Gattuso: "Mendes è un amico, ma non ho mai chiesto suoi assistiti"

LE PAROLE
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Le parole dell'allenatore in un'intervista a La Repubblica: "Mendes ha grandissima esperienza e mi dà consigli per la mia carriera. Non sono razzista, fatico a pensare che questa sia stata la causa del mio mancato passaggio al Tottenham". E sulla Nazionale: "Idee come quelle di Mancini, in azzurro, non si erano mai viste"

Gennaro Gattuso torna a parlare dopo aver interrotto il suo rapporto con la Fiorentina. Se da una parte l'allenatore non ha svelato le cause della rottura con la viola, dall'altra si è soffermato sul suo rapporto con Jorge Mendes sottolineando di non aver mai richiesto giocatori assistiti dall'agente portoghese: "Alleno da otto anni e non ho mai fatto acquistare un assistito di Mendes, né lui me lo ha mai imposto - racconta Gattuso a La Repubblica - André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli c'erano già. Mendes è un amico, ha grandissima esperienza e mi dà consigli per la mia carriera. Io rispetto sempre i ruoli. Il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti. Io sono un allenatore ambizioso e voglio giocatori forti e funzionali alla squadra. Indipendentemente da chi sia il loro agente".

"L'odio da tastiera è pericoloso"

Se da una parte Gattuso ha dato l'addio alla Fiorentina, dall'altra è sfumata per lui la possibilità di sedere sulla panchina del Tottenham. Il suo nome aveva fatto discutere i tifosi degli Spurs che lo hanno accusato di essere razzista, sessista e omofobo: "Faccio fatica a pensare che questo sia stato il motivo del mio mancato passaggio al Tottenham - ammette Gattuso - Al limite, ai loro tifosi può essere rimasta l'immagine della mia lite con Jordan nel 2011, che allora era il loro viceallenatore. Di sicuro io non sono né razzista, né sessista, né omofobo: sono state travisate vecchie dichiarazioni mie. Perché non chiedete ai miei ex compagni e ai giocatori che ho allenato del mio rapporto con loro? Io mi sono preso del terrone in tutti gli stadi, come razzista non sarei molto credibile". Gattuso ha poi evidenziato un problema secondo lui sottovalutato: "L'odio da tastiera è pericolosissimo e molto sottovalutato. Io sono un personaggio pubblico e ho la forza per reagire alle calunnie, ma non tutti riescono a sopportarle. C'è chi per debolezza magari si butta dalla finestra".

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"Nazionale? Idee così non si erano mai viste"

Gattuso, infine, ha speso parole d'elogio per la Nazionale alla vigilia della semifinale degli Europei contro la Spagna: "È la squadra che gioca meglio, divertente e moderna - spiega - Mancini ha il grande merito di avere scelto giocatori tecnici. Idee come le sue, in Nazionale, non si erano mai viste: si faceva un altro tipo di calcio, che ha portato anche grandi vittorie, ma in cui era impensabile vedere Jorginho insieme a Verratti e Locatelli".

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