Gasperini dopo Napoli-Atalanta: "Parlerò di scudetto solo quando saremo al primo posto"

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I nerazzurri vincono al Maradona e si portano a -4 dalla testa della classifica: "In questi anni siamo arrivati al massimo al secondo posto, quando toccheremo la vetta allora anche io parlerò di scudetto. Continuo a dire che il nostro obiettivo è sperare di restare in Champions, che per noi vale come uno scudetto"

NAPOLI-ATALANTA 2-3, GOL E HIGHLIGHTS

L'Atalanta vince 3-2 sul campo del Napoli e si porta a -4 dalla testa del campionato, occupata dal Milan. I nerazzurri diventano così una seria pretendente allo scudetto? Gian Piero Gasperini risponde così al termine del match del Maradona: "Vincere il campionato è un tormentone che continuano a ripeterci, non so se per convinzione o per metterci pressione. Io continuo a dire che per lottare per lo scudetto bisogna che l'Atalanta si posizioni almeno una volta al primo posto. Se succederà di toccare la testa della classifica, allora potrò dirlo anche io. Finora anche in questi anni, al massimo abbiamo toccato il secondo posto. Questo è il motivo per cui continuo a dire che il nostro obiettivo è sperare di restare dentro la Champions, che per noi vale come uno scudetto".

"Siamo una famiglia, l'aspetto tecnico viene dopo"

Gasperini ha proseguito, parlando dello straordinario rapporto che lo lega ormai da sei stagioni all'Atalanta, con la società che ha deciso di rinnovargli il contratto fino al 2024: "Ho la fortuna di avere come dirigenti e come proprietà una famiglia, con una capacità di rispetto nei confronti di tutti quanti che condividiamo. Su questo basiamo il rapporto. Dopo c'è l'aspetto tecnico, ma la base è come stiamo insieme, come ci comportiamo con tutte le persone che sono vicino a noi, cosa rappresentiamo per i nostri tifosi. Lì non possiamo sbagliare mai, in campo qualche volta sbagliamo, ma quello è un aspetto secondario. Ogni anno, il presidente ha deciso di allungarmi ulteriormente il contratto. Non è scaramanzia, è un gesto di grande considerazione nei miei confronti. Alla base c'è il rapporto che c'è con loro, poi a livello tecnico possono esserci delle discussioni, ognuno ha le proprie visioni. Ma questo succede in tutte le società che devono prendere delle decisioni".

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