Mourinho contro arbitro e Var: "Non mi lasciano sereno". Procura Figc apre indagine

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Dure parole dell'allenatore della Roma alla vigilia del Sassuolo. Il portoghese in conferenza ha detto di "non essere tranquillo" in vista del match del Mapei Stadium: in primis per via dell'arbitro designato, Marcenaro di Genova, "che non ha stabilità emozionale adatta per questa gara", poi per il Var Di Bello ("con lui sempre sfortunati"). Parole che hanno indotto la Procura della Figc ad aprire un'indagine per dichiarazioni lesive

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Con 4-5 giocatori con la mentalità di Jannik Sinner che Roma sarebbe?

 

"Nello sport individuale sei da solo e quando sei da solo non puoi condividere responsabilità con nessuno. Per questo mi piacciono tanti sport individuali come il tennis: perché serve coraggio, personalità. Bisogna stare lì dall'inizio alla fine, e quando perdi, non ti puoi guardare intorno. E' un esempio da seguire per gli sport di squadra. Ma se pensate che io faccia i nomi dei giocatori a cui mi riferivo giovedì dopo il Servette, state perdendo tempo. Internamente sì: ho avuto una conversazione con i giocatori. Quando c'è empatia e amore, poi è più facile tornare alla normalità. Io ho detto quello che pensavo, ma il rapporto con la squadra è molto buono. E ora siamo di nuovo insieme per andare in casa del Sassuolo a prendere il risultato. Una partita che, per diversi motivi, non mi lascia tranquillo".

 

Che insidie nasconde la partita col Sassuolo?

 

"La prima è il Sassuolo. E' un'ottima squadra, con bravi giocatori, un bravo allenatore e un bel progetto. Una squadra che gioca 38-40 partite a stagione, che si prepara per questa partita da una settimana e che arriverà a questa sfida al top. Poi sono onesto e dico che l'arbitro (Marcenaro di Genova, ndr) mi preoccupa: lo abbiamo avuto tre volte come quarto arbitro e la sensazione è che non abbia la stabilità emozionale per una gara così importante. La gente dirà 'è solo Sassuolo-Roma': non è così, la Roma è a 3 punti dal quarto posto e questa è una gara super importante per noi. Il profilo dell'arbitro non mi lascia tranquillo. E non mi lascia tranquillo nemmeno il Var (Di Bello, ndr), un arbitro con cui abbiamo sempre avuto sfortuna. E poi c'è un giocatore come Berardi: mi spiace nominarlo, è un giocatore assolutamente fantastico, che amo. Però bisogna avere un po' più di rispetto. Per gli avversari e per il calcio, perché è troppo quello che fa per destabilizzare il gioco: prende falli, gialli, rigori inesistenti. Così è troppo: io lo amo, ma allo stesso tempo lo odio. Se fosse un mio giocatore avrebbe un problema con me con quell'atteggiamento".

 

Per trovare continuità nella mentalità e nella testa è solo un problema di qualità di giocatori in senso complessivo oppure c'è un lavoro che si può fare per migliorarli e addestrarli a essere sempre sul pezzo?

 

"Sicuramente non si risolve girando la testa dall'altra parte e non affrontando la situazione. Anche oggi ho detto ai giocatori che, se vogliamo avere l'ambizione di ottenere qualcosa in più, rimanere nella comfort zone non è il massimo: mi darebbe più adrenalina ed emozione giocare con una squadra che lotta per salvarsi e brama ogni partita per un punto piuttosto che essere in una situazione di tranquillità che magari piace ad altri allenatori. Ho detto ai ragazzi che dobbiamo alzare il livello, dobbiamo avere meno superficialità: nel mio vocabolario di italiano credo che sia la parola che si adatta di più a questa situazione. Ho vinto una Liga col Real Madrid con 100 punti e ne ho perso uno facendone 93: dover vincere ogni partita è una cosa dura, serve di più da tutti, non solo da 3-4-5 giocatori. Noi non abbiamo potenziale per vincere tutte le partite o per lottare con Inter e Juve per il campionato. Ma possiamo essere nella lotta per il 4°-5° posto. Si può anche migliorare col lavoro di campo, che però è difficile: perché lavoro di più con chi non gioca. Per esempio Cristante gioca e riposa, non lavoro mai con lui al campo d'allenamento".

A Reggio Emilia l'anno scorso ci fu il caso di Karsdorp, che venne messo fuori rosa e poi reintegrato e oggi è un titolare. Si aspetta un atteggiamento così da chi è stato superficiale?

"Parliamo di Karsdorp. Abbiamo avuto quel problema lì, un quasi divorzio. Siamo arrivati al limite. Poi l'empatia e il buon rapporto ci hanno fatto tornare indietro e domani gioca: è fresco ed è uno dei pochi che può scendere in campo da riposato. Contro l'Udinese la partita l'ha vinta la panchina, nell'ultima col Servette no: ma abbiamo pareggiato per colpa di tutti, anche io magari ho sbagliato qualche scelta. Non nei cambi, ma nella squadra che ha iniziato la partita, che forse non aveva la compattezza sufficiente".

 

Qual è il potenziale della Roma? Questi giocatori sono sufficienti o servono interventi a gennaio per raggiungere gli obiettivi?

 

"Mi piacerebbe avere più opzioni e più qualità. Ma conosco perfettamente la nostra situazione e per questo penso che siamo sottovalutati in tutto quello che abbiamo fatto. E parlo di tutti: allenatore, staff tecnico, giocatori, proprietà, siamo stati sempre sottovalutati. Abbiamo fatto cose importanti e lottiamo con squadre con un altro tipo di potenziale. La mia squadra senza infortuni può lottare, ma senza Smalling per tre mesi è dura: se lui non rientra fino alla fine dell'anno solare, salterà 68 allenamenti. Uno che ne salta così tanti, anche se torna il 31 dicembre, non è che recupera il suo livello in pochi giorni. Lui e Kumbulla sono fuori. Ndicka? Mi ricordo le parole di Tiago Pinto, che mi disse che era perfetto per la panchina e per crescere: è diventato titolare ogni partita per la situazione. Siamo in difficoltà in quella posizione, ma io più che chiedere nomi sul mercato sono andato più nella direzione di provare a fare il meglio possibile con quelli che abbiamo. Sono più positivo di prima. Domani Marcenaro ammonirà Mancini al 10' e salterà la Fiorentina, Ndicka andrà in Coppa d'Africa. Ma va bene, andiamo avanti".

 

Manca un mese alla finestra di mercato, gli è stato proposto qualcosa o sa già che non si potrà fare nulla nonostante Ndicka partirà per la Coppa d'Africa?

 

"La situazione è complessa, perché con il Fair Play finanziaro il rischio è di prendere un giocatore che poi non puoi schierare in Europa. Ma se c'è la possibilità, ne sarei contento. Se invece non è possibile, andremo avanti così. E  vi lascio con quello che mi ha detto un mio amico ieri: 'Lo sai chi è sfortunato con la Roma qualificata come seconda? La squadra di Champions che dovrà giocare contro di noi...'".

Procura Figc apre indagine per dichiarazioni lesive

La procura federale della Federcalcio ha aperto un procedimento per dichiarazioni lesive dopo quanto dichiarato dall'allenatore della Roma, José Mourinho,  nei confronti dell'arbitro Marcenaro, designato per la partita di domani Sassuolo-Roma. Mourinho si era detto preoccupato della scelta di quell'arbitro perchè a suo dire "la sensazione è che non abbia la stabilità emozionale per una gara di questa livello".