Juventus, per Pogba squalifica di 4 anni per doping chiesta dalla Procura. Le news
La Procura antidoping ha chiesto 4 anni di squalifica per il francese, che era risultato positivo a un controllo effettuato dopo Udinese-Juve dello scorso 20 agosto: a inizio ottobre le controanalisi avevano confermato la positività al testosterone. Chiesto dunque il massimo della pena previsto in questi casi. Si ipotizzava un possibile atteggiamento con la riduzione della metà della squalifica ma a quanto pare l’accordo per il patteggiamento non è arrivato. Si andrà così a processo
Quattro anni di squalifica per la positività al deidroepiandrosterone. È questa la richiesta della Procura nazionale antidoping nei confronti di Paul Pogba, trovato positivo dopo un controllo effettuato a Udine, lo scorso 20 agosto, alla prima giornata di campionato. Una richiesta che di fatto specifica la strategia del giocatore: non c’è stata richiesta di patteggiamento da parte sua e dei suoi legali. Si andrà così a processo dinanzi al tribunale nazionale antidoping che ha 40 giorni di tempo per fissare l’udienza, adesso che la Procura ha chiesto il massimo della pena prevista in casi come questo.
Pogba, nessuna comunicazione e stipendio sospeso
Il centrocampista della Juventus, prima sospeso in via cautelare in seguito alle controanalisi dello scorso mese di ottobre, e poi deferito, una volta terminate le indagini, ora attende il via del processo. Lato Pogba nessuna comunicazione – lui che è stato visto qualche giorno fa al gran premio di Abu Dhabi - fino a che non sarà terminato il percorso giudiziale. Lato Juventus: fino al primo grado di giudizio, la società si limiterà a seguire la vicenda da spettatore interessato ma esterno, poi eventualmente valuterà come muoversi, dopo che lo stipendio del centrocampista è stato sospeso al momento della positività.
Plusvalenze Juve, Procura di Roma chiede documenti
Intanto, a poche ora dalla sfida dello Stadium contro il Napoli, la procura della Repubblica di Roma, cui è passata la titolarità del procedimento penale relativa all'inchiesta "Prisma" sui bilanci della Juventus, avviata inizialmente dalla procura di Torino, ha chiesto alla società bianconera di acquisire documentazione "relativa, in particolare, ai bilanci al 30 giugno 2022. Lo ha fatto sapere la Juventus stessa, informando che la società non risulta indagata.