poi, certo, devono esserci le strutture giuste per poterli ospitare".