Mkhitaryan talismano dell'Inter, per Inzaghi è insostituibile

Serie A
Matteo Barzaghi

Matteo Barzaghi

Il centrocampista armeno è diventato ormai una pedina insostituibile per l’Inter: nonostante i 34 anni, è il giocatore più utilizzato da Simone Inzaghi. Non solo: è il calciatore con più contrasti effettuati finora in Serie A (insieme ad Arthur della Fiorentina). Non a caso Inzaghi ha perso solo due partite nelle Coppe a eliminazione diretta, contro Manchester City e Bologna: in entrambe le sfide tra i titolari non c’era Mkhitaryan

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Mikhi, Michele, o per somiglianza Pippo Franco… Chiamatelo come volete, ma Henrikh Mkhitaryan è sempre più l’insostituibile: 19 su 20 da titolare in Serie A, 5 su 6 in Champions, 2 gol, 4 assist, 1.973 minuti giocati in stagione, l’armeno è il calciatore più utilizzato da Inzaghi. Nonostante i 34 anni e il fisico non da granatiere, è anche il giocatote con più contrasti effettuati finora in Serie A insieme ad Arthur della Fiorentina. Ecco perché l’Inter gli ha rinnovato il contratto di due anni e soprattutto perché Inzaghi non lo toglie mai.

Quella strana coincidenza con City e Bologna

Insieme a Calhanoglu e Barella compone un trio fantastico, senza dimenticare Frattesi. Ma se Calha sarà squalificato alla ripresa del campionato a Firenze, e Barella diffidato, lui diventa ancora più importante pensando allo scontro diretto contro la Juventus del 4 febbraio. E forse per questo qualcuno potrebbe ipotizzare un po’ di respiro in questa nuova Supercoppa a partire dalla Lazio. La risposta però sta nello storico di Inzaghi nelle partite secche. Due cose da notare. La prima è che l’allenatore dell’Inter è bravissimo nel preparare le partite a eliminazione diretta e ha quasi sempre vinto da quando è a Milano. La seconda è che ha perso solo le ultime due: contro Manchester City e Bologna. Cosa avevano in comune queste due uniche sconfitte? Tra i titolari non c’era Henrikh Mkhitaryan, l’insostituibile.