Milan-Torino, Pioli: "Ok la difesa a tre. Out Tomori e Bennacer, tornano in Champions"
MILANObbligatorio svoltare per i rossoneri, battuti nelle ultime quattro partite e senza vittorie dal 4 gennaio. Ne ha parlato Stefano Pioli alla vigilia del Torino a partire da Ibra: "Sta meglio e venerdì sarà con noi. Nessun rimpianto averlo escluso dalla lista Uefa: ha un'autonomia troppo limitata". Confermata la difesa a tre, su Leao: "È più felice quando gioca, ma è molto motivato". Sicuri assenti Tomori e Bennacer: "Tornano per la Champions". E Maignan? "Il recupero procede bene"
Vietato sbagliare per il Milan, protagonista di un inizio di 2023 in salita. Quattro le sconfitte di fila tra campionato e Supercoppa italiana, 19 i gol incassati in 8 partite tra tutte le competizioni e una sola vittoria dalla ripartenza della Serie A. Dobbiamo tornare allo scorso 4 gennaio, 2-1 sul campo della Salernitana che anticipava tutte le difficoltà dei rossoneri pronti ad affrontare la Champions: martedì a San Siro c'è l’andata degli ottavi contro il Tottenham, ma sempre in casa venerdì è in programma l'anticipo della 22^ giornata. Di fronte il Torino, avversaria che ha già battuto i rossoneri in campionato (2-1 all'andata) e in Coppa Italia (1-0 ai supplementari degli ottavi). Ecco perché il Milan di Stefano Pioli deve svoltare come ha confermato nella conferenza stampa della vigilia.
Un milione di presenze allo stadio dei tifosi del Milan in questa stagione: cosa significa per voi?
"Da parte nostra un grande ringraziamento. Nei momenti delicati ci sono sempre e per noi è sempre importante".
Quale Ibrahimovic dobbiamo aspettarci e come sta?
"Sta meglio, l'autonomia è quasi nulla. Oggi ha fatto la rifinitura. Il suo ruolo è quello di grande motivatore. Domani sarà con noi, è pronto per stare con noi".
Come ha vissuto questa settimana Leao? Giocherà?
"Resta un giocatore molto importante per me. Dopo il Mondiale la nostra idea era quello di inserirlo gradualmente. Poi ha perso brillantezza. Ora sta bene e, come tutti, è più felice quando gioca".
Il cambio modulo può costare a qualcuno come a De Ketelaere?
"Assolutamente no. Contano i principi e le idee di gioco che possono funzionare meglio rispetto a quanto stiamo facendo".
Rimpianti su Ibra fuori dalla lista Champions?
"No, la sua garanzia è troppo limitata in questo momento. Io posso controllare due cose: l'attitudine e l'impegno. Sicuramente sono soddisfatto di tutti a Milanello".
Le critiche sul cambio di modulo?
"Ho fatto le mie valutazioni. Un allenatore deve valutare tutto il percorso: penso che sia la soluzione migliore al momento. Ci manca la costruzione dal basso e una tenuta difensiva migliore. Le critiche le accetto: sono l'allenatore del Milan e devo vincere le partite. Sicuramente non sto rinnegando il nostro percorso".
Due sconfitte su due quest'anno col Torino. C'è un motivo?
"Sono partite fastidiose per il loro modo di giocare. Dobbiamo trovare soluzioni, muovendoci bene e restando coraggiosi con la palla".
Cosa la fa sperare in bene per il futuro?
"L'atteggiamento dei miei giocatori e il loro impegno. Questo mi mantiene positivo, è una gran cosa per un allenatore".
Come stanno gli infortunati?
"La guarigione di Maignan procede bene, l'esame che ha fatto dice che sta migliorando. Rientro? Difficile stabilirlo con precisione: sicuramente sta meglio. Out Bennacer e Tomori contro il Torino, ma torneranno a disposizione da domenica in vista della Champions".
Hai affinato qualcosa tatticamente in vista del Torino?
"Ogni partita ha una preparazione diversa, venerdì ci saranno posizioni diverse. Nel derby non ha funzionato la pressione forte sul portatore avversario. Abbiamo lavorato di più su certe situazioni".
Come sta vivendo il momento del Milan?
"Io sono molto concentrato e motivato. So con chi ho a che fare, cioè i miei giocatori. Mi interesserà come giocherà il Milan. Questo è un momento che fa parte del nostro lavoro: dobbiamo continuare a credere in ciò che facciamo. Serve più attenzione e determinazione. Vincere lo scudetto l'anno scorso è stato straordinario, quest'anno non ci riusciremo. Dobbiamo lottare per entrare nelle prime quattro posizioni. Serve spirito ed entusiasmo. Mancano 17 partite: iniziarle al meglio è troppo importante. La stagione va portata a casa in modo positivo".
Cosa non ha funzionato dall'allenamento all'ultima partita?
"Abbiamo avuto in campo percezioni diverse. In settimana avevano funzionato, poi in campo subentrano avversari e difficoltà. Dobbiamo mettere da parte questi atteggiamenti e mettere in campo la migliore prestazione possibile".
Perché stavolta sarà diverso rispetto alle scorse partite?
"Conosco bene i miei giocatori, il loro carattere e la loro volontà per uscire da questo momento. Le partite decidono il nostro futuro e vogliamo fare meglio".
Cosa sta succedendo a Theo Hernandez? E Thiaw è pronto?
"Per Theo vale il discorso di Leao post Mondiale. Abbiamo dovuto impiegarlo subito e ha avuto un calo fisiologico. Sicuramente perdere una finale mondiale può incidere, ma sta bene. Per quanto riguarda Thiaw è in crescita e faccio affidamento su di lui".
Nelle ultime partite ha visto un riscaldamento pre-partita meno feroce?
"Io sono sempre vicino alla squadra per capirne il momento. Sicuramente non è così, ma in partita abbiamo fatto qualcosa di meno".
Theo può fare tutta la fascia sinistra nel centrocampo a cinque?
"Lo può fare, ha forza e qualità. Leao e Rebic possono svariare".
Perché non è stato acquistato un altro portiere?
"Abbiamo fiducia in Tatarusanu e siamo certi che Maignan rientrerà presto".
Il Milan manterrà una propria identità in difesa o cambierà verso il Toro?
"Vogliamo avere il nostro modo di giocare a prescindere dagli avversari. Noi non cambieremo per loro, sicuramente conoscerli aiuta parecchio".
Che succede al suo gruppo? E cosa più la offende?
"Sono ragazzi giovani e di talento, ora tutti dimenticano che Kalulu e Leao sono migliorati tanto dopo aver superato critiche. Ognuno ha il suo percorso e la propria crescita: vivere un momento difficile impone maggiore attenzione da parte dell'allenatore. Non mi offende nulla: le critiche ci stanno tutte. Io so cosa devo fare e ho giocatori che ci credono".