Scommesse su siti illegali, indagati calciatori di Serie A

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I fatti emersi dall'analisi delle chat nei telefoni sequestrati nell'ottobre 2023 a Sandro Tonali e Nicolò Fagioli. La Procura di Milano ha disposto il sequestro di un milione e mezzo di euro e richiesto arresti domiciliari per cinque persone (due gestori di piattaforme illegali di scommesse online e tre amministratori di una gioielleria milanese). I calciatori indagati non avrebbero scommesso su partite di calcio. Gli atti dell'inchiesta trasmessi alla Procura Figc

COSA RISCHIANO I GIOCATORI INDAGATI

Scommesse su siti illegali, cosa rischiano i giocatori di Serie A indagati

Gli atti dell'inchiesta della Procura di Milano sulle scommesse illecite saranno valutati dalla Procura della Federcalcio. Se Tonali e Fagioli hanno già patteggiato e scontato la squalifica a livello sportivo, gli altri calciatori indagati non rischierebbere squalifiche se venisse confermato che non hanno scommesso su partite di calcio. TUTTI I DETTAGLI QUI

Tonali a pm: introdotto alle scommesse da ex arbitro

Dagli atti emerge che Sandro Tonali sarebbe stato iniziato alle scommesse da un ex arbitro, Pietro Marinoni, che è dello stesso paese del calciatore ed è andato a scuola con la sorella. Lo ha raccontato lo stesso Tonali nell'interrogatorio del 17 ottobre 2023 presso la Procura di Torino

Tonali al pm: fino a 500 mila euro di debiti

Il verbale dell’interrogatorio del 17 ottobre 2023 di Sandro Tonali davanti al pm di Torino è contenuto nel decreto di sequestro preventivo emesso dalla gip Lidia Castellucci sui presunti organizzatori del sistema e dei riciclatori dei proventi legati alla gioielleria Elysium. Tonali dichiarava di avere un debito di circa 300 mila euro coi gestori della piattaforma illegale su cui scommetteva, debito che in passato aveva toccato fino a un massimo di 500 mila euro. Tonali ammetteva di aver scommesso fino a una settimana prima del sequestro

Ansa: gli sportivi indagati sono 22

Oltre a Fagioli e Tonali - che erano già indagati a Torino ma che, secondo le ipotesi dell'inchiesta milanese, avrebbero anche pubblicizzato con altri quelle piattaforme illegali e avrebbe pure consegnato contanti per altri scommettitori - sono indagati altri venti sportivi in totale. Tra questi, come "meri scommettitori", i calciatori Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo (anche il suo nome era già stato iscritto a Torino), Wes McKennie, Mattia Perin, Samuele Ricci, Raoul Bellanova, Cristian Buonaiuto, Leandro Paredes, Matteo Falzarano, Matteo Cancellieri, Adames Firpo, Marco Sartori, Angel Di Maria e altri sportivi ancora, tra cui pure il tennista Matteo Gigante

La carta di credito di Fagioli era in cassaforte gioielleria indagata

La carta di credito di Nicolò Fagioli era stata lasciata a disposizione della gioielleria, dove era custodita in cassaforte. Secondo quanto riporta l'Ansa, lo si evince dal decreto con cui  sono stati sequestrati circa 1.5  milioni di euro a "Elysium Gropup srl" società del negozio. Fagioli, come risulta dall'inchiesta, nata a Torino e trasmessa a Milano per competenza, avrebbe bonificato sui conti di Elysium 693.614 euro

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Da Pm Milano atti alla Figc

La Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, trasmetterà gli atti dell'inchiesta sul giro di scommesse illegali su poker on line ed eventi sportivi (ma non partite di calcio) alla Procura federale della Figc per quanto riguarda i profili sportivi e eventuali sanzioni disciplinari. 

Gli altri nomi

Sempre secondo quanto scrive l’agenzia Ansa, tra i nomi dei calciatori iscritti per aver scommesso illecitamente figurano anche quelli di Weston McKennie, Raoul Bellanova, Angel Di Maria e Nicolò Zaniolo. I calciatori, secondo quanto apprende l’Ansa, sarebbero indagati per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker e per averle pubblicizzate tra altri calciatori. Sarebbero numerosi i nomi dei calciatori che compaiono nelle carte dell'inchiesta. Tra questi ci sono anche quelli di Alessandro Florenzi, Mattia Perin, Samuele Ricci, Leandro Paredes. Questi ultimi, sempre secondo quanto si apprende, sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè per l'ipotesi che nello stesso periodo abbiano partecipato non a scommesse sul calcio ma sulle piattaforme illegali a giochi non autorizzati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, in particolare alle partite di poker su tavoli online. Il Corriere della Sera aggiunge i nomi di  Cristian Buonaiuto (attaccante del Padova, all’epoca alla Cremonese con Fagioli), Matteo Cancellieri (di proprietà della Lazio, in prestito al Parma), il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante e un’altra decina di non sportivi.

Il ruolo di Tonali e Fagioli

Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina) e Sandro Tonali (ora al Newcastle), "oltre ad aver effettuato numerose scommesse" sulle piattaforme illegali, avrebbero ricoperto il ruolo "di collettori di scommettitori" e sarebbero stati "remunerati con bonus sui propri conti di gioco" e con riduzione dei debiti. I due infatti, secondo quanto riporta l’Ansa, sono indagati per una contestazione che riguarda anche la "pubblicità" data al giro di scommesse illegali, mentre tutti gli altri come "meri scommettitori". Questi ultimi sono venti in totale, tra cui non solo calciatori ma anche altri sportivi.

Il sistema usato

Nella ricostruzione fatta da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, i calciatori coinvolti pagavano i debiti di gioco con bonifici a una gioielleria, fingendo di acquistare Rolex e altri orologi di lusso. I calciatori, secondo l'accusa, prima si vedevano fare credito dagli organizzatori delle scommesse; quando il debito si faceva oneroso, venivano indirizzati alla gioielleria affinché in apparenza pagassero con bonifici perfettamente tracciabili il prezzo degli orologi, che restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, mentre gli sportivi uscivano solo con la fattura emessa a fronte dell'acquisto simulato.

La ricostruzione dei fatti

Sarebbero una dozzina i calciatori di Serie A indagati nell'inchiesta milanese su un giro di scommesse clandestine, che non riguarderebbe però partite di calcio. I fatti risalgono al periodo compreso fra fine 2021 e ottobre 2023, quando la Guardia di Finanza notificò l’avviso di indagine a carico di Sandro Tonali e Nicolò Fagioli direttamente nel ritiro della Nazionale di calcio a Coverciano. Dall’analisi di telefoni e tablet sequestrati in quell’occasione si è arrivati al sequestro di un milione mezzo di euro e alla richiesta di arresti domiciliari per cinque persone (due gestori di piattaforme illegali di scommesse online e tre amministratori di una gioielleria milanese).

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