Inter, Suning 1^ proprietà straniera a vincere lo scudetto in Italia: e ora che succede?

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Mariangela Pira

Mariangela Pira

Suning è la prima proprietà straniera a vincere uno scudetto in Italia e la prima cinese a vincere in Europa. Lo scudetto nerazzurro è il coronamento di un progetto, ma al tempo stesso ci si interroga sul futuro del club, anche alla luce delle scelte strategiche del Governo cinese

È la prima volta in assoluto che i cinesi vincono qualcosa di così importante in Europa e nel calcio. E l’essere riconosciuti come vincenti, il fare bene, le gerarchie e quindi anche la classifica di serie A sono cose che contano. Danno lustro all’Inter e quindi alla sua proprietà, cinese. Tanto lustro da essere in grado di diventare fattori in grado di cambiare le cose. Da quel “Fozza Inda” impacciato, detto nel 2016 dall’allora presidente Zhang Zhindong, è passato un bel po’ di tempo. Le cose sono cambiate sotto tanti punti di vista e il Covid-19 le ha cambiate ancora di più. Ma facciamo un passo indietro e prima di pensare al futuro proviamo a riassumere cosa ha portato Suning fino a qui.

Zhang senior e Javier Zanetti
Zhang senior e Javier Zanetti

Il calcio e la Cina

Era il 2016 e da Pechino arrivò il placet: investire sul calcio e arrivare al 2030 preparati. Ma non è uno sport che puoi ‘far piacere’. E’ un fenomeno culturale che in alcuni paesi è più presente rispetto ad altri. Forse per questo il calcio in salsa cinese, da Marcello Lippi all’Inter dei Zhang passando per il Pavia Calcio e fino alla storia dei diritti televisivi del gruppo Dalian Wanda, non ha mai convinto molto. Scordatevi in Cina le immagini delle nostre piazze dove i bambini anche se non sono ancora in grado di far di conto sanno come si tira un calcio al pallone. I bambini cinesi amano vedere il calcio ma non giocarlo, e questo fa capire come il rischio da parte cinese sia stato in un certo periodo quello di investire tanto in questo sport ma senza passione e cultura calcistica radicata nel tempo.

Xi Jinping calcia un pallone durante una visita diplomatica in Irlanda
Xi Jinping calcia un pallone durante una visita diplomatica in Irlanda - ©Getty

La Cina e l’Europa, la situazione fino a qualche anno fa

Se torniamo indietro, nel 2015-2017, la storia degli investimenti cinesi in Europa e in Italia era in ascesa. I colossi di Pechino investivano nel nostro paese attraverso le storie dei loro fondatori. Wang Shi, presidente di China Vanke, la più grande società immobiliare cinese, grazie a Expo 2015 effettuò investimenti importanti a Milano. Ren Zhengfei, fondatore della Huawei, è passato da una piccola società di elettronica fino a diventare il terzo produttore di cellulari al mondo. Pony Ma e Jack Ma, i creatori di We Chat e Alibaba sono altri due protagonisti: il commercio si stava spostando sul web e i cinesi volevano un avamposto anche qui. Nel 2017 gli investimenti erano pari a quindici miliardi e 313 le imprese controllate. Le storie simbolo: Lady Zhu, la Krizia cinese, e il Leoncino della Moto Benelli della signora Yan Haimei detta Clara. La Ferretti Yatch e la Cifa macchinari, acquisizioni da primato; l’olio Sagra e la farmaceutica Sygenta. E la madre di tutte le acquisizioni: Pirelli.

Gli investimenti cinesi nel calcio: 2015-2016

Anche nel calcio cinque anni fa la situazione era diversa. Un consorzio guidato da China Media Capital investì 400 milioni di dollari nella società che controlla il Manchester City; il campionato cinese non importava più calciatori a fine carriera ma giocatori quali Teixeira, Martinez, Guarin e Gervinho; il gruppo Dalian Wanda nel 2015 comprò il 20% dell’Atletico Madrid, primo importante investimento cinese nel settore del calcio europeo, e acquisì la società Infront e si legò alla Fifa in qualità di top sponsor fino al 2030. Dulcis in fundo, nella campagna acquisti di gennaio 2016 la Cina fu quella che spese di più, assicurando alla Chinese League giocatori come Texeira e Ramires per 78 milioni di euro complessivi

Il presidente cinese Xi Jinping con David Cameron e i giocatori del City
Il presidente cinese Xi Jinping con David Cameron e i giocatori del City

La situazione attuale

Le cose oggi non stanno così. E’ come se dal presidente Xi Jinping, lo stesso che stupendo tutti in un gesto che tuttora rimane unico fece un selfie con Sergio Aguero del Manchester City e l’allora primo ministro David Cameron, sia arrivato uno stop agli investimenti nel calcio (e non solo). Vale la pena ricordare che se in Cina Xi dice ‘A’, tutti seguono quel che dice, dal miliardario Jack Ma agli altri. Anche per questo il binomio Cina & Calcio è percepito come un rischio. 

Zhang junior con Conte, Marotta e Ausilio
Zhang junior con Conte, Marotta e Ausilio

Il futuro dell'Inter

E l'Inter in questo quadro? L’allora presidente del Suning Zhang disse: “si tratta del primo investimento importante nel calcio europeo”. E’ ancora così? Certo, vincere uno scudetto, tornare in patria vittoriosi, nel tennis come nel calcio, conta per la cultura cinese e sarà talmente pubblicizzato da portare alla Beneamata appassionati e tifosi. Basterà ad avvicinare due culture così diverse?  Fonti all'Inter mi spiegano che il futuro è visto "molto positivo". In sintesi la situazione è questa: quando un fondo (che fa credito) importante come Bain Credit è disposto a prestarti moltissimi quattrini è perché vede una progettualità esponenziale fatta di un successo appena ottenuto e prospettivo (Champions, stadio nuovo).  E concludo come ho iniziato, per la prima volta un cinese serio che investe nel calcio che conta, vince. 

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