Calciomercato Serie A, flop e meteore: Quaresma, Cardacio, Onwuachi e gli altri
Ottava puntata della nostra rubrica sui flop e le meteore del nostro campionato, colpi di mercato e intuizioni che non si sono rivelati tali, ma in grado comunque di entrare nell'immaginario e nella memoria dei tifosi. Come dimenticare, per esempio, la "Trivela" nerazzurra di Ricardo Quaresma, o l'improbabile coppia uruguaiana del Milan Cardacio-Viudez. Non mancano giocatori che non sono nemmeno riusciti a esordire in Serie A prima di essere spediti altrove
- Arriva a gennaio 2012 alla Lazio, forte di un'ottima esperienza in patria, nel Liverpool uruguaiano. Aveva però faticato nell'unica avventura all'estero, al San Lorenzo in Argentina. In Italia le cose non cambiano: dopo 6 mesi un prestito negli Emirati e il ritorno senza vedere il campo per un anno
- In Serie A: 8 presenze (Lazio)
- Come spesso accade, ritorno in patria, grande stagione e nuovi tentativi all'estero, stavolta però alla periferia del calcio: India e Thailandia. Nulla da fare: ritorna ancora al Liverpool e si ritira nel 2020
- Doveva essere un enfant prodige, ma fu solo enfant. Con i suoi 169 centimetri arriva all'Udinese giovanissimo, a soli 17 anni. Le attese erano tante, ma quella volta la lungimiranza degli scout friulani fallì. Tentò di farsi le ossa nei prestiti al Watford e alla Virtus Entella, ma senza mai impressionare
- In Serie A: 6 presenze (Udinese)
- Ha poi legato la sua carriera al Brest, in Francia. Lì è stato 6 anni partecipando anche alla promozione in Ligue1 nel 2019. Oggi gioca in Messico, con i Pumas Unam
- Il primo membro del pacchetto uruguaiano arrivato sorprendentemente a Milano, sponda rossonera, nell'estate 2008. Superfluo dire che il centrocampista non lasciò il segno: qualche apparizione nelle amichevoli e un solo gettone in campionato
- In Serie A: 1 presenza (Milan)
- Dopo un solo anno il rientro in patria al Defensor, l'ultima squadra per cui ha giocato nell'ultima stagione. In mezzo però tanti altri giri per tutto il Sudamerica, senza mai mettere radici, come a Milano
- Era così ambito che se lo contesero due squadre, Parma e Palermo. Lui era così felice di venire in Italia che, in scadenza di contratto col Le Mans, firmò per entrambe. Parte una lunga trattativa in cui il Parma, evitando ricorsi alla Fifa, lo lascia ai siciliani. Lui però viene mandato al Lille dopo una sola presenza in Coppa Italia. Saudade e problemi di adattamento
- In Serie A: 0 presenze
- Per vederlo con la maglia (camicia) rosa bisogna affidarsi ai suoi gusti vestiari. Ora fa l'agente di diversi suoi connazionali, tra cui l'ex romanista Gerson
- Il Napoli lo preleva dall'Empoli nel 2010 e per un anno diventa l'uomo di Mazzarri per i finali di partita complicati, il jolly offensivo della disperazione
- In Serie A: 9 presenze (Napoli)
- Non torna più in A dopo quella stagione, girovagando prima in Serie B e poi all'estero, dal Nottingham Forest all'Hiud Bnei Sakhnin, ultima tappa israeliana di una carriera che ha toccato anche la Corea del Sud (foto)
- Se parlassimo di Serie B, non sarebbe da considerare assolutamente un flop. Ma la sua avventura in Serie A con il Brescia è stata molto breve: i lombardi lo mandarono all'Ascoli, dove si mise in evidenza per metà campionato. Il ritorno in biancoblu però non fu positivo
- In Serie A: 2 presenze (Brescia)
