Milan, Cardinale: "Aperto a collaborare con nuovi partner. E sullo stadio..."

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In un'intervista a 'Calcio e Finanza' il proprietario del Milan ha aperto alla possibilità di collaborare con nuovi partner in società, pur confermando di voler "mantenere il controllo". Il nuovo stadio, la Superlega e la crescita della Serie A sono gli altri temi principali toccati da Cardinale. Ecco le sue parole

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Gerry Cardinale torna a parlare e lo fa ai microfoni di 'Calcio e Finanza'. Il proprietario del Milan tocca diversi temi, aprendo pubblicamente per la prima volta alla possibilità di far entrare nuovi partner in società, magari dal mondo arabo. "Sono al Milan per restare a lungo e dipendesse da me starei qui per sempre - ha esordito il numero uno di RedBird -. Bisogna tenere conto però dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente ci sia molta liquidità e disponibilità a investire nello sport. Siamo aperti a collaborare con potenziali partner che potrebbero unirsi a noi, sia come sponsor che come partner nella costruzione del nuovo stadio, oppure come azionisti minoritari. Ma come ho detto, non rinuncerò al controllo".

Sul nuovo stadio

A proposito di nuovo stadio, col Milan che ha individuato in San Donato l'area per costruirlo, Cardinale ha aggiunto. "Sono totalmente pronto a costruire da solo lo stadio del Milan, ma sono aperto a valutare anche altre opzioni, senza escludere una potenziale collaborazione con l’Inter". 

"Posso rendere il Milan il club numero uno"

Cardinale ha poi parlato della crescita del club rossonero e dell'intero campionato italiano. "Credo di poter fare del Milan il club numero uno e, allo stesso tempo, di poter aiutare la Serie A a tornare competitiva. Anche perché, nelle condizioni attuali, l’unico modo per spingere stabilmente un club ai massimi livelli è anche quello di appartenere a un campionato più forte anche come sistema".

Sulla Superlega

Chiusura sulla Superlega: "Qualunque sia la sua forma attuale, non è qualcosa che riteniamo giusto per il Milan, la Serie A o il calcio europeo", ha ribadito il patron rossonero.