Caso scommesse, Florenzi ascoltato dalla Procura Federale: i motivi

caso scommesse

Dario Nicolini

Era stato già sentito dalla Procura di Torino tre settimane fa, mentre nella giornata di giovedì l'esterno del Milan ha ribadito davanti al procuratore federale Chiné di non aver giocato sul calcio

CASO SCOMMESSE, TUTTE LE NEWS

Pochi minuti davanti al procuratore federale Chiné per ribadire quanto già dichiarato due settimane fa davanti alla procura ordinaria di Torino, e cioè l’amissione di aver utilizzato piattaforme illegali per giocare d’azzardo, alla roulette nel suo caso, ma di non aver mai scommesso su partite di calcio, del suo Milan né di altre squadra. Alessandro Florenzi nella settimana della sconfitta in Champions dei rossoneri contro il Dortmund e a 48 ore dalla sfida casalinga col Frosinone in campionato è andato a Roma per chiarire la sua posizione anche in ambito sportivo e provare a chiudere definitivamente la sua posizione legata al caso scommesse.

Florenzi sentito dalla Procura Figc, Zaniolo no: i motivi

Identica in tutto, avvocati difensori compresi, a quella di Niccolò Zaniolo, mai neanche sentito dalla procura sportiva perché a differenza di Florenzi il suo nome non compariva nelle chat di Sandro Tonali, ex compagno di squadra proprio di Florenzi al Milan che ha chiamato in causa il difensore rossonero. Che comunque, in assenza di ulteriori evidenze nei suoi confronti, al momento non dovrebbe avere conseguenze dal punto di vista sportiva: né deferimenti né squalifiche, ma solo la multa – dal tribunale di Torino - per aver scommesso su siti illegali.