- L'avventura italiana finisce nel 2014 dopo un anno a Padova. Torna in patria, dove oggi gioca ancora con la maglia del Vasas
- Il nome decaduto, ma importante, che può scaldare la piazza. Il Cesena porta l'ex attaccante della nazionale portoghese in Romagna per salvarsi. La sua avventura dura però 8 partite, da ottobre a dicembre 2015, senza nemmeno il tempo di arrivare alla stagione balneare
- In Serie A: 8 presenze (Cesena)
- Dopo l'Italia gira molto, chiudendo la carriera in patria nel 2020. Ora ha intrapreso il percorso di allenatore e guida il Sepahan, in Iran. Un modo curioso per iniziare la propria carriera
- Un ucraino che brilla in Belgio, guadagnandosi tante attenzioni soprattutto con la maglia dell'Anderlecht. La Fiorentina lo porta così al Franchi nel 2013 per 2 milioni di euro
- In Serie A: 3 presenze (Fiorentina)
- I viola capiscono subito di aver preso un abbaglio: dopo 6 mesi dal suo arrivo inizia una girandola di prestiti che lo portano a chiudere la carrierà già nel 2016. Non aveva ancora trent'anni
- Nel 2011 il Cagliari chiede in prestito al Mjallby, campionato svedese, quest'attaccante marocchino classe 1988. Non lascia il segno, eppure a differenza di tanti altri presenti in questa rassegna si toglie almeno la soddisfazione di segnare un gol. E lo fa addirittura all'Olimpico contro la Roma. Un benvenuto con i fiocchi
- In Serie A: 7 presenze e 1 gol (Cagliari)
- Le premesse non vengono mantenute per una malformazione ai denti che non lo fa allenare bene. Ha poi girovagato tra Turchia e Paesi scandinavi. Oggi è svincolato
- Attaccante brasiliano di cui si diceva un gran bene. L'intuizione della Fiorentina, che lo prese a gennaio 2010 in prestito dal Barcellona, sembrava vincente. Invece il ragazzo gioca poco con Prandelli e non viene riscattato a fine stagione. Per lui 2 gol, uno contro l'Inter di Mourinho, che rischiò di mettere in serio pericolo il Triplete
- In Serie A: 10 presenze e 2 gol (Fiorentina)
- Il Barcellona continua a mandarlo in prestito per anni, finchè non se ne libera nel 2014. Tante squadre in Brasile, ora le cronache lo segnalano a Palm Beach, in Florida
- Nel 2014/2015 in prestito al Genoa dall'Al Arabi. Per la sua unica gioia italiana deve ringraziare la premiata ditta Handanovic-Ranocchia
- In Serie A: 23 presenze e 1 gol (Genoa)
- Diversi giri in Europa, prima di trovare di nuovo la sua dimensione in patria con lo Standard Liegi. Nel 2022 si è concesso il lusso di un'esperienza esotica a Singapore, con i Lion City Sailors
- Uno scudetto in bacheca per il prodotto del settore giovanile del Milan, che Allegri lancia nella mischia nella stagione del titolo 2010/2011. Sembra un errore la cesssone immediata dei rossoneri l'estate successiva al Genoa, ma il giocatore si impantana sia in Liguria che all'Udinese poi
- In Serie A: 32 presenze (Milan, Genoa, Udinese) e 1 gol (Genoa)
- Oggi gioca in Turchia, nel Gaziantep
- Il Napoli intravede delle qualità nel portiere cresciuto ed esploso con l'Argentinos Juniors: forse il fatto che fosse stata la stessa squadra a lanciare Maradona. In azzurro nella stagione 2008/2009, sorpassa Iezzo e Gianello nelle gerarchie, ma alcune papere lo condannano alla bocciatura
- In Serie A: 22 presenze e 25 gol subiti (Napoli)
- Il Napoli lo rimanda in Argentina, al River Plate. Seguirà una lunga carriera in patria, interrotta da qualche parentesi turca, culminata nel ritiro di un anno fa con l'Arsenal Sarandì
