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Serie A, le migliori giocate della 34^ giornata

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Daniele Manusia

La grande parata di Meret, l'assist di esterno di Brozovic, il tunnel di Augello e altre grandi giocate dall'ultima giornata di campionato

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La 34^ giornata è quella che grazie al pareggio dell’Atalanta contro un Sassuolo in superiorità numerica ha regalato il diciannovesimo Scudetto all’Inter. Era atteso ma non per questo meno spettacolare o meritato. Anche contro il Crotone la squadra di Conte ha mostrato il suo valore e una qualità tecnica sottovalutata in una squadra pubblicizzata per il suo pragmatismo, come dimostra un bel filtrante d’esterno di Brozovic che abbiamo scelto tra le migliori giocate. Per il resto ogni giornata si fa sempre più tesa, con la corsa per i tre posti in Champions e quella per la salvezza che si avviano sempre di più verso un finale drammatico. Magari non su tutti i campi avremo visto il calcio migliore dell’anno, ma qui e là spuntano sempre giocate valide. Queste sono le migliori. 

 

La grande parata di Meret

Gattuso ha gestito i suoi due portieri con precisione salomonica. Al momento Meret ha 24 presenze, mentre Ospina 23. A un certo punto il portiere colombiano sembrava aver sopravanzato il compagno nelle gerarchie, ma non c’è mai stata una differenza chiara e evidente. Una divisione semplice tra i due vorrebbe Ospina più portato al gioco coi piedi, mentre Meret più incisivo tra i pali. È una semplificazione, ma a guardare alcuni interventi del portiere italiano appare evidente come dia il meglio di sé tra i pali, soprattutto quando può mettere in mostra la sua reattività.

 

Qui ad esempio prima compie una brutta uscita con i pugni, su un pallone che poteva bloccare o comunque allontanare dall’area di rigore, poi invece si trasforma in un gatto per togliere dalla porta la girata improvvisa e secca di Pavoletti. Magari può sembrare una banale similitudine, ma il suo intervento somiglia davvero a quelli dei gatti nei video che parano palloni di varie dimensioni e che potete trovare su internet (ve li consiglio).

 

Il tunnel di Augello

Prima della partita di ieri, Davide Santon aveva giocato poco più di trecento minuti in Serie A quest’anno. Aveva giocato nella giornata precedente col Cagliari, ma la partita prima risaliva a ottobre. Tommaso Augello nel primo tempo è partito con l’idea di sfruttare al massimo questa situazione. Qui fa una giocata classica da esterno di fascia, dribbling corto e lungo, un guizzo per aprirsi lo spazio dalla limitazione della riga laterale. Prima sposta la palla con l’esterno dalla disponibilità di un Villar completamente evanescente, poi passa in mezzo a Santon come se non esistesse. Di fronte alla corsa di Augello i giocatori della Roma paiono smaterializzarsi: una buona rappresentazione della differenza vista nella partita di ieri, tra una squadra stanca e dismessa e una che - nonostante non avesse apparenti obiettivi di classifica - aveva voglia di vincere una partita.

 

La sfida tra Malinovskiy e Consigli

In Sassuolo-Atalanta è successo un po’ di tutto: espulsione del portiere dopo pochi minuti, due calci di rigore, due gol, occasioni continue da entrambe le parti. Una partita giocata senza controllo e senza equilibrio da due squadre separate numericamente da un uomo. Che Malinovski sia il giocatore più in forma dell’Atalanta ce n’eravamo accorti: aveva segnato nelle ultime tre partite, nel primo tempo ha messo un assist intelligente per il solito gol di Gosens segnato cadendo. Poi ha tirato questo calcio di punizione di interno forte - ma forte come pochi altri giocatori riescono a tirare di interno - su cui Consigli ha compiuto una parata notevole. Il preludio al rigore parato nel secondo tempo, il diciannovesimo in Serie A nella carriera del portiere, che ha fatto finire lo Scudetto all’Inter.

 

L’assist di Brozovic d’esterno

Tra tutti i giocatori dell’Inter, Brozovic è quello di cui probabilmente si è discussa meno l’importanza per il successo della squadra di Conte. Il centrocampista croato, di cui fino a qualche tempo fa si discuteva il ruolo e il reale valore, non è stato mai messo in discussione in questa stagione, nemmeno dagli arrivi prima di Eriksen e poi di Vidal, e il suo contributo in entrambe le fasi è stato decisivo soprattutto quando Conte ha deciso di abbassare il baricentro e giocare principalmente senza palla. Brozovic è un regista atipico, che magari non avrà la visione dei migliori del ruolo in Europa, ma che sa incidere sul gioco della sua squadra a tutte le altezze, dalla propria mediana (dove sa coprire il campo in orizzontale in maniera molto efficace e giocare sotto pressione) alla trequarti, dove si alza con parsimonia ma sempre grande intelligenza per cercare la palla dietro la difesa avversaria. In questo caso, ad esempio, si fa trovare tra le linee da Skriniar per poi servire il bel taglio di Sensi alle spalle di Lautaro, che invece si muoveva incontro al centrocampo. Per farlo con i tempi giusti, Brozovic colpisce il pallone d’esterno, quasi frustandolo, riuscendo a mettere il suo compagno davanti a Cordaz. Un ricamo tecnico inaspettato per un giocatore minimale che punta sempre all’efficacia, che rende questa giocata ancora più preziosa.