Massimo Ferrero, lo sfogo dal carcere dopo l’arresto

da IL secolo XIX
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A poche ore dal suo arresto il proprietario della Sampdoria ha parlato attraverso uno dei suoi avvocati: "Stavo a Milano per comprare il nuovo allenatore della Samp e invece mi hanno arrestato. Negati i domiciliari perché dicono che potrei fuggire. E'  una follia, dove potrei andare?"

Massimo Ferrero è nel carcere di San Vittore a Milano. Il suo arresto è arrivato all'alba di lunedì scorso mentre era in un hotel milanese in attesa di 'comprare' come ha fatto sapere lui tramite uno dei suoi avvocati, il nuovo allenatore della Sampdoria. Era Dejan Stankovic il prescelto per sostituire D'Aversa, dopo il ko di domenica contro la Lazio. Trattativa complicata che è stata stoppata prima ancora di nascere per l'intervento delle forze dell'ordine. Respinto il tentativo di chiedere gli arresti domiciliari a Roma, Ferrero è considerato dalla procura di Paola e dagli investigatori della Guardia di Finanza il dominus di una serie di reati societari che avrebbero portato alla bancarotta e al fallimento di aziende del settore cinematografico, turistico e alberghiero e per questo è stato condotto nel carcere milanese.

 

L'interrogatorio di garanzia

Il carcere è stato al momento confermato dal Gip non per il pericolo di fuga ma per il rischio di reiterazione dei reati. I difensori di Ferrero si sono lamentati per non aver potuto avere contatti con il loro assistito per 24 ore e lo stesso Ferrero ha parlato di un leggero malore durante l'arresto. Perquisita per ore la casa romana del proprietario della Sampdoria che questo giovedì dovrebbe essere sentito per l'interrogatorio di garanzia dal gip di Paola in video conferenza. Poi gli avvocati torneranno a chiedere almeno gli arresti domiciliari per l'ormai ex presidente della Sampdoria costretto a dimettersi da tutti gli incarichi all'interno della società blucerchiata.