Milan, nel 2011 l’ultimo scudetto: cosa fanno i giocatori oggi
Il 7 maggio 2011, esattamente 10 anni fa, il Milan conquistava il suo ultimo scudetto grazie allo 0-0 dell'Olimpico contro la Roma. Tra i campioni d'Italia di allora solo un giocatore è oggi ancora nei rossoneri. Che fine hanno fatto gli altri?
Su Sky disponibili on demand due speciali: “18 volte Milan: lo scudetto di Ibra" e "Milan, tutti i gol dello Scudetto 2010/11”
ZLATAN IBRAHIMOVIC. Partiamo dall'unico trait d'union tra quel Milan e quello attuale. Fu il trascinatore assoluto in quella stagione dei rossoneri, con 14 gol e una presenza dominante contro gli avversari. In seguito ha giocato e vinto con le maglie di Psg, Manchester United e Galaxy, dal gennaio 2020 è tornato al Milan e lo ha fatto in maniera decisiva, riportando il club in alto in classifica
CHRISTIAN ABBIATI. Passiamo al portiere, protagonista di 15 stagioni in rossonero spalmate su due distinti periodi. Quell'anno totalizzò 19 clean sheet in 35 presenze, poi continuò a giocare con il Milan fino al ritiro del 2016. Dopo un anno di pausa, è tornato nel club – legato alla nuova proprietà cinese – per assumere il ruolo di team manager per una sola annata. Nel frattempo la passione per le moto lo ha spinto ad aprire una concessionaria di Harley Davidson, la Gate32, di cui è socio e Ad
MARCO AMELIA. 4 presenze in quel campionato anche per il vice di Abbiati. La sua esperienza in rossonero è proseguita fino al 2014, poi una serie di avventure tra campionati minori e quella in Premier con il Chelsea. Nel 2017 è arrivato il ritiro e successivamente è diventato allenatore: debutto nel nuovo ruolo sulla panchina della Lupa Roma, poi ha guidato la Vastese in D e oggi è il mister del Livorno
THIAGO SILVA. A comandare la difesa c'era qualcuno che, ancora oggi, è un giocatore in attività. Il brasiliano era alla sua seconda stagione in rossonero, dove sarebbe rimasto fino al 2012. Da lì il passaggio al Psg, con la quale ha giocato fino alla scorsa estate, quando si è trasferito al Chelsea a costo zero: qui ha conquistato la seconda finale di Champions consecutiva
ALESSANDRO NESTA. Al fianco di Thiago Silva c'era un altro centrale di livello mondiale, campione del mondo con la Nazionale nel 2006. In campo 26 volte in quel campionato, rimase al Milan fino alla stagione successiva, prima di andare a chiudere la carriera lontano dall'Europa tra Montreal Impact e Chennaiyin. Appesi gli scarpini al chiodo, è diventato allenatore, partendo da Miami. Poi ha guidato il Perugia e il Frosinone che lo ha esonerato lo scorso marzo
DANIELE BONERA. 16 presenze in quel campionato per il difensore classe '81, protagonista di quasi un decennio con la maglia rossonera. Arrivato al Milan nel 2006, infatti, ha totalizzato 201 partite totali fino al 2015, prima di intraprendere l'esperienza all'estero con il Villarreal. Il ritiro è arrivato quattro anni dopo, oggi è di nuovo al Milan come assistente tecnico di Pioli
MARIO YEPES. Oltre 1000 minuti in quella Serie A anche per il colombiano. Con i rossoneri ha continuato fino al 2013, prima di un'annata all'Atalanta e l'epilogo della carriera con la maglia del San Lorenzo. Appesi gli scarpini al chiodo, è diventato subito allenatore del Deportivo Calì, ma l'avventura si è chiusa subito. Nello stesso club ha poi ricoperto il ruolo di assistente del mister, da un anno è direttore sportivo della Federazione colombiana
SOKRATIS PAPASTATHOPOULOS. Tra i centrali protagonisti in quella stagione c'era anche il greco, in campo per un totale di 342 minuti. Pur senza impressionare con la maglia rossonera, la sua carriera ha poi visto il picco dopo il biennio passato al Werder Brema: le esperienza a Dortmund e con l'Arsenal lo hanno consacrato ad alti livelli, dallo scorso gennaio è tornato in patria per vestire la maglia dell'Olympiacos
IGNAZIO ABATE. Sul lato destro della difesa spazio al classe '86, rientrato al Milan (dove era cresciuto nelle giovanili) l'anno prima dopo varie esperienze in giro per l'Italia. In rossonero ci è poi rimasto fino al 2019, anno in cui è terminato il suo contratto. Da allora ha aspettato qualche mese in attesa di un'offerta da altri club, ma lo scorso novembre ha deciso definitivamente di ritirarsi. Nel suo futuro vorrebbe intraprendere una carriera dirigenziale
