La crisi del Napoli di Garcia in 5 punti
Ieri il vertice con De Laurentiis e la dirigenza del Napoli, oggi le parole del presidente: la posizione di Rudi Garcia resta in bilico e determinanti saranno i prossimi risultati. Ecco le tappe salienti che hanno protato alla crisi
- Subentrato a Luciano Spalletti, si presenta il 19 giugno 2023. Rudi Garcia si presenta in conferenza stampa al fianco del presidente Aurelio De Laurentiis manifesta subito la volontà di lasciare un suo segno su un progetto già vincente. Per ammissione dello stesso presidente, la scelta è arrivata dopo un casting che ha riguardato diversi nomi (con alcuni rifiuti, come quelli di Luis Enrique e Thiago Motta)
- Comincia l’era Garcia in estate, con le prime gare amichevoli giocate dal Napoli contro SPAL, Girona e Augsburg tra le altre. Il ritiro a Dimaro e successivamente a Castel di Sangro, tuttavia, non è esente da problemi: è in questo momento che emergono i primi infortuni (Anguissa, Lobotka e Mario Rui) e conseguentemente le prime perplessità sulla preparazione.
- Durante le prime due partite di campionato il Napoli riesce, faticosamente, a far risultato. Ma alla terza arriva la prima sconfitta, in casa 2-1 contro la Lazio. Già in quell’occasione Rudi Garcia fu chiamato a relazionare il presidente De Laurentiis sul lavoro fin lì svolto dall'allenatore francese
- Uno dei problemi emersi in quei giorni è stata la mancanza di empatia tra il gruppo e l’allenatore, sfociata nelle reazioni scomposte di alcuni giocatori. In particolare si ricordano le gare contro Genoa e Bologna in cui Kvaratskhelia prima e Osimhen poi, avevano espresso disappunto nei confronti di Garcia al momento del cambio.
- Evidente sintomo di un rapporto ancora da codificare tra il mister e la squadra. Nonostante ciò il Napoli, dopo quelle due gare, riesce a collezionare due vittorie in casa contro l'Udinese (4-1) e in trasferta a Lecce (0-4).
- Se la sconfitta al Maradona per 3-2 contro il Real Madrid aveva comunque lasciato l'immagine di un Napoli con delle idee, il weekend successivo contro la Fiorentina arriva una doccia gelata: la squadra di Garcia perde 3-1 davanti al suo pubblico e compie un sensibile passo indietro: ancora una volta emergono perplessità sul gioco espresso e sui cambi da parte del l'allenatore, emblematico il gesto di stizza di Politano dopo la sostituzione.
- Lunedì 9 ottobre, in un albergo di Napoli, un vertice in cui il presidente ha esternato all'allenatore le sue preoccupazioni per l’andamento della squadra in campionato (al momento fuori dalle posizioni Champions, traguardo imprescindibile per il club). Prestazioni deludenti, gestione dei cambi, segnali di nervosismo dei giocatori, tutti aspetti che sono stati approfonditi durante la riunione alla presenza anche del direttore sportivo Meluso e del responsabile dell’area scouting Micheli.
- De Laurentiis questo martedì durante una tavola rotonda all'Università Luiss di Roma ha spiegato: "Con Garcia sto vivendo un momento no. Io sono un imprenditore, ho il dovere di interessarmi alla mia impresa. Prenderò le decisioni più opportune quando sarà il momento di prenderle. Ogni decisione affrettata è sbagliata. Bisogna mitigare questa esigenza di avere tutto e subito, nella vita non è possibile. Testa bassa, pedalare e lavorare. La vita è vita. Panta Rei, tutto scorre, si vedrà".
- La proprietà non ha manifestato apertamente la volontà di interrompere il rapporto di lavoro ma la riflessione è aperta e condizionata anche dai possibili sostituti. Al momento l’unico profilo spendibile è quello di Antonio Conte, vecchio pallino del presidente. L’unico per il quale De Laurentiis sarebbe disposto ad un grande sacrificio economico, In secondo piano Igor Tudor, ma l’impressione è che solo il via libera da parte di Conte farebbe uscire il club dall’empasse.