Serie A, le migliori giocate della 27^ giornata

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Daniele Manusia

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Una piroetta di Insigne, uno slalom di Bernardeschi e altre giocate che vale la pena guardare dall'ultima giornata di campionato

 

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La 27esima giornata verrà ricordata come quella che ha deciso il campionato? Anche se ovviamente non possiamo saperlo, quel che è certo è che dopo l’ultimo weekend la classifica ha preso una piega molto più definita. L’Inter ha messo altri tre punti tra sé e il Milan, che ha perso in casa contro il Napoli; la Roma ha invece perso il quarto posto in favore dell’Atalanta, che ha vinto non senza qualche difficoltà contro l’ostico Spezia di Italiano. Il Sassuolo, infine, ha vinto lo scontro diretto con il Verona per la conquista dell’ottavo posto, cioè il primo se si escludono le sei grandi del calcio italiano più l’Atalanta, ed è proprio da questa partita che inizia la consueta rubrica che raccoglie le migliori giocate dell’ultima giornata di campionato.

 

Barak, sombrero di tacco e pallonetto

Le situazioni più casuali e caotiche sono quelle in cui la creatività dei giocatori appare con maggiore forza. Quando il tempo è poco e lo spazio è ridotto al minimo, non si può fare affidamento su giocate memorizzate o movimenti studiati in allenamento, e il talento deve fare affidamento sulla sua parte più inconscia e istintiva. Il gioco muscolare e attento di Barak, ad esempio, deve essere compresso in situazioni in cui deve prendere decisioni difficili in frazioni di secondo per far uscire l’anima da ballerino che si nasconde dentro al suo corpo da surfista, come una statua già presente in un blocco di marmo ancora prima di venire scolpita. Sul cross complicatissimo di Dimarco, reso ancora più illeggibile dalla spizzata casuale di Lasagna, il trequartista ceco butta avanti il corpo ma lascia indietro la gamba sinistra per colpire di tacco, mandando in tilt Ferrari dietro a lui, che ci mette un po’ a capire cosa sta succedendo quando il pallone si impenna. Ne esce fuori uno strano pallonetto dentro l’area piccola: Consigli esce, ma non può fare a meno di essere in ritardo. E allora Barak con il sinistro tenta di mettere il pallone nell’unico spazio disponibile, quello sopra la testa del portiere avversario, con un pallonetto di controbalzo con cui sembra accompagnare la palla più che colpirla, come con un’alzata pallavolistica. Il gol viene salvato all’ultimo secondo da Ferrari, che allontana il pallone dalla linea con una rovesciata disperata. Quello che rimane è questa giocata assurda e unica. Non è tanto, ma è comunque qualcosa che non si vede tutti i giorni.

 

Ounas ribalta l’azione

La Lazio non ha solo faticato ad avere la meglio del Crotone, ma sul 2-2 ha persino rischiato di andare sotto nel punteggio. Ounas recupera palla a qualche metro dall’area di rigore del Crotone, su una respinta di Benali, si porta a spasso Luis Alberto correndo in diagonale fino alla linea di metà campo e poi, all’improvviso, anziché servire Simy a pochi passi, incrocia un filtrante di sinistro per Rispoli. La palla di Ounas è perfetta, passa sopra la testa di Acerbi e si stoppa quasi da sola sul piede di Rispoli, che però arriva stanco alla conclusione (ha anche i suoi 33 anni) e calcia sul piede di Reina in uscita. Non era una conclusione facilissima, ma la palla di Ounas avrebbe meritato di diventare un assist. Giusto il turno precedente, contro il Torino, il giocatore franco-algerino (che Cosmi fa giocare in pianta stabile nei due attaccanti del suo 5-3-2) aveva segnato un gol splendido, e il suo piede sinistro può diventare fondamentale per le speranze del Crotone di salvarsi.

 

Bernardeschi dribbla tutti

Da qualche settimana Pirlo sta provando con continuità Bernardeschi come terzino. Zambrotta, ex esterno diventato grande terzino alla Juventus, ha detto «Bernardeschi come me, ma deve crederci». Oggi i terzini sono tra i giocatori più stimolati, quelli che devono saper fare più cose su un campo da calcio. Bernardeschi non sembra avere l’acume per diventare un grande interprete del ruolo, ma sicuramente ha il talento fisico per incidere nelle due fasi di gioco e partendo da dietro si notano meno i suoi difetti. In questa giocata, ad esempio, dopo lo stop ha il tempo per scegliere come muoversi, aspettare Marin e girargli intorno prima di accelerare e lasciare sul posto Nainggolan e Duncan e anticipare con la punta l’ultimo difensore per servire in profondità Rabiot. Magari non è un’azione che brilla per pulizia, sembra quasi succedere tutto per caso, ma quando non gli viene chiesto di essere risolutivo, Bernardeschi è un giocatore che può incidere, soprattutto in una squadra che vuole giocare in verticale. 

 

Insigne, se non il primo tocco, il secondo

Il controllo d’esterno destro in corsa sul cambio di gioco è qualcosa che Insigne ha perfezionato nel tempo come un maestro giapponese, attraverso la ripetizione di questo gesto innumerevoli volte in innumerevoli partite. Eppure, nonostante ormai esegua questa giocata con la stessa sicurezza di chi sta mettendo il piede fuori dal letto appena sveglio, ci sono ancora delle volte in cui il-controllo-d’esterno-destro-in-corsa-sul-cambio-di-gioco non gli riesce come dovrebbe. Ovviamente è questo il caso, se no che senso avrebbe avuto tutto questo borioso incipit? La palla, dopo il cambio di gioco, schizza in alto, e Insigne fa la figura di quello che stava provando a schiacciare un grillo. Eppure siamo ancora qui, in una rubrica che raccoglie le migliori giocate della Serie A, e il motivo è che, dopo il primo rimbalzo, Insigne prova ad evitare Tomori, che ormai lo ha raggiunto alle spalle, con una piroetta, dopo aver coperto il pallone con il corpo e averlo colpito con la punta del destro di controbalzo. Il difensore del Milan è sorpreso solo per un attimo, e lo recupera abbastanza facilmente correndo in profondità, ma l’efficacia delle giocate, come avrete ormai capito, ci interessa relativamente in questa rubrica. Soprattutto quando è la bellezza fine a se stessa a farla da padrone.



Tomori, recupero e tacco

Tomori è arrivato alla fine del mercato di gennaio per rimpolpare un reparto corto e con poca esperienza. Nelle ultime partite ha dimostrato di essere il più fresco tra i centrali del Milan e non è improbabile vederlo giocare titolare da qui a fine stagione, anche dopo il recupero di Kjaer e Romagnoli. Già contro il Manchester United si era messo in luce con alcune chiusure puntuali e spettacolari e anche ieri è stato tra i più positivi della squadra. Dopo 89 minuti di gioco riesce a recuperare e mettere il corpo davanti a Elmas - appena entrato - come se fosse la cosa più semplice del mondo. Ma non è solo questo: dato il momento, con il Milan alla disperata ricerca del pareggio, ha anche la lucidità di trovare il compagno alle spalle con un colpo di tacco sulla linea di fondo, una giocata difficile e rischiosa che Tomori rende apparentemente semplice.