Serie A, le migliori giocate della 30^ giornata

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Daniele Manusia

©IPA/Fotogramma

Il dribbling di Cuadrado, due parate di Donnarumma e altre grandi giocate del 30^ turno di questa Serie A che (forse) vi siete persi da guardare e riguardare

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La 30^ giornata ha visto la vittoria di tutte le prime sette classificate, come non accadeva dal febbraio 2017. Più si avvicina la fine del campionato, più le squadre sentono il bisogno di raggiungere gli obiettivi e se la vittoria con il Cagliari consegna praticamente lo scudetto all’Inter, la corsa per la Champions League è più ingarbugliata che mai e nessuno si vuole tirare indietro. La necessità di fare punti si riversa anche sulle prestazioni dei calciatori, le cui giocate diventano più decisive che mai. Queste sono le migliori della settimana. 

 

Il tunnel di Man a Ibrahimovic 

Il tunnel è la forma di dribbling più umiliante tra tutte le possibili. Ha qualcosa a che fare con le gambe aperte, col fatto che per saltare un avversario non gli passi a lato, ma attraverso. Il tunnel è quindi già una giocata ricordabile di suo, ma dipende anche da chi lo subisce. Fare un tunnel a Ibrahimovic vale di più che fare un tunnel, che so, a Kessié. Man si guadagna un posto in questa rubrica con una giocata da raccontare ai nipotini: un tunnel a Ibra. Quasi lo sfida, rimane fermo in attesa del movimento del compagno e invece sta puntando lo spazio tra le gambe dello svedese, un tocco di punta e via. 



Parata, parata, rovesciata

In quasi ogni partita del Milan c’è una parata prodigiosa di Gigio Donnarumma, al punto che ormai le diamo quasi per scontate. Ogni tanto, però, vale la pena soffermarsi un attimo sul valore di questo portiere: e quale momento migliore per farlo se non un doppio miracolo in area piccola? La parata più difficile, tra le due, è la seconda, con Donnarumma che decide di continuare la corsa dopo la prima, per chiudere più specchio possibile a Pellè. Impressiona, in questo senso, la capacità di mangiare il campo con il corpo, tanto che l’attaccante del Parma deve accelerare il tiro per non finire egli stesso divorato dalle braccia del portiere del Milan. Peccato che alla fine Kucka non riesca a prendere la porta con la sua rovesciata pirotecnica, molto probabilmente Donnarumma avrebbe preso anche quella regalandoci un altro numero di alta scuola. 

 

Il tunnel di tacco di Cristiano Ronaldo 

Si parla di Cristiano Ronaldo sempre in relazione al gol, dopotutto è la persona che ne ha segnati di più nella storia del calcio (probabilmente, il calcolo non è chiaro) e anche quello che più si arrabbia quando non riesce a segnare. Ma non è solo per quello: negli ultimi anni, già da Madrid, la sua partecipazione al gioco si è sempre più limitata. È difficile vederlo costruire con i compagni o partecipare alla risalita della manovra, tutte cose che gli farebbero sprecare energie preziose in zona gol. Questo ci ha fatto scordare che Cristiano Ronaldo non è solo un incredibile realizzatore ma un calciatore completo. Nei pochi sprazzi d’altruismo dimostra di avere una visione di gioco migliore di quella dei compagni, un piede più sensibile, una lettura del gioco più immediata. Qui sente alle spalle la pressione di Masiello e prima di ricevere sa quello che fare: si fa scorrere il passaggio di Danilo tra le gambe e col tacco destro lo indirizza tra le gambe di Masiello mentre gli gira intorno come fosse un cono in allenamento. Il difensore del Genoa pattina anche in maniera abbastanza imbarazzante, per non cadere ha bisogno di un colpo di reni, mentre vintage Ronaldo gli scappa via.

 

Il dribbling di Cuadrado prima dell’assist 

Avvolta nella nube di problemi della Juventus di Pirlo, l’incredibile stagione di Juan Cuadrado sta quasi passando inosservata. Il terzino colombiano, dopo l’apprendistato difensivo con Allegri, era riuscito con successo a trasformarsi in un terzino da difesa a quattro, ma a quel punto in pochi pensavano che potesse avere ancora assi nella manica. E invece, a due anni e due allenatori da quell’ultima evoluzione, Cuadrado è tornato ad essere decisivo per la Juventus affermandosi come il centro di gravità creativa di una squadra che comunque può vantare giocatori come Kulusevski, Dybala, Ramsey e Arthur. Questo per Kulusevski è addirittura il 13esimo assist stagionale di Cuadrado (il settimo in Serie A) ed arriva con la specialità della casa, il dribbling in doppio passo. Dopo averci riempito gli occhi di cross dalla trequarti taglienti come il vento gelido di questi giorni, quasi ci eravamo dimenticati dell’estro nell’uno contro uno del colombiano, che annoda i lacci delle scarpe di Rovella lasciandolo sul posto dopo un paio di finte. 

 

Il dribbling di Borja Mayoral prima del gol 

Quello di ieri al Bologna è il 14° gol stagionale di Borja Mayoral, che tra alti e bassi sta avendo una stagione indubbiamente positiva al suo primo anno in Serie A. Anche senza avere l’elasticità da fumetto dei migliori attaccanti europei o il controllo al velcro delle punte più talentuose, l’attaccante spagnolo sa aggirare i propri limiti con l’intelligenza e le letture senza palla - che poi è l’unico modo per sopravvivere a questi livelli senza un talento da predestinato. In questo gol è ovviamente lo scavino di mezzo esterno alla Holly & Benji a superare la scivolata di Skorupski a rimanere impresso, ma in realtà è la preparazione al tiro ciò che permette a Mayoral di essere incisivo anche in un contesto così competitivo. L’attaccante spagnolo, sul lancio un po’ pigro di Ibañez, finta di andare incontro alla palla come se volesse proteggerla con il petto ma, quando Danilo fa per seguirlo, gli sfila di fianco, come un ninja. Il risultato è umiliante per il difensore del Bologna, che rimane a metà strada e sfiora la palla con la nuca, mandando Mayoral in porta. Non è qualcosa che rimane nei tuoi video goals&skills di YouTube, ma se ti permette comunque di segnare in Serie A, che importa?