Dopo il pareggio contro la Fiorentina, l'allenatore della Juventus valuta con onestà il suo lavoro alla guida dei bianconeri: "Non sono contento e credo non sia contenta neanche la società. Le aspettative iniziali erano diverse da parte di tutti". Sul cambio di Dybala: "Avevo bisogno di un attaccante che andasse nello spazio"
"Le aspettative iniziali erano diverse, sia mie che della squadra, per cui ritengo di non aver compiuto il lavoro come volevo e come volevano tutti". Andrea Pirlo, dopo l'1-1 contro la Fiorentina, parla onestamente e a Sky torna a fare un bilancio della sua stagione, la prima da allenatore. "Ogni partita si impara qualcosa; poi rispetto alle prospettive iniziali non sono contento e credo non sia contenta neanche la società", dice a poche ore dalle parole di Paratici che l'ha confermato in caso di qualificazione alla Champions.
Dybala, le ragioni del cambio
"Abbiamo fatto un bruttissimo primo tempo", il commento di Pirlo sulla partita. "Avremmo dovuto affrontarlo in modo diverso perché era una gara fondamentale per la corsa Champions. Arrivavamo sempre in ritardo, eravamo poco aggressivi, non abbiamo attaccato la profondità. Dopo l’infortunio di ieri di Danilo abbiamo cambiato e provato a metterci con i 3 dietro per stare un po’ più alti con gli esterni tenendo Ramsey e Dybala tra le linee, ma non ha funzionato e a fine primo tempo abbiamo cambiato inserendo Morata che sapevo poteva dare il cambio di passo". "Se ho pensato di sostituire Ronaldo? Non ha fatto male, la gamba girava meglio che in altre partite, ha avuto occasioni che non è riuscito a sfruttare ma forse potevamo attaccare di più la profondità. Il cambio di Dybala? Avevo bisogno di un attaccante che andasse nello spazio mentre Paulo è un giocatore che viene di più a legare il gioco. Arthur invece non è stato messo ai margini per errori commessi ma per infortuni e condizione fisica; non riesce ad allenarsi regolarmente e devo centellinarlo".