La Lazio può tornare sui livelli di due anni fa, cioè a lottare per lo scudetto?
"Quest'anno ho sentito che senza il lockdown, avrebbe vinto la Lazio. In realtà la Juve era prima, anche se la Lazio era l'avversario in quel momento più temibile. Anche quest'anno ho visto che la Lazio nella fase finale ha fatto pochi punti. Io non credo che sia una questione di preparazione fisica, è difficile che qualcuno sbagli una programmazione nel calcio di oggi. Succede se capita quello che è accaduto dopo il lockdown, con 45 partite in 60 giorni. Sicuramente siamo di fronte a dei calendari folli, nessuno aiuta perché l'Uefa tira fuori un Europeo a 24 squadre e la Fifa non so quante squadre porterà ai Mondiali, ma mi aspetto di tutti. Abbiamo fatto due anni di qualificazioni per eliminare Nazionali poco blasonate, secondo me bisognerebbe fare anche per le Nazionali le categorie perché è impensabile che un giocatore che guadagna milioni di euro all'anno vada a giocare a Andorra, con tutto il rispetto. Spero che ci sia la buona volontà di tutti per arrivare a un calcio sostenibile e di non continuare in queste condizioni. Per rispondere alla domanda, ora parte un ciclo diverso con un calcio diverso. L'obiettivo è diventare una squadra fortemente competitiva, che vuol dire lottarsela. Che sia un obiettivo di breve, medio o lungo periodo poi vedremo. La società voleva farmi un contratto di 4 anni, sono stato io a volerlo più corto per l'età che ho. Se avrò le stesse energie, sarò felice di prolungare".