GIANLUCA ZAMBROTTA. Sull'altra fascia ecco un altro campione del mondo. Riportato in Italia dai rossoneri nel 2008, giocò con la maglia del Milan fino al 2012, anno del suo ritiro. Da lì diventò vice-allenatore al Chiasso e successivamente per un paio di mesi giocatore e primo allenatore. Dopo un anno al Delhi Dynamos ha seguito Fabio Cannavaro nella sua avventura allo Jiangsu Suning, esperienza terminata nel 2018. Attualmente è Consigliere Federale per l’AIC e Ambasciatore UEFA per Euro 2020
LUCA ANTONINI. Elemento prezioso di quel Milan, chiuse il campionato con ben 22 gettoni di presenza. La sua esperienza in rossonera è poi proseguita fino al 2013, quando ha dato il via a un biennio con la maglia del Genoa. Da lì le avventure nelle serie minori con Ascoli, Livorno e Prato, ultimo club prima del ritiro. Oggi è diventato un procuratore sportivo
MASSIMO ODDO. Passiamo a un altro ex campione del mondo, coinvolto in 7 partite durante quel campionato. Conquistato lo scudetto, ha trascorso un anno a Lecce prima di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo. Chiusa la carriera da calciatore, ha intrapreso quella di allenatore, partendo dalle giovanili del Genoa. Al Pescara la prima vera esperienza, nonché l'ultima (terminata a novembre 2020) dopo quelle in mezzo sulla panchine di Udinese, Crotone e Perugia
MAREK JANKULOVSKI. Si avviava verso la conclusione della carriera anche il terzino ceco, arrivato in rossonero nel 2005. Cinque presenze in quell'ultimo anno al Milan, poi l'ultima tappa in patria con il Banik Ostrava, club della quale è diventato direttore sportivo una volta ritiratosi. Dalla passata stagione ha cambiato ruolo, ma non squadra: oggi è il presidente del Comitato di Vigilanza
URBY EMANUELSON. Il terzino olandese fu acquistato nel mercato di gennaio e si rivelò una pedina preziosa nelle 9 apparizioni. Dopo altri due anni con il Milan (con in mezzo sei mesi di prestito al Fulham) proseguì la sua carriera in Italia, vestendo le maglie di Roma, Atalanta e Verona, ma dal 2017 è tornato in patria, all’Utrecht
GENNARO GATTUSO. A centrocampo uno dei tre titolari era il calabrese, protagonista in quell'anno di 31 presenze totali. Chiuse la sua epoca rossonera al termine del 2011/12, trasferendosi in Svizzera per l'ultima tappa della carriera col Sion. Con lo stesso club iniziò a fare l'allenatore, poi quattro cambi di panchina (compreso lo stesso Milan) fino all'attuale ruolo di mister del Napoli
CLARENCE SEEDORF. L'olandese fu un altro elemento imprescindibile in quella stagione. Anche lui si separò dal Milan nel giugno 2012, andando a chiudere la carriera col Botafogo. Ai rossoneri tornò poi nel gennaio 2014 nelle vesti di allenatore: sei mesi, prima delle successive esperienze con Shenzhen, il Deportivo La Coruna e il Camerun. Attualmente è senza squadra
KEVIN-PRINCE BOATENG. Il ghanese è uno dei giocatori ancora oggi in attività, legato in qualche modo a quel Milan. Lasciò i rossoneri nel 2013 dopo 100 presenze e 17 gol, ceduto allo Schalke 04, poi fece un breve ritorno seguito da una serie di trasferimenti in giro per l'Europa. Nella scorsa finestra estiva Berlusconi e Galliano lo hanno portato al Monza
MATHIEU FLAMINI. Il centrocampista era un altro gregario fondamentale di quel Milan. Dopo un'altra stagione in rossonero, fece ritorno all'Arsenal e poi giocò con Crystal Palace e Getafe. Una volta ritiratosi si è dedicato completamente alla sua attività imprenditoriale rivolta al green: è, infatti, il co-fondatore della GFBiochemicals, una società che produce acido levulinico
MARK VAN BOMMEL. L'olandese, così come Emanuelson, fu acquistato a gennaio 2011 dal Milan e si prese subito le chiavi del centrocampo. Anche per lui il momento dell'addio si concretizzò l'anno dopo, prima del ritorno 'a casa' col Psv con cui chiuse la carriera. Diventato allenatore ha ricoperto il ruolo di vice con le Nazionali di Arabia Saudita e Australia, assumendo le redini di mister in prima persona del club di Eindhoven: rapporto che si è chiuso nel dicembre 2019. Oggi è senza squadra
MASSIMO AMBROSINI. Una vita in rossonero per l'ex centrocampista, in campo 18 volte nella Serie A 2010/11. L'addio al Milan è avvenuto nel 2013, poi il passaggio alla Fiorentina con la quale, dopo appena un campionato, ha appeso gli scarpini al chiodo. Dopo il ritiro è diventato uno dei talent di Sky Sport ed è, dalla stagione 2018-19, il Capodelegazione della Nazionale Under 21.
