Lazio, rimpianto Champions ma ora serve continuità. Anche per il futuro di Sarri

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I biancocelesti hanno dimostrato di non essere degli "intrusi" in Champions e hanno qualche rimpianto sulla doppia sfida contro il Bayern. Ma ora serve continuità in campionato per raggiungere la qualificazione in Europa. Un finale di stagione che sarà decisivo anche per il futuro di Sarri

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La storia non è riuscita a riscriverla, eppure aver dato l’impressione di poterlo fare rimane una nota di merito. A patto che il capitolo di questa Champions non sia quello definitivo. Nei 180 minuti contro il Bayern la Lazio ha avuto tanti meriti, qualche opportunità di far girare gli episodi dalla propria parte e ha chiuso con qualche rimpianto. Ma anche con la consapevolezza di non essere stata un’intrusa tra le prime 16  d’Europa. Per rendere solida la propria posizione però ha bisogno di continuità a questi livelli, è uno step obbligatorio. Normale che la domanda successiva sia se sarà in grado di trovarla. Perché la sensazione che in Champions fosse paradossalmente più facile rimanerci che tornarci è forte. La strada che riporta tra le migliori è in salita, il divario dal quarto posto ampio, più che un obiettivo al momento è una preghiera. Quello che è accaduto l’anno scorso però può alimentare qualche speranza. Dopo l’eliminazione dall’Europa i biancocelesti spiccarono il volo vincendo 8 delle ultime 12 di campionato. Adesso ne mancano 11, 33 punti a disposizione. Di sicuro la squadra di Sarri deve cambiare passo, ha perso il 40% delle partite disputate. Così non solo non si va in Champions ma non si torna neanche in Europa. Il piazzamento finale determinerà anche il futuro dell’allenatore non è una novità. Sarri, contratto fino al 2025, non rimarrà a scadenza. A Giugno o rinnova o si deciderà di comune accordo di dirsi addio. Senza Europa l’epilogo sarebbe scontato.