Inchiesta plusvalenze e stipendi Juve, indagine chiusa: tra i reati falso in bilancio

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La procura di Torino ha notificato al cd del club la chiusura delle indagini preliminari. I reati ipotizzati sono "false comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato". L'accusa è quella di aver ostacolato all’autorità di controllo, la Consob. Le annualità prese in considerazione dall'istruttoria conclusa sono tre, dal 2018 al 2020. Il 12 ottobre respinta la richiesta di misure cautelari per tre dirigenti, tra cui il presidente Agnelli

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La procura di Torino ha notificato ai componenti del Consiglio d'Amministrazione della Juventus e ai dirigenti della società la chiusura delle indagini preliminari dell’inchiesta che vuole far luce sulla questione plusvalenze e sugli stipendi spalmati nel 2020.

I reati prefigurati dall'accusa

L'inchiesta, iniziata nell’estate del 2021 è arrivata quindi a conclusione. Secondo l’accusa si configurano, principalmente, due reati: false comunicazioni sociali, ovvero falso in bilancio, e false comunicazioni rivolte al mercato, trattandosi di società quotata. Dunque si profila l’accusa di ostacolo all’autorità di controllo, la Consob.

Anomalo scambio di giocatori

Il quadro probatorio delinea un’alterazione del bilancio come conseguenza di un anomalo ricorso a scambi di giocatori (che non generando flussi finanziari sono stati effettuati, sempre secondo l’accusa, con valori arbitrari per far fronte alle necessità di bilancio). Operazioni dunque ritenute fittizie dall’accusa. 

Discrepanze per 207 milioni nel triennio 2018-2020

Nel dettaglio, secondo la Procura di Torino, questi sono i valori diversi che - secondo il consulente - sarebbero dovuti essere a bilancio, se non ci fossero stati gli interventi sotto esame:

  • 2018 - perdita di esercizio di quasi 40 milioni anziché 85 e un patrimonio netto positivo (31,2 mln) anziché negativo (-13,3)
  • 2019 - perdita di 89,6 milioni anziché 239,2 e patrimonio netto positivo a 239,2 anziché 47,5
  • 2020 - perdita di 209,5 anziché 222 e patrimonio netto positivo a 28,8 anziché negativo pari a 175,7

Lo spostamento degli stipendi

Inoltre, sempre secondo l’accusa, un ulteriore intervento, finalizzato ad alterare i risultati di bilancio è stato individuato nello spostamento degli stipendi. Sussisterebbero elementi concreti per ritenere che gli stipendi a cui i giocatori hanno rinunciato siano corrispondenti a una mensilità e non quattro (come  comunicato dalla Juventus nel marzo 2020): le restanti mensilità sarebbero state differite. In seguito a perquisizioni sono state trovate delle scritture private contenenti l’impegno incondizionato della società a restituire quanto pattuito anche in caso di trasferimento del calciatore, al contrario di quanto risultava nei contratti depositati in Lega. Ad alcuni degli indagati, inoltre, è stato contestato il reato di “dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti”. 

Respinta la richiesta di misure cautelari

Ci sono migliaia di intercettazioni e documenti che, da domani, saranno a disposizione del GIP e della difesa. Per tre indagati, tra cui il presidente Andrea Agnelli, era stata chiesta l’applicazione di misure cautelari personali che è stata rigettata il 12 ottobre. Ora è attesa la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati.