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Criscito a Sky: "Per il Genoa ho detto no all'Inter. Testa al derby da lunedì"

IL TRAGUARDO

Il capitano del Genoa a Sky Sport: "Per tornare in rossoblù ho detto no all'Inter e al rinnovo di contratto con lo Zenit. Genova è casa mia. La tragedia del Ponte Morandi ha dimostrato ancora una volta che questa città non dimentica ma si rialza". E sulla sfida di domenica a Milano (diretta alle 15 su Sky Sport Uno e Sky Sport 252): "Al Genoa ho sconfitto tutte le big tranne i nerazzurri: dobbiamo essere sereni. Testa al derby solo da lunedì"

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"Mi sento genovese e sono un tifoso del Genoa, anche per questo dopo sette anni in Russia ho fatto di tutto per tornare qui. Quando arrivo a Pegli riconosco la mia seconda casa". Parola di Domenico Criscito, 34 anni sulla carta d'identità, 11 spesi con la maglia rossoblù della prima squadra. Se domenica alle 15 (diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport 252) dovesse scendere in campo a Milano contro l'Inter, raggiungerebbe quota 200 presenze in Serie A. Praticamente tutte con la maglia del Genoa.  Eppure avrebbe potuto giocare la partita di San Siro con la maglia nerazzurra. "Per tornare al Genoa ho detto di no all'Inter - racconta a Sky Sport - ma per il Genoa avrei detto di no a tutti. Ho rifiutato il rinnovo dello Zenit perché volevo tornare qua, volevo tornare a casa".

"Orgoglioso della reazione della squadra"

Criscito ricorda anche il primo gol segnato in A dal suo ritorno al Genoa, risalente all'estate 2018: 17 febbraio 2019, 2-1 contro la Lazio. "Al 93', una vittoria importantissima per la nostra salvezza" sorride. Gol decisivo, come quello segnato da Badelj in pieno recupero nello scorso turno di campionato per il 2-2 contro il Verona. "Mi sono rimaste impresse le parole di Milan dopo il suo gol - racconta Criscito - mi ha chiesto dove fossero i tifosi perché lui in quel Genoa-Lazio era in campo da avversario e si ricorda ancora il boato della gente sugli spalti. Sono orgoglioso della nostra reazione, sono felice così".

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"Mai sconfitta l'Inter, loro squadra di campioni"

In Serie A Criscito si è tolto la soddisfazione di superare con la maglia del Genoa tutte le big, tranne appunto l'Inter. "L'ho ricordato spesso in questi giorni ai miei compagni - sorride - mi piacerebbe e ce la metteremo tutta per fare risultato". Di fronte ci sarà la capolista del campionato: "Giocare a Milano contro l'Inter è sempre difficile: noi ci arriviamo in un buon momento, siamo sereni ma andiamo lì per fare la nostra partita. Sappiamo di essere sfavoriti sulla carta ma è una prova in più per noi". Di fronte non avrà Hakimi, squalificato: "Ci sarebbe voluta la moto - scherza Criscito - non è però un vantaggio, perché se non gioca lui giocherà al suo posto uno altrettanto bravo. L'Inter ha 25 campioni che vanno forti, occorre stare attenti". 

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"Da lunedì testa al derby, vogliamo vincere per i tifosi"

Prima l'Inter, poi il derby. Mercoledì 3 marzo alle 20:45 sarà tempo di Genoa-Sampdoria. Criscito preferisce volare basso: "Dobbiamo pensare gara per gara, ora c'è prima l'Inter e alla Sampdoria ci penseremo da lunedì. Sappiamo che la gente a Genova vive per il derby e speriamo di regalare grandi gioie ai nostri tifosi". Intanto il Genoa si gode i sette risultati utili di fila in campionato, merito anche della nuova gestione tecnica affidata a Davide Ballardini, che Criscito aveva già incrociato in rossoblù la prima volta nella stagione 2010/11: "Il mister l'ho trovato uguale a com'era. Lui ha sempre amato il suo lavoro, è una persona seria, ci ha trasmesso la carica che ci mancava e siamo molto contenti di quello che stiamo facendo con lui".

"Crollo Ponte Morandi, Genova ha dimostrato sua forza"

"Sono arrivato a Genova oltre 20 anni fa, non conoscevo questa città che oggi sento mia" ammette Criscito. La sua intervista a Sky Sport si apre con un emozionante viaggio in auto per i punti più simbolici della città. E il difensore con la mente e le parole torna al 14 agosto 2018, data del tragico crollo del Ponte Morandi. "Andavo in direzione contraria, ero sull'altra carreggiata - ricorda - ero in auto con mia moglie e i miei due figli, stavamo tornando a casa. Avevo attraversato il ponte 10 minuti prima del crollo, quando mi avvisarono della tragedia. Ogni volta che attraverso il nuovo viadotto Genova San Giorgio per andare al campo il pensiero è sempre per le 43 vittime: un dolore che non si cancella, ma ancora una volta ebbi la dimostrazione della forza di questa città che non dimentica ma si rialza. Il legame era fortissimo, ora lo è ancora di più".