Marusic, il difensore della Lazio vittima di un'aggressione in Serbia
lazioDisavventura a Belgrado per il difensore della Lazio. Dopo il match di European Qualifiers contro la Serbia, Marusic sarebbe rimasto vittima di un'aggressione insieme alla famiglia e il suo agente Uros Jankovic. "Uno degli aggressori ha puntato la pistola in direzione della testa di Marusic" ha spiegato l'agente al portale montenegrino Vijesti
Attimi di paura vissuti da Adam Marusic durante la pausa per le nazionali. Impegnato martedì scorso in Serbia per il match di qualificazione agli Europei, il difensore montenegrino della Lazio ha fatto i conti con una brutale aggressione subita dal suo agente, Uros Jankovic. Un episodio accaduto dopo il match, quando Marusic, insieme a parte della sua famiglia (madre, moglie e sorella) e il suo procuratore, si era recato in un ristorante di Belgrado per festeggiare il suo 31° compleanno. "Hanno aggredito me, Marusic, sua madre e sua sorella - ha spiegato Uros Jankovic al portale montenegrino Vijesti - Diversi aggressori mi hanno colpito con le pistole alla testa e altre parti vitali del corpo. Mi sono rotto lo zigomo e la gamba sinistra. Siamo stati circondati da diverse auto. Il mio autista ha cercato di allontanarsi, poi è stato investito da una vettura proveniente dalla direzione opposta".
"Puntata una pistola in testa"
Secondo quanto spiegato da Jankovic, uno degli aggressori si sarebbe rivolto verso Marusic "puntando la pistola in direzione della testa e del petto per evitare che mi aiutasse mentre mi picchiavano brutalmente. Sua madre, una donna di 60 anni, è stata spinta e ferita". Il giocatore non ha subito percosse e, rientrato in Italia, è sceso in campo regolarmente contro il Sassuolo. La polizia serba, intanto, sta indagando sull'accaduto.