Calciomercato Serie A, flop e meteore: Sforza, Bartelt, Cesar Prates e gli altri
Settima puntata del nostro viaggio tra le delusioni del campionato italiano, promesse mancate e giocatori purtroppo memorabili per tifosi e appassionati. È il caso dei vari Bartelt, Sforza e Cesar Prates, ma all'appello rispondono anche Blanchard, Nanami e Pabon. Li ricordavate tutti? E cosa fanno oggi?
- Trasferimento in Italia: gol a raffica in Argentina e arrivo nel 1998, investimento da 18 miliardi di lire per l'erede di Balbo e sosia di Caniggia. Avrà i suoi 16 minuti di gloria in una folle rimonta contro la Fiorentina ma tra infortuni, l'arrivo di Capello e problemi col passaporto non sarà più lo stesso
- In Serie A: 15 presenze (Roma)
- Oggi: si è ritirato all'All Boys, dove ha tentato la vita da allenatore. Recentemente ha ribadito il suo amore per la Roma: "La più forte d'Italia", dice mentre palleggia in spiaggia con la maglia giallorossa
- Trasferimento in Italia: nazionale svizzero, voluto da Hodgson e pagato 6 miliardi di lire nel 1996. Ciò nonostante non si trova con Ince ed è ricordato per la citazione (con tanto di maglia) in "Tre uomini e una gamba" di Aldo, Giovanni e Giacomo (perché "quella di Ronaldo era finita")
- In Serie A: 26 presenze (Inter) e 1 gol
- Oggi: è diventato allenatore in patria (Lucerna, Grasshoppers, Wohlen, Thun e Wil) con l'ultima esperienza al Basilea nel 2021. Ha coraggiosamente raccontato i suoi problemi di depressione legati alla paura del fallimento
- Trasferimento in Italia: rivelazione nel Metz e colpo dei bianconeri per 7 miliardi di lire, ma la stagione 1998/99 sarà l'unica in Italia. Bilancio fallimentare per il mediano francese sia con Lippi che con Ancelotti, inevitabile l'addio. Curiosità: l'omonimo Leonardo (difensore italiano all'epoca del Frosinone) segnerà un gol clamoroso proprio alla Juve 16 anni più tardi. Evidentemente era destino
- In Serie A: 12 presenze (Juventus)
- Oggi: è direttore sportivo del Dunkerque, club della seconda divisione francese dove iniziò la carriera
- Trasferimento in Italia: si fa notare nell'Atletico Madrid 'B', centrocampista uruguaiano dalla parabola indecifrabile: mai debuttante coi Colchoneros, garra a passo lento che non lascia il segno né al Milan né in prestito al Venezia (poi retrocesso). Non finisce qui: si rilancia all'Osasuna e ci punta addirittura il Real Madrid prima delle stagioni in Grecia dove dice basta
- In Serie A: 19 presenze (5 Milan, 14 Venezia)
- Oggi: è l'allenatore del Panserraikos, neopromosso nella Serie A greca, lui che aveva guidato la squadra 'B' del Paok Salonicco
- Trasferimento in Italia: Gaucci aveva già pescato in Asia (Nakata e Ahn) ma, grazie all'intermediazione di un architetto-venditore di tappeti, si assicura il primo iraniano nella storia della Serie A. "Mister Gol" entusiasma solo in estate ("Sembra Inzaghi", assicurava Cosmi), non svolta nemmeno a gennaio con l'arrivo del connazionale Rezaei e sparisce dai radar
- In Serie A: 6 presenze (Perugia)
- Oggi: idolo in Iran, su uno dei suoi profili Instagram spiega di essere allenatore: è stato assistente di Mehdi Rahmati allo Shahr Khodrou FC (Serie B)
- Trasferimento in Italia: esterno a tutta fascia di passaggio al Real Madrid, dove lo sponsor Roberto Carlos non basta ad aiutarlo. A portarlo in Italia è il Livorno, ma a renderlo celebre è la Gialappa's per via di un tiraccio divenuto virale. E l'anno seguente retrocede col Chievo prima del ritorno in Brasile
- In Serie A: 36 presenze (33 Livorno, 3 Chievo)
- Oggi: è diventato un pastore evangelico, missione testimoniata su Instagram dove condivide video accompagnato da Bibbia e chitarra. E ha creato una fondazione destinata ai bambini
