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Crisi Lega-Figc, Vezzali: "Niente atti dirompenti"

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Valentina Vezzali ha inviato una lettera ai club di Serie A che contestano la richiesta della Federcalcio di cambiare lo statuto per la governance. La sottosegretaria allo sport invita a eviare atti dirompenti quali azioni legali o commissariamenti. La reazione del presidente Figc che rivendica l'autonomia dell'ordinamento sportivo

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Dopo il presidente del Coni Giovanni Malagò, anche la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali risponde alla lettera dei 20 club di serie A che contestano la richiesta della Figc di cambiare lo statuto per la governance. Nel suo caso interviene chiedendo "un confronto", parlando di "autonomia della Lega", invitando a evitare atti dirompenti, ovvero contestazioni legali o commissariamenti. E infatti la lettera è inviata ai 20 club, ma per conoscenza anche alla Figc che in serata risponde con il suo Numero uno, Gabriele Gravina che ribadisce l'autonomia dello sport dall'ordinamento statale

Gravina: "Confronto sia all'interno del principio autonomia ordinamento sportivo"

Gravina sottolinea che "i rapporti tra la Figc e le componenti federali sono da sempre improntati ai criteri di massima collaborazione pur nella diversità dei ruoli. Non posso sottacere che l'invito da Lei auspicato deve collocarsi all'interno del principio di autonomia dell'ordinamento sportivo nei confronti dell'ordinamento statale, come ribadito dalla corte Costituzionale".

De Laurentiis: "Grazie Vezzali"

Ad applaudire la mossa di Vezzali, Aurelio De Laurentiis con una mail di risposta diretta. "Carissima Vezzali, la ringrazio per aver dato conferma nella sua comunicazione all'autonomia della Lega Calcio della Serie A e per la sua volontà di voler finalmente avviare la riforma di un comparto importantissimo che finanzia tutto il calcio ed il movimento sportivo". L'invito della Vezzali trova consenso anche tra altri club di serie A: ringraziamenti da Sampdoria, Empoli, Spezia, Milan, Inter, Verona, Fiorentina, Lazio, Genoa, Atalanta, Roma e Juventus e la Figc formalizza la data del consiglio federale, preconvocato, per il 16 febbraio prossimo.

La riforma dello statuto

Sul tema statuto, in una lettera i club nelle scorse settimane si erano espressi contro la riforma voluta dal presidente federale Gabriele Gravina, anche se poi diverse società hanno fatto un passo indietro, come sottolineato da Malagò nella sua risposta di martedì nella quale si faceva presente che l'interlocutore naturale era la Federcalcio, piuttosto che il Coni. "Cercate una sintesi ed evitate determinazioni che possano inficiare il confronto", ha spiegato invece oggi Vezzali, con la dichiarata intenzione di occuparsi in prima persona della situazione, nella replica inviata oggi ai club e anche alla FIGC, di cui l'ANSA ha preso visione. Vezzali inoltre auspica un "confronto costruttivo" tra società e Figc per una "sintesi della divergenza" che tenga conto dell'"autonomia della Lega e della portata dei principi generali", e offre la "disponibilità a una mia attiva partecipazione".

Cosa vogliono i club e cosa vuole la federazione

I club ritenevano "non conforme al diritto" l'imposizione, da parte della Figc, della riforma del proprio statuto, in particolare facendo riferimento al tema delle maggioranze: l'obiettivo della federazione è che, passando dagli attuali tre quarti alla maggioranza semplice, si possano limitare le cosiddette "minoranze di blocco" in Lega.

L’ipotesi di commissariamento

Da parte di Vezzali c'è stato un tentativo per riportare il sereno nel mondo calcistico, evitando contrapposizioni e anche il commissariamento ventilato e già rimandato dalla Figc. La federazione ha concesso fino al 15 febbraio alla Lega Serie A per approvare la riforma dello statuto: all'orizzonte resta l'ipotesi commissariamento ad acta, che potrebbe diventare commissariamento straordinario nel caso in cui non venisse eletto il nuovo presidente entro fine marzo. In questi giorni il calcio italiano sta vivendo il momento di caos in Lega dopo le dimissioni del presidente Paolo Dal Pino, mentre sono in corso le trattative col Governo in particolare sul tema delle capienze.