Napoli-Spezia, Spalletti: "Dispiace per chi non ci sarà, ma noi vogliamo vincerle tutte"

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L'allenatore azzurro conferma le assenze di Insigne e Osimhen: "Lorenzo è positivo al Covid e anche Victor non sarà a disposizione, ma quelli che ci sono dovranno avere il comportamento giusto. Noi non vogliamo essere l'anti Inter, vogliamo costruire qualcosa di credibile e poi vedremo a fine anno chi avrà fatto meglio di noi". E sulla Coppa d'Africa: "Spero che nelle istituzioni prevalga il buon senso"

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Come si prepara questa partita, anche alla luce della positività di Insigne?

"E' sempre un dispiacere quando non si hanno a disposizione dei giocatori. Dobbiamo convivere con il rischio che possa succedere sempre qualcosa di nuovo, ma abbiamo sempre l'obbligo di fare punti. Alla fine non si fa il riassunto delle gare non vinte portando a supporto quello che è successo in quel determinato periodo. Noi abbiamo davanti una partita difficile e dobbiamo dare continuità a quello sviluppo di partita fatta a Milano. Dobbiamo fare in modo di non essere mai usciti da San Siro e vincere una gara che sarà difficile. Conosco benissimo l'ambiente dello Spezia, è stata una città che ho amato e a cui sono legato in maniera particolare. So con che passione quella città vive la squadra e so che sarà una partita difficile. Ci dispiace molto per quelli che sono fuori, ma quelli che sono dentro devono sapere chiaramente quello che dovrà essere il loro comportamento"

 

Un suo parere sul momento che vive il mondo del calcio, anche in relazione alla Coppa d'Africa. Lei la giocherebbe o no?

"Lei mi vorrebbe far parlare delle istituzioni, ma io faccio un altro ruolo. Per me sarebbe facile dire che la Coppa d'Africa in un momento così delicato mette a rischio le persone in generale. Giocando sulle parole, l'ho definita mostro invisibile. Apprezzerò molto quello che si vedrà nelle partite della Coppa d'Africa perchè lì ci sono i migliori giocatori del mondo, però quando rientro nello spogliatoio e non vedo statue tipo Koulibaly e Osimhen mi mancano dei riferimenti. Si spera che il buon senso e la ragione delle istituzioni permetta di fare valutazioni corrette e profonde"

 

Si potrebbe rivedere Di Lorenzo a sinistra e Malcuit a destra?

"Quando le partite sono così ravvicinate, bisogna prendersi qualche ora in più prima di tracciare la formazione definitiva. Dall'allenamento di stamattina, fatto in maniera vera, ho fiducia rispetto a quello che ho visto, ma le reazioni nelle gambe e nei muscoli si vedranno oggi pomeriggio. Per cui se lei mi telefona dopo cena le dico la formazione"

 

A inizio anno avrebbe firmato per 39 punti a questo punto del campionato? Le era stata chiesta la Champions, ma ora può pensare a qualcosa in più?

"E' un casino dire se sono contento o no, a me rimane soprattutto il fastidio di quello che non si è riuscito a portare a casa. Scendo sempre in campo affamato e allupato come la prima volta che ho cominciato a giocare o ad allenare. Sotto sotto io voglio andare a vincere le prossime, perchè la mattina quando mi alzo trovo i tifosi del Napoli e tutti mi dicono le stesse cose, tutti hanno la stessa voglia e te la trasferiscono. Tu puoi essere tranquillo quanto ti pare, però ti entrano dentro e ti scavano. Oltre alla tua volontà, c'è quella delle persone che incontri che vogliono contribuire a vincere una partita in più. Noi vogliamo vincere tutte le partite che ci passano davanti"

 

E' infastidito dalle polemiche per il gol annullato a Kessié?

"Probabilmente a caldo è stato per qualcuno un fuorigioco particolare. Lì per lì si è acceso un po' di dibattito, poi però a freddo tutti hanno espresso che si tratta di una regola Fifa e Uefa, esprimendosi in maniera unanime. Se poi qualcuno vuole rimanere al giudizio a caldo e non vuole raffreddarsi, è una scelta sua. E' difficile ritrovare una situazione più nitida di questa, per cui non capisco di cosa si parli"

 

Lobotka è diventato un valore aggiunto quest'anno?

"Intanto come tutti i giocatori del Napoli, Lobotka è un bravo ragazzo. Quelli che erano mezzo e mezzo li abbiamo mandati via. Il buon regista è quello che sa fare tutto bene, il grande regista è quello che fa in modo che la squadra faccia tutto bene. Lobotka appartiene alla seconda categoria, è un grande regista. Poi di buoni registi ne abbiamo tanti, lo possono fare in tanti. Di grandi registi in squadra ci sono Lobotka e Fabian, poi dipende se si gioca con un regista solo o con due più bassi che si dividono i compiti. Il regista spesso è colui che salva l'allenatore dalla pazzia. Quando c'è un gran regista dentro ti affidi alle sue giocate. Di qui ne sono passati di grandi calciatori, ad esempio Jorginho è un grande in quel ruolo"

 

