Bologna-Spezia, Mihajlovic: "Mi sono rotto di giocar bene e perdere, voglio solo 3 punti"
BOLOGNAAlla vigilia della sfida contro lo Spezia, l’allenatore rossoblù chiede a gran voce la vittoria: "Chiaro che il mio ideale sia giocar bene per arrivare al risultato ma domani contano solo i tre punti". E sul ritorno del presidente Joey Saputo: "Sono 14 mesi che manca, dispiace che sia mancato così tanto tempo ma meglio tardi che mai"
A tutto campo. Alla vigilia della sfida contro lo Spezia, in programma domenica alle 15, Sinisa Mihajlovic ha parlato di diversi temi: a partire dal ritorno del presidente del Bologna Joey Caputo in Italia. "Sono 14 mesi che manca. Parleremo di futuro? Domani no ma ci sarà tempo per tutto. Dispiace che sia mancato per tanto tempo ma è anche vero che non c’è mai stata neanche una pandemia, avrà avuto i suoi buoni motivi. Comunque meglio tardi che mai. Averlo vicino è un punto di riferimento, quando manca è tutto più difficile".
La sfida contro lo Spezia
E poi c’è il calcio giocato con la partita contro la squadra di Italiano: "Conta vincere, solo vincere. Un po’ mi sono rotto visto che nelle ultime due partite abbiamo giocato bene e perso. Io batto il tasto sulle prestazioni ma ho detto che non possiamo accontentarci solo di giocar bene. Dobbiamo guadagnare i tre punti. La buona prestazione ti facilita l’obiettivo ma domani non me ne frega niente della prestazione, dobbiamo vincere"
"Barrow ora meglio da esterno"
Il problema del Bologna sembra essere quello del gol. Mihajlovic sa in cosa dovrebbe migliorare la sua squadra: i calci da fermo. "Bisogna batterli bene e avere la giusta cattiveria per buttarla dentro. Su punizione diretta il gol manca da tanto. Abbiamo molti giocatori che hanno i piedi buoni: Orsolini, Skov Olsen, Sansone, Vignato, Barrow. Tutti dovrebbero avere voglia di lavorarci su giorno per giorno”. Pronti a rientrare Skov Olsen e De Silvestri: “Stanno bene, non ci sono altri acciaccati”. E poi c’è Barrow su cui Sinisa sta lavorando tanto: “Per noi è un giocatore importante. Lavoriamo per renderlo prima punta, ma per ora è meglio da esterno. In questo momento, se è disponibile Palacio, gioca lui prima punta".
Il ritorno del pubblico negli stadi e Draghi
L’allenatore del Bologna ha poi parlato delle ultime decisioni del governo con un inizio di riaperture dopo le restrizioni invernali dovute al coronavirus: "Finalmente è arrivato uno giusto come Draghi. Io non sono italiano, vedo le cose da fuori, magari si vedono meglio. Da quando c'è Draghi si è cominciato a respirare, cose più logiche. Ci sono i tamponi rapidi e i controlli, basterebbe organizzarsi, sono strutture all'aperto: si poteva fare molto tempo prima. Spero che prima che finisca il campionato la gente possa tornare allo stadio". E ha poi aggiunto: "La Regione Emilia-Romagna è una delle più aperte anche grazie anche al vostro presidente Bonaccini - ha aggiunto il tecnico del Bologna - Purtroppo gli stadi non si sono aperti ma ci sono le carte in regola per poterlo fare. Ci metti magari il 30%, magari 1.000 persone, quanto ci vuole a fare il tampone rapido a 1.000 persone? Se è vaccinato poi sei a posto. Qua voi dovreste andare in Serbia per vaccinarvi, che Paese siete diventati no? Basta un po' di buona volontà e il coraggio di fare le cose per bene. Si sta cominciando piano piano". E sui suoi amici andati a Belgrado a vaccinarsi: “Ne ho un sacco. C’è anche un’agenzia a Bologna che organizza viaggi e tutto. Vai lì tre giorni, ti fanno il vaccino e la gita turistica, gastronomica e altre. Almeno lì i vaccini ci sono e puoi scegliere quale vuoi", ha concluso.