Milan, volata Champions: il calendario dei rossoneri. Aprile è il mese chiave

Serie A
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Abbandonati i pensieri scudetto, i rossoneri sono chiamati a riprendere la marcia per difendersi dalle inseguitrici nella corsa Champions. La squadra di Pioli, sesta nella classifica relativa al solo girone di ritorno, si affida ancora ai gol di Ibra per non fallire il piazzamento europeo. E il mese di aprile è quello da non fallire…

Dalle ambizioni tricolore maturate per tutto il girone d’andata che hanno visto la squadra di Pioli sempre al comando della classifica, alla necessità di chiudere la stagione tra le prime quattro posizioni, quelle che garantiscono la qualificazione alla prossima Champions League. Uno snodo cruciale per il Milan, che dopo la flessione degli ultimi mesi adesso concentra tutte le proprie forze sulla volata europea. Una necessità evidenziata dai numeri: i rossoneri, infatti, fin qui nel girone di ritorno non solo non sono riusciti a mantenere la media scudetto dell'andata, ma viaggiano a un ritmo più lento anche della corsa Champions: nella classifica relativa al solo girone di ritorno, la squadra di Pioli al momento occupa la sesta posizione in classifica (17 i punti ottenuti).

Il calendario "aiuta" i rossoneri

In aiuto del Milan arriva il calendario, che fino al 1° maggio presenta un solo scontro diretto – contro la Lazio all’Olimpico (il 26 aprile): nelle prossime giornate i rossoneri affronteranno il Parma al Tardini (10 aprile), il Genoa (18 aprile) e il Sassuolo (21 aprile) a San Siro e poi, sempre a Milano, sfideranno il Benevento (1 maggio). All’andata nelle stesse gare i rossoneri ottennero 13 punti sui 15 disponibili (persero punti solo in casa col Parma, 2-2), Pioli probabilmente firmerebbe per fare il bis in modo da presentarsi al meglio al finale di stagione, quando oltre alle sfide contro Torino e Cagliari, i rossoneri saranno impegnati in due scontri diretti per la Champions, entrambi in trasferta, contro Juventus (9 maggio) e Atalanta (ultima giornata di campionato). Un mese, quello di aprile, che potrebbe dunque risultare decisivo per la stagione rossonera.

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Se il fattore San Siro al momento non sta incidendo sul cammino del Milan (23 i punti in casa contro i 37 ottenuti in trasferta) in campionato, i rossoneri – secondi a quota 60 punti – si affidano al fattore Ibrahimovic per riprendere a marciare. I numeri d’altronde non mentono: quando non segna lo svedese, autore di 15 reti in campionato, l’attacco rossonero fatica a trovare la via del gol. Dietro Ibra il vuoto: 5 gol a testa Rebic e Leao, 2 Hauge, Calhanoglu, Saelemaekers e Brahim Diaz, 1 di Castillejo, mentre sono a secco sia Maldini che Mandzukic.

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