Dopo il Milan arriva lo Spezia. Come si affronta la partita in un momento così?
"Questa non è la conferenza di celebrazione per la vittoria di Milano, ma la conferenza di presentazione della gara con lo Spezia. Stessa cosa vale per l'allenamento di stamattina. E noi abbiamo l'imposizione di vincere questa partita, anche se non si tirano dietro le gare precedenti da un punto di vista di riprenderci qualcosa. Però poi le sconfitte creano anche presupposti di crescita, perché creano una reazione in me e nei calciatori. Io sono orgoglioso e fiducioso come spero che lo sia la mia squadra domani. Dobbiamo costruire qualcosa di serio, di credibile per questa gente che ci vuole bene e che vive dietro al risultato della partita. Non si scherza sul sentimento delle persone. Domani voglio vedere grandissima intensità fin dal riscaldamento"

 

Abbiamo visto Osimhen allenarsi in maschera: può essere a disposizione?
"Non c'è domani, non è con lui che si può vincere questa partita"

 

Il Napoli si candida ad essere l'anti-Inter?
"Noi vogliamo vincerle tutte e già essere 'anti' di qualcuno ci disturba un po'. Noi non siamo anti di nessuno, noi vogliamo far vedere la nostra bellezza, giocando le partite e cercando di fare un buon calcio. Si vede poi in fondo di chi siamo peggio e a chi potevamo togliere qualche punto in più. Bisogna avere la nostra identità, un progetto, una volontà di essere ambiziosi. E poi alla fine si fanno somme e sottrazioni"

 

Il Napoli è la squadra con la miglior classifica negli scontri diretti: a lei cosa lascia?
"Ognuno ha i suoi di numeri. Se prendo un solo dato dipende da dove voglio massaggiare, cosa voglio che il mio cervello pensi di più. Invece nell'essere obiettivi vanno presi tutti i numeri. Contro l'Atalanta, ad esempio, è uno scontro diretto e abbiamo perso. Con l'Inter abbiamo perso. Abbiamo numeri diversi"

 

Lei coinvolge tutti: è questa la sua forza?
"E' proprio una impostazione personale quella di voler stare con tutti allo stesso modo, di voler amare tutti i calciatori allo stesso modo, di voler dare possibilità a tutti di esprimersi nel miglior modo possibile. Attraverso quelli che sono i comportamenti si rendono possibili una buona classifica, il poter avere dei sogni, il tracciare delle ambizioni, l'andare a prenderle col valore dei calciatori. A trovare difetti non ti danno mai meriti. Qualche volta va detto, ma difficilmente se trovi solo difetti vai a migliorare qualcuno. Si cerca di essere giusti, obiettivi. Poi c'è il loro valore che è indiscutibile. Bisogna essere anche giusti nel dichiarare che questi ragazzi hanno delle potenzialità. E lo si dice solo se le hanno. Abbiamo a che fare con un gruppo di calciatori che sanno come si sta in uno spogliatoio, e anche quello è un valore importante. Inoltre sanno come comportarsi per giocare in una squadra"

 

Gli esterni d'attacco stanno segnando poco
"Sì, ma a questi numeri vanno aggiunte le sostituzioni. Se uno non gioca dieci partite di campionato... Prima c'erano tre sostituzioni e una la tenevi fino in fondo perché avevi il dubbio del portiere, come ora che ci sono cinque cambi. Ora c'è un po' meno di minutaggio per chi parte dall'inizio. Politano e Lozano, ad esempio, li ho sostituiti molte volte tra le loro e quindi gli abbiamo tolto qualcosa. Non si fanno i premi per i gol, si fanno i premi per l'obiettivo, lo dicevo l'altra volta a Giuntoli. E il difensore che salva il gol, ad esempio? Niente premio? Dunque in questo senso ci entrano anche i minutaggi. La filosofia del titolare dei 60' e dei 30' entra in questo discorso qui. Per me non ha valore quanti gol hai fatto, ma come hai fatto giocare la squadra e che contributo hai dato alla squadra"

 

La chiave tattica della partita con lo Spezia?
"Per non subire le ripartenze bisogna mantenere un ordine di prevenzione corretta. Ci sono quelli che fanno gli assaltatori e chi invece fa l'uomo che presidia una zona di campo per la riconquista della palla e la ripartenza. Questa cosa di non fare organizzare bene il loro 3-5-2 deve essere la prima qualità, altrimenti le distanze possono venire a disturbarti, per quella che è la nostra disposizione tattica. Ci sono i due esterni a tutta fascia e con chi vado a prenderlo? Con l'attaccante o col terzino? Sono tutte cose che ricerchiamo in allenamento, anche se abbiamo avuto solo l'allenamento di oggi per preparare questa partita. Ieri non abbiamo fatto niente perché siamo tornati tardi e chi ha giocato a San Siro ha fatto defaticante"

 

Quanto può essere incisivo Juan Jesus?
"Se continuiamo a dire che la rosa ha un valore è perché è così. Se esaltiamo un calciatore, ne andiamo a svalorizzare un altro. Se Anguissa non si fosse sbattuto o Lozano non avesse pressato davanti per far alzare subito la palla al Milan... Se davanti si pressa si aiutano i difensori. Sono tutti coinvolti nel comportamento di un singolo, non ho mai visto un supereroe che prende tutti i palloni da solo. Juan Jesus ha fatto bene, può migliorare. Abbiamo una squadra forte, la società è stata brava a prendere Juan Jesus a costo zero perché era stato messo fuori da un'altra squadra, noi crediamo in lui"