- Un'apparizione fulminea nella storia della Juventus. L'attaccante nigeriano impressiona sia nelle giovanili della Reggiana che in quelle bianconere, segnando valanghe di gol. Doveva essere la risposta bianconera a Obafemi Martins. Un gol in Coppa Italia all'esordio contro il Siena sembrava un segno del destino. Invece fu un'illusione
- In Serie A: 0 presenze
- Non ha nemmeno provato la gioia dell'esordio in campionato. Il suo lungo girovagare lo ha portato però a giocare la Champions con l'Apoel Nicosia. Oggi è senza squadra
- Una carriera di tutto rispetto in patria, soprattutto con il Nantes, gli fece conquistare anche la maglia della Francia. E la Serie A. Ma Parma e Napoli non gli danno molto modo di mettersi in mostra
- In Serie A. 4 presenze (Parma e Napoli)
- Oggi è uno dei migliori allenatori su piazza nel calcio femminile. Dopo i successi con il Lione, oggi guida la nazionale del Marocco
- Accolto da tantissimi tifosi dell'Inter all'aeroporto nel gennaio 2015, arrivato in prestito dall'Arsenal, non riuscì ad ambientarsi e viene ricordato solo per un gol decisivo segnato in trasferta a Udine
- In Serie A: 16 presenze e 1 gol (Inter)
- Dopo Milano, la sua carriera ad alti livelli ebbe un ultimo sussulto biennale in Turchia, al Galatasaray. Arrivò poi l'avventura esotica in Giappone, al Vissel Kobe, un ritorno in Turchia e la romantcia scelta finale: dal 2021 è al Gornik Zabrze, la squadra polacca in cui ha iniziato la sua carriera
- Richiesto da Mourinho nell'estate 2008, si fece desiderare dai suoi futuri tifosi a suon di video di "trivele", colpo d'esterno su cui ha imposto il proprio marchio. Un buon esordio in casa con il Catania, poi più nulla e il prestito al Chelsea da gennaio. L'anno dopo qualche presenza nell'anno del Triplete
- In Serie A: 24 presenze e 1 gol (Inter)
- Non ha mantenuto le aspettative, ma si è costruito una buona carriera dopo l'Inter. Campione d'Europa con il Portogallo nel 2016, ora è svincolato dopo l'esperienza in patria al Vitoria Guimaraes
- Viene portato in Italia giovanissimo dalla Fiorentina. Vede però il campo con il contagocce, anche durante il prestito a Lecce. In Italia lascia il segno solo al Novara in B (10 gol in 18 presenze)
- In Serie A: 13 presenze (Fiorentina e Lecce)
- La sua carriera fatica anche in Spagna e in Germania, prima di trovare il feeling con la rete solo al Benfica. E con la sua Svizzera, di cui diventa un elemento fisso per molti anni. Da quest'anno è al Galatasaray in prestito
- Se si nomina Cardacio, accostare anche Viudez è una normale operazione. Come il suo connazionale, al Milan si è accontentato di scampoli di amichevoli e di un solo gettone in Serie A. Rimandato senza appello
- In Serie A: 1 presenza (Milan)
- Ritorno immediato in Uruguay e poi una carriera girovaga che non gli ha dato grandi soddisfazioni. In compenso nel 2020 ha ritrovato Cardacio al Defensor. Ora però è al Club Atletico Cerro, sempre in patria
- L'algerino si trasferisce a Napoli nell'estate 2010, in prestito dal Benfica. Con Mazzarri è la prima alternativa a centrocampo, tanto da accumulare 39 presenze tra tutte le competizioni. Gli azzurri però non lo riscattano e lui ricompare in A dopo tre anni, raggranellando appena 10 gettoni con l'Udinese. Non lascia traccia
- In Serie A: 39 presenze (Napoli e Udinese)
- Si è ritirato da 4 anni, dopo l'ultima, mesta avventura al Belenenses, in Portogallo