Lazio-Milan, Pioli: "Dobbiamo reagire, abbiamo radici forti. Ibra? Recupero procede bene"

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A -12 dal Napoli e atteso dalla Lazio martedì all'Olimpico, l'allenatore rossonero ha parlato in conferenza stampa: "Abbiamo un esame da superare tutti insieme con umiltà e voglia di reagire. I miei giocatori sono forti".  Sul momento: "Sono stati dieci giorni difficili. L'aspetto più importante è quello mentale, abbiamo resettato e vogliamo una prestazione da Milan". E sul recupero di Ibra: "Procede bene, lavora a parte. Non so dire quando rientrerà"

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Obbligatorio ripartire per il Milan, lontano 20 giorni dall'ultima vittoria. Era il 4 gennaio, 2-1 a Salerno prima di una serie di passi falsi: doppio 2-2 contro Roma e Lecce intervallato dall'eliminazione in Coppa Italia contro il Torino, delusione seguita dallo 0-3 nel derby di Supercoppa a Riad. In agenda il posticipo della 19^ giornata di Serie A, martedì sera all'Olimpico contro la Lazio, sfida da non sbagliare per restare in scia del Napoli. Ne ha parlato in conferenza Stefano Pioli alla vigilia.

Il Milan è in grado di reagire a questi momenti?
"Dobbiamo affrontarli. Anche questo sarà un altro esame da superare tutti insieme. È normale, le critiche ci stanno, le nostre prestazioni sono state al di sotto delle aspettative. Abbiamo radici forti, costruite in tre anni di lavoro. Abbiamo vissuto esperienze dove affrontavamo tutto con leggerezza: ora ci mettiamo umiltà, compattezza e voglia di reagire. I miei giocatori non sono scarsi, sono forti. Meritano il mio rispetto e stanno facendo di tutto per tornare quello che erano".


La Lazio fu il bivio scudetto l’anno scorso. Stavolta cosa sarà?
"Ci si è servito resettare questo momento. L’aspetto più importante è quello mentale: è bene ricordare come abbiamo fatto l’anno scorso con la Lazio, tante difficoltà durante la partita ma la squadra ha mantenuto la serenità e l’ha vinta. Partita importante, vogliamo superare questo momento delicato. Giocando con qualità, attenzione e continuità dentro la gara".


Su cosa sta lavorando il Milan?
"Sui nostri principi, idee e modo di stare in campo. Sappiamo cosa dobbiamo fare, lo dobbiamo solo mettere in campo".


C’è qualche problema che vi state trascinando? E sei in grado di risolverlo?
"Certo. Quando alleni una squadra così forte, anche le tue aspettative sono sempre al massimo della prestazione e del risultato. Sono stati dieci giorni difficili, dovevamo fare di più. Ora o ci piangiamo addosso o reagiamo. I ragazzi stanno facendo tutto per tornare ad essere la squadra che conosciamo".


Dall’87’ con la Roma il Milan ha perso identità?
"Una squadra non perde identità in due/tre partite negative. Il nostro lavoro è profondo, abbiamo faticato per avere un’identità e vogliamo metterla in mostra subit"o".


Serve un cambio tattico a questa squadra?
"Non farò cambi, anche se non nel nostro sistema abbiamo sempre modificato qualcosa".

Tomori sta rendendo meno dell’anno scorso: è cambiato qualcosa?
"Io alleno un gruppo responsabile, che segue il nostro lavoro e che vive anche di emozioni. Quando diventano negative si creano delusioni. Non cerchiamo mai colpevoli, ragioniamo come squadra".


Serve essere più cinici davanti e in difesa?
"Dobbiamo esserlo così come essere concreti, in entrambe le fasi".


Quando torna Ibrahimovic?
"Il recupero procede bene, sta rispettando la tabella di lavoro e in campo a parte lavora bene. Anche il ginocchio sta rispondendo bene. Il suo recupero procede giorno per giorno. Non so dire quando rientrerà, ma è presente nello spogliatoio".


Cosa è successo a Theo e Giroud dopo il loro Mondiale?
"Stanno bene, ci parlo tutti i giorni. Sicuramente una finale mondiale non capita spesso, possono averla pagata psicologicamente ma sono motivati con noi".


I numeri del Milan sono diversi rispetto all’anno scorso…
"In realtà non sono distanti. I nostri avversari concretizzano di più rispetto a ciò che abbiamo concesso l’anno scorso. Essere corti e aggressivi sicuramente nega chance".

Cosa si aspetta all’Olimpico?
"Stiamo preparando bene la partita. Non ci siamo mai allenati male. Mi aspetto una squadra attenta e pronta. Attenzione all’approccio alla partita, ma è importante la continuità all’interno della stessa partita. Giochiamocela per 95 minuti e possiamo vincere".


Che Lazio si aspetta?
"Sta facendo un ottimo campionato, gira meglio dell’anno scorso. L’allenatore è capace e ha un’identità precisa. Non c’è Immobile ma Felipe Anderson funziona. Hanno palleggio, profondità e velocità".


A cosa stare attenti?
"Come loro noi vogliamo controllare la partita. Dobbiamo essere più dominanti: lasciargli il pallone significa rischiare di più. Dobbiamo essere concreti nel momento in cui riusciremo a diventare pericolosi. La Lazio in fase di costruzione vuole palleggiare, uscire con una manovra ragionata. Li conosciamo bene, è una squadra di qualità. Dobbiamo contrapporci con le nostre qualità".