- Trasferimento in Italia: altro talento che non sfonda al Real Madrid ma nemmeno al Venezia, dove arriva nell'estate 1999. Trequartista serbo chiamato a sostituire Recoba, 'Rambo' regala una magia contro la Roma ma si eclissa nella stagione della retrocessione. Si rifarà con gli interessi in Brasile, Paese dove è diventato un idolo soprattutto al Flamengo: applausi al Marakana e al Maracanã, ma non al Penzo
- In Serie A: 13 presenze (Venezia) e 1 gol
- Oggi: è stato allenatore in Brasile, patria adottiva dove vive e lavora come commentatore sportivo
- Trasferimento in Italia: brasiliano atipico come il suo soprannome 'O coveiro' ('Il becchino'), lavoro svolto in gioventù nonostante il sorriso contagioso. Mediano acerbo al Parma che lo scarta per tesserare Stanic come extracomunitario, ci riprova a Firenze e si "vendica" vincendo una Coppa Italia proprio contro i gialloblù. E dopo l'Italia una vita da giramondo fino al ritiro a 42 anni
- In Serie A: 37 presenze (4 Parma, 33 Fiorentina)
- Oggi: si è allontanato dal mondo del calcio prestandosi alla televisione tra reality show e programmi di successo
- Trasferimento in Italia: lo chiamavano "Piccolo Principe" al Psg, ci punta il rinnovato Parma affidato ad Ancelotti che quell'estate acquista anche Crespo, Chiesa e gli altri francesi Thuram e Pedros (ennesimo flop della Serie A). Ma a 33 anni lo smalto migliore è perduto, lui scivola nelle gerarchie e chiuderà la carriera nel 2000. In Italia non ha avuto successo a differenza della moglie Eva, apprezzatissima in televisione
- In Serie A: 24 presenze (Parma)
- Oggi: non svolge nessun ruolo nel calcio, ma lo segue e commenta come opinionista sportivo
- Trasferimento in Italia: new entry al Venezia nel 1999 insieme a Petkovic, scommessa di Zamparini per il '10' del Giappone ai Mondiali in Francia: "Ha la stessa classe di Recoba", assicura. In realtà al 'rivale' di Nakata mancano passo e fisico, segna solo un gol e retrocede coi veneti. Bocciato in Italia, intoccabile in patria dove vince tutto tra club e Nazionale
- In Serie A: 24 presenze (Venezia) e 1 gol
- Oggi: è il vice allenatore della Nazionale giapponese, lui che in patria ha guidato anche il "suo" Jubilo Iwata e il Matsumoto Yamaga
- Trasferimento in Italia: bomber in Svizzera (Young Boys) e Russia (Cska Mosca), quanto basta ai giallorossi per pagarlo 14,5 milioni nell'inverno 2015. Sarà una delusione tra prestazioni pessime, fischi del pubblico e una serie di prestiti fino all’addio. "Sono arrivato a Roma che non mi reggevo in piedi", dirà qualche tempo dopo
- In Serie A: 13 presenze (Roma) e 2 gol
- Oggi: si è ritirato a 34 anni, lui che era svincolato dopo l'ultima avventura a Malta. Chissà che non voglia reinventarsi nella moda, passione condivisa su Instagram
- Trasferimento in Italia: mediano spagnolo specialista su punizione, lo dimostra andando a segno al debutto contro la Roma. Era arrivato a Genova per 4,5 milioni di euro ma, nonostante le premesse, finirà dopo un anno allo Sporting Lisbona nell'operazione che porta Miguel Veloso in rossoblù. Ha giocato anche in Russia, si è preso due anni sabbatici ed è tornato nel "suo" Real Saragozza
- In Serie A: 28 presenze (Genoa) e 3 gol
- Oggi: gioca nell'Atletico Ottawa (Serie A canadese), nuova avventura dopo oltre 400 partite col Real Saragozza
- Trasferimento in Italia: originario di Salto come Suarez e Cavani ma, rispetto ai due connazionali, avrà un'altra carriera. Nel 2008 il Nacional lo cede per 3 milioni di euro alla Samp, segna nelle coppe ma resta a secco sia in A che in B. Apprezzato dai tifosi e scaricato dal club, 'El Tuna' ('Il Cactus') si ritroverà dall'altra parte del mondo
- In Serie A: 6 presenze (Sampdoria)
- Oggi: gioca nel Melbourne Victory in Australia, Paese dove segna a raffica. Non è un caso che sia stato naturalizzato dai Socceroos
- Trasferimento in Italia: curriculum eccezionale tra Ajax, Psg e Nazionale, colpo low cost del Cagliari nel 2017. In realtà il terzino olandese era già nella fase calante della carriera: lo dimostrano i 285 minuti giocati in campionato e l'addio dopo solo 5 mesi in Sardegna
- In Serie A: 5 presenze (Cagliari)
- Oggi: si è ritirato a 31 anni nel 2019, solo un tentativo quello di tornare a giocare all'RKC Waalwijk. Ha ammesso di aver sofferto di ansia e attacchi di panico, lui che nel frattempo è diventato un imprenditore nel campo della moda
- Trasferimento in Italia: non sarà l'erede di Asprilla, connazionale che a Parma aveva fatto la storia. Pagato 4 milioni di euro nel 2012, l’attaccante colombiano buca una rete in amichevole estiva ma sarà un buco nell'acqua: distratto da problemi familiari, segna solo un gol in Coppa Italia e saluta a gennaio. Si rifarà con gli interessi negli anni seguenti
- In Serie A: 12 presenze (Parma)
- Oggi: gioca nell'Atletico Nacional (prima divisione), ritorno in Colombia dopo aver segnato 88 gol in Messico col Monterrey (4° miglior bomber all-time)
- Trasferimento in Italia: devastante al Brondby dove segna 36 gol in due anni, scommessa del Palermo che nel 2014 investe 2,3 milioni per uno dei giocatori più alti di sempre in Serie A (201 cm per 94 kg). Peccato che il tatuatissimo danese, accostato a Toni, vedrà il campo solo 52 minuti prima di partire. Ha perso due anni per un grave infortunio al ginocchio rilanciandosi in Germania
- In Serie A: 4 presenze (Palermo)
- Oggi: è svincolato dopo l'ultima stagione in patria all'Horsens. E, se possibile, è ancora più tatuato rispetto all'anno al Palermo
- Trasferimento in Italia: colpo invernale del Bari che sta scivolando verso la retrocessione, affare da 1,7 milioni per l'ala norvegese col fisico da centravanti. Inutili le due reti a maggio contro Roma e Bologna, d'altronde i pugliesi erano già aritmeticamente in B. In compenso aveva conquistato i tifosi biancorossi: "Sono incredibili, mi sono divertito molto in quei mesi"
- In Serie A: 14 presenze (Bari) e 2 gol
- Oggi: si divide tra campo (Vadmyra IL) e panchina, dove è il vice-allenatore del Brann con cui giocò 9 anni e quasi 300 partite
- Trasferimento in Italia: storico bomber della Steaua Bucarest, dove segna 68 volte in quattro anni, l'attaccante romeno si trasferisce al Catania nel 2008 per 2,5 milioni di euro. Doveva essere il pupillo di Zenga, ma la scintilla non sboccerà mai: solo 98 minuti in campionato e saluti alla Sicilia. "Venire qui è stato l'errore più grande della mia vita", dirà. Poi il ritorno in patria e il ritiro a 34 anni
- In Serie A: 3 presenze (Catania)
- Oggi: è l'allenatore dell'FC U. Craiova, lui che in precedenza aveva guidato la Steaua e il Mioveni
- Trasferimento in Italia: arriva a Cagliari nell'estate 2004 da campione d'Europa, straordinario titolo ottenuto con la Grecia senza però mai scendere in campo. Avrà meno fortuna nella neopromossa di Arrigoni, allenatore che gli preferisce Iezzo e lo spinge all'addio: quella sarda sarà l'unica esperienza all'estero della carriera, chiusa in patria nel 2011
- In Serie A: 15 presenze (Cagliari)
- Oggi: è l'allenatore dei portieri della Grecia e della Nazionale U-21, doppio ruolo che aveva svolto anche in passato
- Trasferimento in Italia: sbocciato tra Argentinos Juniors e Boca come l'idolo Maradona tatuato sul braccio, jolly mancino in prestito al Toro nell'inverno 2003. I tifosi se ne innamorano, ma l'espulsione nel derby chiude la sua prima parentesi granata. Tornerà a sorpresa due anni dopo con la squadra in B, ma senza regalare magie nella stagione del fallimento. Da giramondo giocherà fino al 2015 in Perù
- In Serie A: 7 presenze (Torino)
- Oggi: si è allontanato dal mondo del calcio, decidendo di dedicarsi a tempo pieno alla sua splendida famiglia