ANDREA PIRLO. Il tricolore vinto nel 2011 rappresentò il canto del cigno per Pirlo con la maglia del Milan, vestita per dieci lunghe stagioni ricche di trofei. Da lì il passaggio a costo zero alla Juve per altri quattro anni scudettati, prima dell'ultima tappa della carriera a New York. Oggi è di nuovo in bianconero, nelle vesti di allenatore
ALEXANDER MERKEL. 6 presenze in quel campionato per un ragazzo che sembrava destinato a grandi cose, ceduto poi al Genoa a fine stagione e tornato nel gennaio successivo in prestito per sei mesi. Ha poi proseguito la sua carriera in giro per l’Europa. Da settembre gioca in Arabia, con il Faisaly
RODNEY STRASSER. Destino simile per un altro giovane di belle speranze, coinvolto quell'anno per 160 minuti complessivi con un gol all'attivo. Da lì una serie di esperienze in giro per l'Italia, quelle all'estero a Zagabria e con il Gil Vicente fino all'ultima in Finlandia, con la maglia del Tps, terminata a gennaio dopo solo 9 presenze
RONALDINHO. Scudetto conquistato anche dal Gaucho, sebbene la sua esperienza in rossonera si chiuse nel gennaio 2011 direzione Flamengo. Ha poi giocato con l'Atletico Mineiro, con i messicani del Queretaro e infine è tornato in patria alla Fluminense. Qualche mese fa ha passato 71 giorni di detenzione in Paraguay, una volta uscito ha ripreso le sue tante attività extra-calcistiche: per citarne alcune ha aperto uno studio discografico e lanciato il suo marchio di gin
ALEXANDRE PATO. Uno dei protagonisti assoluti di quella stagione, con 14 centri in campionato nel periodo forse migliore della sua carriera. Nel gennaio 2013 poi l'addio ai rossoneri e un lungo peregrinare per il mondo alla ricerca del talento perduto. Dopo un po' di tempo da svincolato, ha firmato pochi mesi fa con l'Orlando City
ROBINHO. Al fianco del Papero c'era un altro brasiliano, acquistato dal Milan l'estate prima dal City. Nel 2014 fu venduto dai rossoneri al Santos, club che ha ritrovato lo scorso ottobre dopo un periodo tra Cina e Turchia: la società verdeoro ha tuttavia risolto il contratto con l'attaccante dopo pochi giorni e attualmente è svincolato
FILIPPO INZAGHI. Appena 6 presenze e 2 gol in quel campionato per SuperPippo, fermato da un infortunio al legamento crociato. L'anno dopo sarebbe poi arrivato il definitivo ritiro dal calcio giocato e l'inizio dell'esperienza da allenatore, cominciata proprio in rossonero (prima alle giovanili e poi in prima squadra). Successivamente ha guidato Venezia e Bologna, oggi è alla seconda stagione sulla panchina del Benevento
ANTONIO CASSANO. Molto più presente e decisivo in quella stagione fu Fantantonio, arrivato a gennaio e autore di 4 reti in sei mesi. Dopo un altro anno in rossonero, passò sull'altra sponda di Milano, quella nerazzurra, prima del trasferimento al Parma, alla Samp (per un ritorno di un anno e mezzo) e al Verona, dove non fece in tempo neanche a scendere in campo. Ritiratosi nel 2018, oggi punta a un futuro da direttore sportivo
MASSIMILIANO ALLEGRI. Ad allenare quel Milan c'era il mister toscano, alla stagione di debutto sulla panchina rossonera. Al primo colpo fece centro, vincendo lo Scudetto a sette anni di distanza dall'ultima volta. L'avventura con il Diavolo si concluse poi nel gennaio 2014, sei mesi prima di cominciare il suo quinquennio vincente alla guida della Juventus. Dal 2019 è senza squadra
