La Juventus che verrà: alla scoperta di Huijsen e Yildiz

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Calcio-tennis con papà per Huijsen, video su Youtube per Yildiz: se hanno imparato a giocare a calcio in modi diversi, le strade dei due 2005 si sono incontrate alla Juventus, che crede moltissimo in loro. Allegri se li coccola e se necessario li striglia: come quando comandò a Yildiz di tagliarsi i capelli subito dopo l’esordio in A...

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Sono il futuro della Juventus, forse già anche un po’ il presente, visto come Allegri li tiene in considerazione. Se appare abbastanza chiara la strategia del club bianconero di puntare forte sui propri giovani, con Dean Huijsen e Kenan Yildiz pare che la Juventus si sia assicurata un futuro luminoso in due ruoli chiave. A raccontarli meglio ci ha pensato lo stesso club bianconero, che nel video “The Best is Yet to Come” ce li fa conoscere da vicino attraverso i racconti delle loro emozioni, ma anche quelli di chi gli sta vicino, dai genitori agli allenatori.

Huijsen, esordio a San Siro con chiusura su Leao

"Molto sicuro di sé", tanto che a volte potrebbe sembrare anche "un po' presuntuosello". Così Massimiliano Allegri inquadra affettuosamente Dean Huijsen, difensore centrale classe 2005. Olandese cresciuto in Spagna, sembra che le due scuole calcistiche abbiano influito parecchio sul suo modo di giocare: non è un caso che da vero difensore moderno interpreti il ruolo con eleganza, amando costruire. "Non avrebbe nessun problema a giocare titolare", dice di lui sempre Allegri, che non a caso in questa stagione l'ha fatto esordire (anche se non dal 1') in una partita speciale come quella con il Milan, al posto di Gatti, quando c'era da difendere un 1-0 a San Siro. La sua prima palla? Un anticipo, di petto, su Leao. Non è roba per tutti...

Dal calcio-tennis con papà alla scelta tra Juve e Real

"Anche mio papà è stato un giocatore, giocavamo sempre insieme: io e lui contro i miei due fratelli, a calcio-tennis", racconta Dean. "In realtà, alla fine, io non giocavo, Dean vinceva facilmente anche da solo", lo corregge papà Donald. "Lì ho iniziato a pensare che sarebbe diventato molto forte". E quando anche gli occhi dei grandi club inziano a posarsi su di lui, "la scelta era tra Real e Juventus", ricorda il papà. "Abbiamo discusso insieme di vantaggi e svantaggi, per me trasferirsi in Italia aveva lo svantaggio di dover cambiare Paese e dover imparare una nuova lingua. Chiesi a Dean cosa ne pensasse e lui disse che andare alla Juventus avrebbe avuto il vantaggio di poter cambiare Paese e poter imparare una nuova lingua". Per dire cosa significhi guardare le cose da prospettive diverse... E allora ecco la Primavera bianconera ("Dove giocava alcune partite senza sudare neanche"), poi la Next Gen e infine quella mano di Allegri che si poggia sulla sua testa al momento dell'ingresso in campo a San Siro. Una mano che "diceva più di tante parole", spiega l'allenatore.

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Yildiz, fantasia badando al sodo

Se Huijsen ha imparato a giocare "in famiglia", per Kenan Yildiz si è trattato di un apprendimento "fai da te", guardando i video su YouTube, come ricorda il papà. Fino ad affinare una tecnica individuale che - parole del ds Giovanni Manna - "appena arrivato in Primavera lasciò i responsabili dello scouting estasiati". Così come Allgeri: "Nel calcio di oggi - dice il mister - se hai un controllo di palla 'buono' sembra che tu sia sceso dalla Luna. Lui ce l'ha ottimo, e come dote naturale". Classe 2005 anche lui, nato in Germania ma di origini turche, Yildiz è un attaccante "rapido, che gioca molto in verticale", ma soprattutto efficace, "che bada al sodo", come sottolinea Allegri. Uno di quelli che quando ricevono palla sanno già cosa vogliono farne e che portano quasi sempre a qualcosa di buono, che sia un tiro, un gol o un passaggio importante.

E Allegri disse: "Tagliati i capelli"

Per Yildiz l'esordio in A è arrivato lo scorso 20 agosto, contro l'Udinese. "Il giorno prima non sapevo che avrei giocato", ricorda lui. "Poi il mister mi ha detto di scaldarmi e tremavo già un po'". L'ingresso al posto di Vlahovic è stato "una sensazione incredibile". Anche per il papà... "Mio marito stava guardando la partita in tv", ricorda la mamma, "e a un certo punto ho sentito un urlo. Kenan stava entrando in campo e mio marito ha perso la testa". Finisce con Allegri che lo elogia ma non prima di una tiratina d'orecchie in conferenza stampa: "Deve tagliarsi i capelli, se li è toccati cento volte". Yildiz dimostra maturità anche in questo caso e il giorno dopo, all'allenamento, si presenta con un nuovo taglio corto. Tanto che, ancora oggi, gli amici lo prendono in giro: "Sai cosa mi è piaciuto del tuo esordio? I capelli...".