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Juventus: festa allo Stadium per Chiellini e Dybala, ma i tifosi fischiano la dirigenza

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Giovanni Guardalà

Serata speciale allo Stadium, che in occasione di Juve-Lazio ha salutato Chiellini e Dybala. Ma non è mancato il malumore tra il pubblico, che non ha nascosto la sua disapprovazione nei confronti dei dirigenti bianconeri. E ora - con nessun trofeo in bacheca, come non accadeva da 11 anni - il club pianifica nuove mosse per rilanciarsi

IL SALUTO DI DYBALA

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In pochi tra i tifosi della Juventus ricorderanno fra qualche tempo il risultato finale di Juventus Lazio. Quel gol all’ultimo respiro di Milinkovic Savic non ha minimamente scalfito le emozioni che ha regalato loro il post partita. La festa organizzata era tutta per Giorgio Chiellini. La passerella tra i compagni di squadra e le campionesse d’Italia della Juventus Women, la premiazione, le emozioni vissute con tutta la famiglia e qualche amico del passato juventino, come Barzagli, Buffon e Pjanic. Ma ciò che non ha organizzato la Juventus lo hanno fatto giocatori e tifosi per celebrare anche l’addio di Paulo Dybala portato in trionfo e poi esploso in un pianto incontenibile.

 

Un addio che la stragrande maggioranza dei tifosi non ha gradito e non lo ha nascosto sia quando il presidente Agnelli è sceso in campo per premiare Chiellini, sia quando sul maxi schermo sono apparsi Nedved e Arrivabene. Lo stadio è esploso. Individuando nei due dirigenti i responsabili di quelle lacrime. Dybala, è vero, pretendeva inizialmente un contratto molto ricco, troppo per le casse della Juventus soprattutto dopo l’acquisto di Vlahovic, ma è altrettanto vero che quelle cifre gli erano state promesse ed è certo che il giorno dell’ultimo incontro Dybala avrebbe accettato un ingaggio decisamente inferiore pur di restare. Le sue lacrime sono figlie di quella decisione netta senza nemmeno provare a fare un'offerta al ribasso. Ma questa è una vecchia storia ormai e la società dovrà essere brava a trasformare quei fischi in applausi.

 

E c'è solo un modo, lavorare sul mercato e portare qualità a una squadra che ha deluso sotto molti punti di vista. L’obiettivo quarto posto non può essere soddisfacente per una squadra che, pur con qualche limite, non ha mai mostrato un'identità, non ha mai lottato per lo scudetto e ha lasciato la Champions ancora una volta agli ottavi di finale. Nessun trofeo, non accadeva da 11 anni. La società sta lavorando. Intanto sta provando a blindare De Ligt fino al 2026, in questo senso c'è ottimismo così come per il ritorno di Pogba nonostante le smentite di rito. Un ritorno che con il giocatore motivato potrebbe consegnare al centrocampo della Juventus qualità, esperienza e soprattutto gol. Ma ovviamente per cancellare quelle lacrime, quella delusione dei tifosi, servirà molto altro.