Fagioli e le scommesse: "Mi dicevano: paga o ti spezziamo le gambe"

le deposizioni

Alcuni passaggi delle intense deposizioni del giocatore della Juventus davanti alla procura di Torino e alla giustizia sportiva. Le prime scommesse con Tonali, i debiti che arrivano fino a 3 milioni di euro, i prestiti dei compagni di squadra, le minacce, fino alle lacrime di aprile scorso durante Sassuolo-Juventus: "Il momento più brutto"

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Le edizioni odierne di La Stampa e Tuttosport hanno pubblicato alcuni passaggi delle deposizioni di Nicolò Fagioli alla procura di Torino e davanti procuratore della Figc Giuseppe Chiné (ricordiamo che lo juventino si era autodenunciato lo scorso 5 settembre): “Ho iniziato a scommettere a Tirrenia nel ritiro della Nazionale Under 21…“. Spiega agli inquirenti che fu Tonali ad aiutarlo: “Mi ha detto che avrei potuto farlo anche io perché i movimenti non erano tracciabili”. 

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"Mai scommesso sulle mie squadre"

Fagioli ha ammesso di non essere “in grado di riferire se (Tonali, ndr) scommetteva su eventi calcistici”. “Inizialmente giocavo sul tennis — si legge nel verbale — poi da settembre 2022, poiché dovevo restituire somme ingenti a varie piattaforme, iniziai a scommettere anche sul calcio, per provare a recuperare”. Lui ha assicurato di non aver “mai scommesso sulla Cremonese o sulla Juventus”, le squadre per cui ha giocato fin qui in carriera. “Esistono le scommesse sui falli e ammonizioni (…) a me è stato proposto, ma io non ho accettato perché contrario alla mia etica”. 

Debiti e minacce

Fagioli racconta come in un primo momento si trattasse solo di “divertimento” ma che poi col tempo è diventata “un’ossessione” e si è trovato “in condizione di stress determinato dai debiti”. Secondo quanto riportato davanti alla procura federale, il suo debito ammonterebbe a quasi 3 milioni di euro (lo stipendio di Fagioli alla Juventus è di un milione netto a stagione). "La notte avevo smesso di dormire. Più il tempo passava più il debito mi ossessionava… Pensavo di giocare solo per tentare di recuperare". Fino alle minacce. "Ti spezzo le gambe, mi dicevano…"

I prestiti di Gatti e Dragusin

A un certo punto, non potendo più prelevare i soldi dal conto, controllato dalla madre, ha iniziato a chiedere prestiti ad alcuni compagni di squadra: 40 mila euro a Dragusin e altrettanti a Gatti “dicendogli che mi servivano per comprare un orologio… ”. I due prestiti gli vengono accreditati con un bonifico in una gioielleria. “Dicevo che mi servivano per comprare i Rolex in una gioielleria di Milano, che in realtà utilizzavo per restituire in parte le somme di denaro… Gli orologi a volte li ho consegnati io, a volte passavano i titolari delle piattaforme a ritirarli presso le gioiellerie". Ma Fagioli giura di non aver mai detto a nessun compagno di squadra del suo problema di ludopatia: “Lo sapevano solo mia mamma e qualche amico non calciatore”. Non la Juventus: “Dovevo rinnovare il contratto, temevo che una notizia del genere lo avrebbe impedito”.

Le lacrime in Sassuolo-Juventus

Il periodo più brutto “a marzo-aprile 2023 (…) durante Sassuolo-Juventus feci un errore tecnico e fui sostituito”. Quel giorno fu inquadrato in panchina piangere “pensando ai miei debiti delle scommesse”.