Napoli, De Laurentiis: "Spalletti? Ho sbagliato a farlo andare, errore di riconoscenza"
napoliDurante una lunghissima conferenza stampa il presidente del Napoli ha voluto fare il punto su tantissimi argomenti, tra i quali quello legato al rapporto con Spalletti e alla fine del matrimonio con l'attuale Ct azzurro. Ma non solo. Ha parlato anche di Garcia e di alcuni retroscena di mercato. Sul futuro: "Penso al 2030, affinché questa società abbia i mezzi per competere economicamente con le squadre più forti al mondo"
"Quando torneremo dalla Supercoppa vi dirò tutto", aveva promesso Aurelio De Laurentiis dopo il pareggio contro il Monza. Detto, fatto. Il presidente del Napoli ha fatto chiarezza, in conferenza stampa, sul momento della squadra e sulle recenti scelte. Una tra tutte, la separazione con Luciano Spalletti. "Napoli la considero una famiglia, avere la cultura del dubbio dopo aver vinto uno scudetto fa male. Mi sono assunto tutte le colpe perché ho fatto un buon contratto a Spalletti, lo stesso di Benitez. Ho esercitato l'opzione che è unilaterale, ma molti pensano che sia bilaterale. L'opzione prevedeva un altro anno e dovevo comunicarlo per iscritto entro fine maggio".
"L'anno scorso volevo la Champions"
"Da marzo la squadra ha avuto un calo. La star allora era Kvaratskhelia che da marzo a novembre non ha più segnato. Un calo così di una star può crearti problemi. C'erano tanti punti di vantaggio allora in campionato, ma sono rimasto deluso dall'eliminazione in Champions League perché pensavo di vincerla. Vincere lo scudetto dopo 33 anni era importantissimo, ma se avessimo vinto anche la Champions mi avrebbe assicurato la partecipazione al Mondiale per Club 2025 che vale 100 milioni di ulteriori investimenti. Durante una premiazione, prima delle partite con il Milan in Champions, dico che Spalletti sarebbe rimasto con noi. Il 21 aprile gli mandai giuridicamente l'esercizio dell'opzione per la stagione successiva. Mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio mi annunciasse la volontà di prendersi un anno sabbatico. Il mio errore è stato quello di accettare la sua richiesta per riconoscenza nell'aver riportato lo scudetto dopo 33 anni".
"Motta era tra i possibili allenatori. Dragusin..."
De Laurentiis ha svelato anche alcuni retroscena di mercato. "Thiago Motta era nella lista dei possibili allenatori da Napoli, ma già in una conversazione di circa 6 ore a Roma mi disse che lui puntava ad allenare squadre di cui non dico il nome fuori dall'Italia. Quando tu vai a scegliere un allenatore bisogna essere convinti in due -sottolinea De Laurentiis-. Quando è venuto da me l'avvocato di Luis Enrique siamo stati 3 giorni a parlare, poi ha preferito il Psg, ci sono dei club che essendo più blasonati hanno più attrazione e io non mi arrabbio mai. Vedi anche Dragusin, al quale ho offerto più soldi del Tottenham, ha preferito l'Inghilterra anche rispetto al Bayern Monaco, non puoi combattere".
"Giuntoli mi ha nascosto di essere juventino"
Il presidente del Napoli ha poi trattato tanti altri argomenti. Su Giuntoli: "Quando ho preso Giuntoli, che veniva dalla Serie D, nessuno si è chiesto chi fosse. Lui è cresciuto per otto anni con noi, nascondendomi che fosse uno juventino sfegatato. Se l'avessi saputo, non l'avrei trattenuto. Io gli voglio bene e sarò sempre pronto a dargli una mano, ma certe cose non le tollero".
"Ho cercato di dare a Garcia delle possibilità"
De Laurentiis ha parlato anche di Rudi Garcia, esonerato a novembre 2023: "Garcia? Cosa avrei dovuto fare quando a Capodimonte disse di non aver visto le partite del Napoli? Se l'avessi mandato subito a casa cosa avrebbe pensato la piazza? Se avessi portato subito Mazzarri cosa avreste detto? Io ho cercato di dare a Garcia delle opportunità e delle possibilità, parlandoci. Quando ha ascoltato, come a Lecce, abbiamo vinto 4-0. Appena mi allontanavo faceva delle cose discutibili e poi perdevamo. L'ho mandato via perché l'ultima volta, contro l'Empoli, sono sceso nello spogliatoio prima della partita e mi disse "mi lasci fare" quando ho mosso delle critiche. O lo mandavo a quale paese o stavo zitto".
"Mazzarri è venuto perché è un amico"
"Futuro? Penso al 2030, affinché questa società abbia i mezzi per competere economicamente con le squadre più forti al mondo. Qualcuno ci ha accusato per non aver investito sui giovani. In realtà abbiamo portato una seconda squadra (il Bari, ndr) dalla Serie D alle soglie della Serie A, tirando fuori giocatori di proprietà del Napoli come Cheddira e Folorunsho". E su Mazzarri: "Mazzarri è venuto perché è un amico del Napoli, lui ha capito che quando andò all'Inter commise un errore di valutazione. Lasciatelo lavorare in pace, poi sarà quel che sarà. Scudetto? Per tornare vincenti forse ci metteremo tre anni, ma io mi impegnerò. Su Kvaratskhelia: "Ho chiamato il suo entourage tre mesi fa, ci siamo riuniti qui a Castel Volturno. Ho anche scritto quello che volevo fare per allungare il contratto, ma mi dissero che sta bene a Napoli e di riparlarne a fine campionato. Zielinski? Ce l'ho con il suo agente Bolek".