Serie A, le migliori giocate della 35^ giornata

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Daniele Manusia

Il tunnel di suola di Kessié, il colpo di tacco di Ilicic, il controllo orientato di Darboe e altre grandi giocate dall'ultima giornata di campionato

Mentre l’Inter finisce di festeggiare il suo 19esimo Scudetto della sua storia, la Serie A continua a dare spettacolo per gli obiettivi rimasti a disposizione. Oltre all'ultimo posto nella lotta per non retrocedere, rimangono tre posti da assegnare per la qualificazione alla Champions League del prossimo anno. E se l’Atalanta continua a viaggiare a gonfie vele, lasciandosi alle spalle un Parma già retrocesso, per le altre squadre le cose non sono così facili. La Lazio ha perso a sorpresa contro la Fiorentina, mentre il Milan ha battuto nettamente la Juventus, che adesso è al quinto posto e all’ultima spiaggia per centrare una qualificazione in Champions League. Mancano appena tre partite alla fine, ma il campionato è ancora vivo, e con lui anche lo spettacolo che continuano a dare i suoi giocatori migliori. Questa è la nostra abituale selezione dei loro gesti tecnici più belli. 

 

Il controllo al volo di Maxime Busi

Il Parma userà queste ultime partite della stagione per mettere in mostra qualche giovane, su cui potrebbe costruire la prossima stagione di B. Tra i tanti, Maxime Busi sembra uno dei più interessanti. Questo controllo al volo a tagliare il tentativo di intervento di Maehle è particolarmente difficile. Il lancio di Pellè arriva da molto lontano, a peggiorare le cose c’è anche un forte sole che dovrebbe condizionare la visuale dell’esterno del Parma. Busi però legge bene il ritardo dell’avversario e con un tocco a seguire si porta il pallone in area di rigore. A quel punto l’assist per Brunetta diventa normale amministrazione.  

 

Il tacco di Ilicic

Non è stata la stagione di Ilicic, almeno non come potevamo sperare dopo che l’anno scorso era stato per alcuni momenti tra i migliori giocatori in Europa. I motivi sono tanti, tra problemi personali, infortuni e screzi con Gasperini e non è questo il posto per discuterne. Tuttavia nessuno dei trequartisti che l’Atalanta ha usato per sostituirlo, anche con un certo successo nelle ultime settimane (vedi il rendimento di Pessina e Malinovskyi) ha la sua creatività. Ilicic può manipolare interi schieramenti difensivi avversari fermando il gioco, usando il suo sinistro come una bacchetta magica. In questa triangolazione con Freuler, ad esempio, a colpire il nostro occhio è certamente lo stop al velcro e il colpo di tacco per servire il compagno sulla corsa, ma la vera grandezza sta nel secondo di attesa che si costruisce per aspettare la sovrapposizione e servirla con un passaggio che è più che perfetto e che infatti porta a una grande occasione per Zapata.

 

Il controllo orientato di Darboe 

Alla fine di una stagione che non ha lasciato grandi prospettive sul futuro, la Roma è riuscita nonostante tutto a trovare un modo per aspettare la prossima stagione con ansia e trepidazione. Il merito non è solo di José Mourinho ma anche delle recenti prestazioni di Ebrima Darboe, che dopo aver esordito in Serie A contro la Sampdoria appena otto giorni fa ha iniziato a giocare con continuità e con una tale sicurezza da riaccendere i cuori dei tifosi giallorossi. La tranquillità con cui trasforma questo difficile passaggio di Ibanez in una conduzione in verticale attraverso una giravolta elegante rappresenta bene la qualità con cui il giovane centrocampista gambiano si è immediatamente preso la nostra attenzione - quella pulizia tecnica unita a una straordinaria chiarezza di idee che è esattamente quello che è mancato quest’anno alla squadra di Fonseca. Dopo la grande partita contro il Manchester United, ieri un’altra prestazione solida, con un dribbling riuscito, tre intercetti e addirittura il 97% di accuratezza di passaggio. Arriveranno le difficoltà e i passaggi a vuoto, ma per il poco che si è visto fantasticare sul suo futuro è tutt’altro che fuori luogo.

 

Il numero da circo di Kessié 

Forse non c’è giocatore che rappresenta meglio l’incredibile ascesa del Milan dall’inizio del 2020 a oggi di Franck Kessié. Anche ieri, nella prima vittoria della storia dei rossoneri all’Allianz Stadium, il centrocampista ivoriano ha dominato gli avversari senza nemmeno dare l’impressione di impegnarsi troppo, coprendo porzioni di campo inimmaginabili per qualsiasi altro giocatore in Serie A. Ma è l’apparente assenza di sforzo a rubarci gli occhi: guardate ad esempio con che swag capisce in anticipo le intenzioni di Bentancur, che solo per un attimo aveva capito il suo passaggio d’esterno, e con che leggerezza poi parte in verticale per mettersi di spalle e mettere la palla tra le gambe di De Ligt con la suola, come in uno di quei video in cui i freestyler si prendono gioco dei passanti nel campetto di cemento sotto casa. Alla fine il centrocampista del Milan sarà recuperato dal ritorno di Bentancur, ma la giocata rimane da copertina della grande vittoria della squadra di Pioli, che potrebbe aver dato una svolta decisiva al campionato. 

 

Lo scavetto di Bennacer per uscire dalla pressione

Quando Bennacer è stato disponibile (non moltissimo, al momento le partite in Serie A sono 18) i rossoneri hanno giocato le migliori partite della stagione e ieri ne è stata la conferma. Certo, forse il centrocampo della Juventus non ha offerto una resistenza degna di questo nome, ma Bennacer è sembrato sempre un passo avanti agli avversari, sempre pronto a offrire una linea ai compagni e a eludere il pressing con la semplicità di chi è imprendibile. Lui stesso ha definito quella contro la Juventus la sua miglior partita da quando è al Milan. Il suo calcio non è solo utile, ma contiene anche una sfumatura quasi arrogante, da calcio di strada. Qui riceve da Calabria un passaggio azzardato, in mezzo a tre avversari, ma Bennacer non si scompone minimamente: dopo un accenno di finta per lasciar scorrere il pallone, con un leggero tocco sotto restituisce il pallone al compagno a quel punto libero di avanzare sulla fascia. Una giocata quasi banale che però racchiude grande bellezza e concretezza.