Napoli-Torino, Spalletti: "Basta illazioni, si può giocare senza il rinnovo di Insigne"

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L'allenatore del Napoli alla vigilia del match contro il Torino: "Avremo tante partite ravvicinate, ma sono contento di aver recuperato giocatori importanti come Demme, Lobotka e Mertens. Chi gioca in porta? L'ultima volta che è tornato dalla nazionale, Ospina ha fatto benissimo". E sull'episodio di razzismo che ha coinvolto Koulibaly: "Vogliamo essere tutti altissimi e nerissimi come il watusso Kalidou"

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Archiviata la sosta per le nazionali, ritorna il campionato con il programma dell'ottava giornata. Il Napoli sarà impegnato domenica alle ore 18 allo Stadio Diego Armando Maradona contro il Torino. Nella conferenza stampa della vigilia, Luciano Spalletti ha presentato così il match contro i granata.

Adesso viene veramente il bello? Le prossime partite potranno concretamente definire le ambizioni del Napoli?

"Dopo la sconfitta di coppa, non si vedeva l'ora di vedere la reazione della squadra. Ora si aspetta di capire quali sono le ambizioni della squadra. Poi si dice che io cerco i fantasmi, però non è corretto dire che ora viene il bello. Prima c'è la sconfitta in coppa, poi si parla del contratto di Insigne. Si può giocare anche senza la firma di Insigne. Ora si vuole capire cosa faremo nelle prossime partite. Avremo tante partite ravvicinate che potrebbero creare qualche difficoltà, però abbiamo una rosa che ci permette di andare incontro anche ai periodi più difficili. Quello che mi fa ben sperare è che ho recuperato calciatori importanti come Demme, Mertens, Lobotka. Attraverso un maggior numero di giocatori, si affrontano più facilmente anche i periodi più difficili"

 

Quanti minuti ha nelle gambe Mertens? Quali sono le sue condizioni?

"L'ho visto molto bene. Si è messo definitivamente alle spalle questo periodo e quindi si sente realmente nelle condizioni di far parte di questi 16 titolari che ci sono in ogni partita. Noi parliamo sempre di 11, ma ci dobbiamo uniformare ed è meglio parlare tutti la stessa lingua. Con le 5 sostituzioni, i titolari non sono più 11. Ci sono titolari per 60 minuti, titolari per 35 minuti e titolari per 20 minuti. Tutti titolari che possono risolvere la partita in ogni momento, tutti con la stessa importanza"

 

Come si prepara questa sfida dopo la sosta per le nazionali?

"Le partite si preparano tutte allo stesso modo, perchè sono tutte importantissime e mettono in palio tre punti, permettendoci di stare in una parte di classifica nobile. Abbiamo studiato i dettagli e le caratteristiche della squadra che andiamo ad affrontare, lo abbiamo spiegato ai calciatori e sappiamo quello che deve essere il nostro percorso. Abbiamo iniziato, parlandoci chiaramente su quello che deve essere la nostra ambizione e il risultato che vogliamo raggiungere. Vivere senza scopo è un risultato che abbiamo già raggiunto, noi vogliamo avere degli scopi per andarci a giocare le partite e allenarci bene tutti i giorni. Vogliamo lottare per ogni risultato, non ci basta avere una vita facile, ci vogliamo mettere qualcosa di nostro. Questo deve essere il modo di ragionare dei calciatori. Chiaramente il Torino ha una storia di squadra che lotta, ogni volta che ci ho giocato contro ho sempre avuto delle difficoltà perchè ho trovato una squadra che dà battaglia. Ora con Juric probabilmente ancora di più, perchè lui è uno che sa fare bene il suo lavoro e prende calciatori con quelle caratteristiche che lui vuole. Nell'analisi di questa partita, non troverei nessuna giustificazione al fatto che abbiamo lottato meno di loro, per quella che è la nostra classifica e il traguardo che vogliamo raggiungere. E per tutto quello che si aspettano i tifosi da noi. Questo mi dispiacerebbe, abbiamo parlato di queste cose"

 

Juric è l'allenatore che l'anno scorso ha precluso al Napoli la qualificazione in Champions. Può esserci nella squadra ancora il ricordo di quella partita?

"I risultati che abbiamo fatto finora non devono essere un peso, ma una gioia per tutti. Siamo felici di essere in questa posizione, ci troviamo a nostro agio. L'anno scorso io non c'ero, mi sono trovato a doverne riparlare e dire che bisognava farla finita. I tifosi del Napoli devono contagiare noi a essere sempre più forti e meno vulnerabili. Anche per questo dobbiamo sistemare alcune cose, dove ci potrebbe mancare qualcosa nel confronto con loro. In altre cose, abbiamo più di loro"

 

Cento giorni fa entrava a Castel Volturno. Lei disse che volevate essere amati e ricordati da Napoli. Secondo lei, c'è la possibilità di fare la storia?

"Questo si può dire solo alla fine, perchè il percorso è lungo e presenta future difficoltà che andremo ad affrontare. Di strada ce n'è ancora molta da fare. Mi sembra che anche uno dei più grandi dirigenti a livello italiano, che è Marotta, abbia detto che ci sono squadre con una tradizione e con una mentalità vincente, che lo preoccupano più di quanto lo preoccupa il Napoli. Era quello che io avevo già detto altre volte ed effettivamente è reale. E' un po' presto per scomodare personaggi della storia del Napoli e calciatori che hanno lasciato un segno indelebile. Noi dobbiamo continuare a fare le cose in questo modo, a mettere le qualità che ci vogliono e tutta l'ambizione che ha la nostra città. Guardiamo al futuro in un evoluzione continua, così come la nostra città"

 

Ha già deciso se giocherà Ospina?

