Milan, Leao adesso segna anche di testa

Serie A

Vanni Spinella

Il prototipo del Leao che sgasa sulla fascia e segna dopo discese irresistibili viene impreziosito da una nuova risorsa a disposizione dell’attaccante rossonero: il gol di testa. E se inizia a prenderci gusto i terzini avversari non possono stare più tranquilli nemmeno quando è fermo

Se il Milan è Leao, Leao adesso è qualcosa che sta andando oltre Leao e l’immagine che avevamo di Leao. Lo strappo improvviso, la discesa leggiadra in contropiede, gli avversari saltati a una velocità che in confronto a lui gli altri sembrano camminare: tutte cose “alla Leao” che conoscevamo già e che avevano contribuito alla costruzione del suo “personaggio” calcistico. Le contromisure, poi, sono un discorso a parte che spetta agli allenatori avversari, ma che Leao fosse “quelle cose lì”, era chiaro a chiunque.

Gol di testa, su richiesta

Bene: la notizia è che Leao, adesso, segna anche di testa, e se dovesse diventare un’abitudine si tratta di una cattiva notizia per i terzini destri avversari. Già costretti a inseguirlo in fascia, ora dovranno controllarlo anche quando è fermo, sulle palle inattive, gli unici momenti in cui il portoghese consentiva loro di rifiatare un po’. “Dopo l’allenamento facciamo i cross, perché Pioli dice che con il mio fisico devo fare più gol di testa”, ha svelato l’attaccante. “Deve andare a saltare di più sul secondo palo, perché è 1.90m e in pochi possono contrastarlo”, ha confermato il suo allenatore. Tu guarda, a volte, come è semplice il calcio.


Intanto, con la sua quarta doppietta in A, Leao è già il miglior Leao visto in Italia: 12 gol, superato il record della passata stagione (quella dello scudetto e del titolo di Mvp, con 11 gol) dopo le prime due in cui si era fermato a 6. In tutto fanno 35 gol nel campionato italiano, di cui solo 2 di testa. L’altro lo aveva segnato sempre al Lecce: era il 22 giugno 2020 e si tornava a giocare dopo il lockdown.

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Il marchio di fabbrica

Se il primo è una novità nel suo repertorio, il secondo gol segnato al Lecce è esattamente il tipo di gol che ci si aspetterebbe da Leao. Tanto che potremmo già elevarlo al livello di “marchio di fabbrica”, magari non come fu per il gol “alla Del Piero”, sicuramente più strettamente definito nelle sue caratteristiche costituenti, ma nel modo in cui riconoscevamo, ad esempio, quelli "alla Inzaghi". Diversi tra loro, ma accomunati da un qualcosa.

Elementi caratterizzanti il gol “alla Leao”: azione che parte nei pressi della linea di metacampo, meglio ancora se prima; sgasata improvvisa ad ampie falcate lasciandosi alle spalle tutti gli avversari, nonostante loro non abbiano la palla al piede; introduzione, una volta in area, di un numero ad effetto (un doppio passo, un dribbling stretto) per impreziosire il tutto e aggiungere il tocco di qualità che certifica che il gol non è solo frutto di mezzi fisici superiori.

Poco prima di segnare il suo gol “alla Leao” al Lecce, ne aveva sprecato uno che sarebbe stato ancora più spettacolare, cercando il pallonetto sul portiere da posizione decentrata dopo un’accelerazione bruciante con dribbling incorporato. Pioli a bordocampo si arrabbia perché non la mette in mezzo, per il più classico degli “assist alla Leao”, poi lui si inventa il 2-0 e allora il mister si tranquillizza: “Bene, adesso può uscire”, dice alla panchina. In settimana c'è da allenarsi sui cross.

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