"Sì, l'ho deciso, ma non lo dico. Vi sembra di fare un complimento a Meret, dicendo che gioca solo se Ospina arriva in ritardo? Il discorso è diverso, Meret avrà più spazio perchè lui se lo merita. Non c'è un problema in questo momento riguardo al portiere. L'ultima volta che Ospina è arrivato all'ultimo momento, è sceso in campo e ha fatto il suo. Non c'è nessun tormentone, solamente un evoluzione in base a quello che succede in campo, con la possibilità anche di avvicendarsi. Ma per noi non è un problema avere ruoli doppi, è un grande vantaggio e magari li avessimo in tutti ruoli come lo abbiamo in porta. Il discorso finale è come si è comportato Ospina la volta scorsa. Il viaggio non l'ha condizionato e ha fatto il suo lavoro al meglio. Questa volta torna ancora prima... Stiamo parlando di un calciatore in grande condizione"

 

Domani ci sara il 75% di presenze allo stadio. Quanto è contento di vedere un Maradona riaffollato?

"Vogliamo lasciarci contagiare da questo amore, lo dobbiamo fare nostro il sentimento dei tifosi del Napoli. Ci vuole un po' di immaginazione e ci fa più piacere vederli realmente, però l'affetto per questi colori si subisce anche senza averceli tutti davanti. Si percepisce una questione di respiro di aria che ha quel colore delle maglie"

 

Cosa ne pensa dei tanti impegni legati anche alle nazionali?

"E' un tema sul quale le istituzioni nazionali devono fare delle riflessioni, anche per dare un segnale di uniformità tra le federazioni. In Spagna hanno fatto qualcosa di diverso rispetto a noi. Effettivamente ora mi sembra un po' troppo, anche guardando da un punto di vista neutrale. Che i calciatori arrivino 10 ore prima della partita mi sembra che meriti una riflessione e probabilmente fare un passo indietro. E' troppo il carico che ci danno per poter disputare al meglio i nostri campionati"

 

Come sta Koulibaly?

"Sta benissimo. E' bellissimo quando lo incontro, perchè mi fa stare meglio. Mi sembra che crei la stessa reazione anche nel resto della squadra. Riguardo agli episodi di Firenze, trovo molte persone che ragionano nella maniera giusta e condannano queste cose. La gente prenda il cellulare e faccia una foto a chi si comporta in questo modo. Bisogna dare seguito alla nostra passione senza avere comportamenti che non appartengono a questo sport. Lui stesso doveva andare lì, far finta di parlarci e fargli una foto, in modo da buttarli fuori dallo stadio e non averci più nulla a che fare. Vogliamo diventare tutti altissimi e nerissimi come il watusso Koulibaly. E anche bellissimi"

 

Dopo il furto dell'auto, è cambiato il suo giudizio sulla città di Napoli?

"In Italia vengono rubate circa 100.000 auto all'anno, circa 300 al giorno. Non capisco perchè si voglia fare una parentesi per Napoli. Andiamo alla prossima domanda"

 

Quanto c'è della sua capacità visionaria nella versatilità della sua squadra? E quanto della disponibilità dei giocatori?

"La ringrazio nel coinvolgermi in quella che è una qualità dei calciatori, ma è tutta loro. Bisogna sottolineare una caratteristica fondamentale, che è la qualità. Bisogna conoscere il calcio e saper giocare la palla e i nostri calciatori sono fatti quasi tutti di quella pasta. Poi dentro la qualità, chiedergli dei movimenti diventa facile. Però parte tutto dalle loro caratteristiche e per me il lavoro diventa più facile. Poi ci dobbiamo mettere dentro qualcos'altro, perchè la partita non è solo aspettare che mi passino la palla, ma imparare anche ad andarla a prendere e poi vedere che uso farne"

 

Che segreto ha per mantenere sempre alta l'attenzione del gruppo?

"Penso che sia difficile trovare un segreto, io non ne ho. Il mio segreto può essere quello di voler stare insieme a questi calciatori e condividere molte ore della giornata insieme a loro. Ed essere contenti di quello che si è fatto durante la giornata insieme a loro"

 

Tendenzialmente alle spalle della prima punta preferisce un centrocampista oppure un giocatore più offensivo come Mertens?

"Nella risposta sono supportato da quello che è successo a Firenze. Stavamo vincendo 2-1 e ho fatto giocare Mertens dietro la prima punta. Non c'è niente di più indicativo di questo. Dovevo difendere il risultato e invece di mettere un centrocampista, ho messo Mertens per tenere più distanti le pressioni degli avversari e le paure nel dover difendere. All'inizio della gara è ancora più facile metterlo lì, perchè si parte da 0-0 e si deve andare a vincere. Credo possa dare una mano alla squadra in quella posizione"

 

Cosa manca a Fabian Ruiz per giocare nella posizione di regista? E Ghoulam è pronto per dare un'alternativa sulla fascia?

"A Fabian Ruiz non manca niente per giocare in quel ruolo e fa il regista della squadra. Tocca più palloni di tutti ed è in mezzo a tutte le costruzioni di gioco, per cui è di fatto un regista. Secondo me è il suo ruolo, anche se li può fare tutti perchè conosce il calcio ed è un ragazzo sveglio. Forse avergli ridotto lo spazio nel quale giocare, lo ha un po' beneficiato. Ghoulam sta molto meglio ed è molto vicino a essere nelle condizioni per poter esprimere tutte le sue qualità. Per quello che è stato il suo recente passato, c'è bisogno in un inserimento più graduale come può essere ad esempio per Mertens"